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La serie della Bbc conferma la capacità delle serie britanniche di confrontarsi con un «futuro distopico» che è sempre più un presente parallelo
Immaginate una serie tv in cui la Russia invade l’Ucraina; immaginate una tensione tra Stati Uniti e Cina che arriva al culmine della minaccia nucleare; immaginate una leader populista che sale al potere nella Gran Bretagna provata dalla Brexit. Tutto questo campionario delle peggiori distopie sociali e politiche (poi rivelatesi in parte clamorosamente reali) compone il mosaico di «Years and Years», una serie britannica della Bbc disponibile in Italia attraverso StarzPlay, il servizio premium di Amazon Prime Video. «Years and Years» è una serie del 2019 capace di mostrarsi incredibilmente attuale negli scenari che descrive; il tutto reinventando il genere del family drama, innestando elementi comedy su linee narrative abbastanza inquietanti.
Protagonista della serie è la famiglia Lyons di Manchester: quattro fratelli ciascuno alle prese con i propri problemi, di coppia, genitoriali e di lavoro, tenuti insieme dalla vispa nonna. La particolarità della serie è che, partendo dal 2019, a ogni episodio il tempo scorre segnando mesi e anni fino al 2035. Intorno, il mondo cambia radicalmente: i rivolgimenti esterni (la crisi ucraina, la distruzione nucleare dell’isola di Hong Sha Dao, lo sviluppo delle tecnologie) entrano a sconvolgere le vite dei Lyons (la giovane adolescente che mira a una vita solo digitale e si fa impiantare un microchip, la storia omosessuale di uno dei fratelli con un profugo ucraino, l’attivista che ritorna dalla Cina). E intorno a loro, si staglia la figura di Vivienne Rook (Emma Thompson), un’ambiziosa imprenditrice che fonda il partito Four Stars («quattro stelle», abbiamo esportato il populismo anche nella serialità) e comincia a raggranellare consenso con parole d’ordine banali, ma efficaci. «Years and Years», nata dalla mente Russell T. Davies, conferma la capacità delle serie britanniche di confrontarsi con un «futuro distopico» che è sempre più un presente parallelo.
6 aprile 2022 (modifica il 6 aprile 2022 | 15:25)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-04-06 19:18:00,
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La serie della Bbc conferma la capacità delle serie britanniche di confrontarsi con un «futuro distopico» che è sempre più un presente parallelo
Immaginate una serie tv in cui la Russia invade l’Ucraina; immaginate una tensione tra Stati Uniti e Cina che arriva al culmine della minaccia nucleare; immaginate una leader populista che sale al potere nella Gran Bretagna provata dalla Brexit. Tutto questo campionario delle peggiori distopie sociali e politiche (poi rivelatesi in parte clamorosamente reali) compone il mosaico di «Years and Years», una serie britannica della Bbc disponibile in Italia attraverso StarzPlay, il servizio premium di Amazon Prime Video. «Years and Years» è una serie del 2019 capace di mostrarsi incredibilmente attuale negli scenari che descrive; il tutto reinventando il genere del family drama, innestando elementi comedy su linee narrative abbastanza inquietanti.
Protagonista della serie è la famiglia Lyons di Manchester: quattro fratelli ciascuno alle prese con i propri problemi, di coppia, genitoriali e di lavoro, tenuti insieme dalla vispa nonna. La particolarità della serie è che, partendo dal 2019, a ogni episodio il tempo scorre segnando mesi e anni fino al 2035. Intorno, il mondo cambia radicalmente: i rivolgimenti esterni (la crisi ucraina, la distruzione nucleare dell’isola di Hong Sha Dao, lo sviluppo delle tecnologie) entrano a sconvolgere le vite dei Lyons (la giovane adolescente che mira a una vita solo digitale e si fa impiantare un microchip, la storia omosessuale di uno dei fratelli con un profugo ucraino, l’attivista che ritorna dalla Cina). E intorno a loro, si staglia la figura di Vivienne Rook (Emma Thompson), un’ambiziosa imprenditrice che fonda il partito Four Stars («quattro stelle», abbiamo esportato il populismo anche nella serialità) e comincia a raggranellare consenso con parole d’ordine banali, ma efficaci. «Years and Years», nata dalla mente Russell T. Davies, conferma la capacità delle serie britanniche di confrontarsi con un «futuro distopico» che è sempre più un presente parallelo.
6 aprile 2022 (modifica il 6 aprile 2022 | 15:25)
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