di Stefania Ulivi, inviata a Cannes
Il presidente ucraino interviene in collegamento durante la cerimonia di apertura e cita «Il grande dittatore» di Chaplin
Alla fine un effetto Z c’è stato per l’apertura di Cannes 75, ma non più il titolo della commedia di zombie di Michel Hazanavicius ribattezzata Coupez! per evitare riferimenti alla Russia. È stato il presidente ucraino Zelensky a conquistare la scena con un collegamento in diretta da Kiev a sorpresa durante la cerimonia presentata da Virginie Efira. Accolto da una lunga standing ovation ha ringraziato i presenti e fatto un breve discorso incentrato sulla forza del cinema, a partire da Il grande dittatore di Charlie Chaplin. «Il cinema non dovrebbe restare muto. L’odio alla fine scomparirà e i dittatori moriranno. Siamo in guerra per la libertà». Il 24 febbraio, ha ricordato, «la Russia ha cominciato una guerra contro l’Ucraina con l’intenzione di arrivare più lontano in Europa. Il cinema non può restare muto. Tutti i giorni troviamo delle fosse comuni. Non fanno altro che uccidere. Avete visto Bucha, Mariupol. L’inferno non è l’inferno, la guerra è peggio. Serve un nuovo Chaplin che dimostri che il cinema di oggi non è muto».
Mariupol
Il presidente ucraino ha fatto riferimento anche al documentario Mariupolis 2 che è costato la vita al regista Mantas Kvedaravičius e che è stato portato qui al festival dalla fidanzata del regista, catturato e ucciso da soldati russi in aprile, Hanna Bilobrova, che era con lui e è riuscita a recuperare il girato, montato con il supporto di Dounia Sichov. Nel 2022 Kvedaravičius è tornato in Ucraina, nel Donbass, nel cuore della guerra, per stare con le persone che aveva conosciuto e già filmato nel 2014 e nel 2015. Dottore di ricerca in antropologia Kvedaravičius ha voluto testimoniare come regista «il più lontano possibile dall’agitazione dei media e dei politici». Mariupolis 2 dipinge la vita quotidiana degli abitanti in mezzo ai bombardamenti.
17 maggio 2022 (modifica il 17 maggio 2022 | 21:27)
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, 2022-05-17 19:28:00, Il presidente ucraino interviene in collegamento durante la cerimonia di apertura e cita «Il grande dittatore» di Chaplin , Stefania Ulivi, inviata a Cannes