Xi Jinping e la foto in mimetica prima del vertice con Biden: «Rafforzare l’addestramento in preparazione per una guerra»

Xi Jinping e la foto in mimetica prima del vertice con Biden: «Rafforzare l’addestramento in preparazione per una guerra»

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La foto in prima pagina sul «Quotidiano del popolo», che riporta una frase del presidente: la Cina «è in una posizione di instabilità e incertezza» sul fronte della sicurezza nazionale

Mimetica e scarponi anfibi. È l’ultima foto di Xi Jinping diffusa dalla propaganda del Partito comunista ed è accompagnata dall’ordine che il segretario generale e presidente della Commissione militare centrale ha dato ai suoi generali: «Concentrare ogni energia sul combattimento e sulla capacità di vincere una guerra».

La foto è sulla prima pagina del «Quotidiano del Popolo» che nell’articolo riporta questa frase del comandante in capo: «È necessario rafforzare l’addestramento in preparazione per una guerra».

Non è la prima volta che Xi esorta l’Esercito popolare di liberazione ad essere pronto a ogni evenienza, ma in passato aveva posto l’accento sulla «lealtà e il coraggio».

Ora spiega che la Cina si trova in una «posizione di instabilità e incertezza» sul fronte della sicurezza nazionale.

Sembra una risposta alle ultime dichiarazioni di Joe Biden , che si prepara al primo vertice in persona con Xi la settimana prossima al G20 in Indonesia e ha detto di voler discutere di Taiwan «senza fare concessioni». I due si incontreranno il 14 novembre a margine del G20 che si terrà a Bali, in Indonesia.

Il presidente americano nel faccia a faccia con l’avversario vorrebbe che fossero fissate le «linee rosse» dei reciproci interessi nazionali per evitare conflitti. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese oggi ha detto di «non avere informazioni per confermare il possibile vertice» Xi-Biden a Bali ma ha osservato che gli Stati Uniti debbono «smettere di usare come un’arma i rapporti commerciali e lavorare con la Cine per evitare incomprensioni».

Su Taiwan il diplomatico ha ribadito che «si tratta del cuore della questione centrale per l’interesse nazionale cinese».

Oltre ai simbolismi dell’uniforme da combattimento e alle parole che sembrano squilli di tromba, sono le mosse politiche di Xi che fanno temere una spirale bellica.

Tra i 24 uomini del nuovo Politburo comunista, Xi ha inserito personaggi che hanno un chiaro background militare: il più noto è il generale He Weidong, comandante del Teatro di operazioni orientale, prima linea di fronte a Taiwan. Altra promozione di rilievo nella cupola del Partito-Stato è quella di Chen Wenqing, capo dell’intelligence. Nel cerchio magico ci sono anche Ma Xingrui, Zhang Guoqing, Li Ganjie, Liu Guo Zhong e Yuan Jiajun, che hanno lavorato nel complesso militar-industriale, al piano spaziale e al rafforzamento dell’arsenale convenzionale, missilistico e nucleare.

Gli analisti hanno osservato che 15 dei 24 membri del Politburo uscito dal XX Congresso del Partito che ha dato a Xi il terzo mandato quinquennale hanno esperienza della questione taiwanese, o come militari o come gestori politici delle relazioni nello Stretto.

Il messaggio agli Stati Uniti e ai loro alleati in Asia e nel mondo è chiaro: Taiwan, corsa ad armi sempre più moderne e spionaggio sono le priorità di Xi Terzo.

Questo articolo è stato pubblicato su America Cina, la newsletter che il Corriere dedica all’analisi delle due superpotenze (e ai loro dintorni). Per riceverla occorre iscriversi a Il Punto, di cui America Cina è uno degli appuntamenti: lo si fa qui.

10 novembre 2022 (modifica il 10 novembre 2022 | 18:15)

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, 2022-11-10 17:25:00, La foto in prima pagina sul «Quotidiano del popolo», che riporta una frase del presidente: la Cina «è in una posizione di instabilità e incertezza» sul fronte della sicurezza nazionale, Guido Santevecchi

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