Walter, l’uomo dei record: ha compiuto 100 anni e da 84 lavora nella stessa azienda

Walter, l’uomo dei record: ha compiuto 100 anni e da 84 lavora nella stessa azienda

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di Alessandro Vinci

Brasiliano classe 1922, sta continuando a migliorare il suo primato da Guinness. Avrebbe potuto ritirarsi già nel 1978, ma non ne ha mai voluto sapere: «Lavorare mi fa sentire vivo»

Quota 100 sì, ma solo per quanto riguarda gli anni compiuti. Dal 19 aprile il brasiliano di origini tedesche Walter Orthmann ha due ottimi motivi per festeggiare: ha tagliato il traguardo del secolo di vita e, come confermato per l’occasione dal Guinness World Records, sta anche migliorando di giorno in giorno il primato mondiale che detiene dal 2018. Quello della più lunga carriera nella stessa azienda. Classe 1922, lavora infatti alla ReneauxView, una ditta tessile di Brusque (sua città natale nello Stato di Santa Catarina), dal 17 gennaio 1938. Totale: 84 anni e rotti. Mai nessuno come lui. «Guardandomi indietro – ha dichiarato –, essere certificato come il detentore del record per la carriera più lunga nella stessa azienda è il risultato di cui vado più orgoglioso».

Elisir di lunga vita

Andare in pensione? Nemmeno per sogno. Walter ne avrebbe diritto dal 1978, ma è proprio il lavoro a rappresentare, per lui, il miglior elisir di lunga vita: «È la mia passione – raccontava già quattro anni fa –, e ho notato che la maggior parte dei miei conoscenti che sono andati in pensione hanno perso presto la voglia di vivere». E ancora, sulla stessa linea: «Lavorare mi fa piacere perché mi fa sentire vivo. Alcuni pensano che io sia un po’ pazzo perché non mi piace nemmeno prendere le ferie. Ma ogni volta che smetto di lavorare mi ammalo. Finché sarò sano e in forma, continuerò a farlo». Stando così le cose, naturale che la scorsa settimana abbia voluto celebrare il suo specialissimo compleanno anche in compagnia dei colleghi, che ha detto di considerare come «un’altra famiglia».

Ha iniziato a 15 anni

Altrettanto determinante ai fini del prestigioso record è tuttavia il fatto di aver intrapreso il suo percorso professionale a soli 15 anni: «All’epoca – ha ricordato Walter – ci si aspettava che i bambini lavorassero per aiutare la famiglia dal punto di vista economico. Essendo il maggiore di cinque figli, mia madre mi portò quindi a cercare un lavoro già all’età di 14 anni». In questo senso, a favorire l’assunzione in ReneauxView fu la sua perfetta conoscenza del tedesco. Il resto è storia: entrato in azienda in veste di assistente alle vendite, ricopre tuttora la carica di direttore commerciale. Dai primi tempi è cambiato praticamente tutto. Per questo oggi ritiene che «una delle parti più importanti del business sia essere sempre aggiornati e sapersi adattare ai diversi contesti».

Niente junk food

Quanto al resto, il neocentenario si preoccupa essenzialmente di tenersi alla larga dal cibo spazzatura: «Evito molto il sale, lo zucchero e le cose che fanno male all’intestino come la Coca-Cola e le altre bibite gassate – ha raccontato alla Reuters –. Consumo solo alimenti salutari. Questo aiuta davvero il tuo corpo a restare sempre forte». Facile poi immaginare il suo messaggio ai giovani: «Non basta fare un qualsiasi lavoro per dire che si sta lavorando: lavorare ti deve piacere. Io ho iniziato proprio con questa volontà e con questo spirito combattivo».

«Quello che conta è il qui e ora»

Alla luce delle sue invidiabili condizioni di salute, chissà se Walter arriverà un giorno a puntare anche al primato di persona più anziana del mondo. Intanto ha le idee chiare su cosa (continuare a) fare nell’immediato futuro: «Non mi preoccupo molto del domani – ha affermato –. Tutto ciò che mi interessa è che sarà un altro giorno in cui mi sveglierò, mi alzerò, farò esercizio e andrò a lavorare. Bisogna occuparsi del presente, non del passato o del futuro. Quello che conta è il qui e ora. Perciò, andiamo a lavorare».

29 aprile 2022 (modifica il 29 aprile 2022 | 19:51)

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, 2022-04-29 17:51:00, Brasiliano classe 1922, sta continuando a migliorare il suo primato da Guinness. Avrebbe potuto ritirarsi già nel 1978, ma non ne ha mai voluto sapere: «Lavorare mi fa sentire vivo», Alessandro Vinci

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