La pagella del Mereghetti: «Avatar – La via dell’acqua», un viaggio delle meraviglie (voto 8)

di Paolo Mereghetti

Una famiglia, scontri fra umani e alieni su Pandora: 13 anni dopo, Cameron sorprende ancora

del poeta il fin la meraviglia… La dichiarazione di Gian Battista Marino sembra adattarsi perfettamente a questa nuova scommessa di James Cameron: riuscire a sorprendere lo spettatore, abituato da anni a avventure sempre pi fantasmagoriche, per lasciarlo ancora una volta a bocca aperta. E dobbiamo subito dire che con questo Avatar – La via dell’acqua lo scopo (e la meraviglia) sono perfettamente ottenuti.

Per i pochissimi che non hanno mai visto il film di tredici anni fa (due miliardi e 992 milioni di dollari d’incasso in tutto il mondo, il pi visto di tutta la storia del cinema) diciamo che gli umani erano stati sconfitti nel loro tentativo di conquistare il pianeta Pandora, battuti dall’ex marine Jake Sully (Sam Worthington) che aveva tradito la sua gente e sposato la causa dei nativi Na’vi per amore di Neytiri (Zoe Saldana). All’inizio di questo secondo capitolo, gli umani decidono di ritentare l’invasione, guidati da un ex commilitone di Sully, il mercenario Lyle Wainfleet (Matt Gerald) che con alcuni altri marine viene fatto entrare nell’avatar (un corpo costruito artificialmente su cui il primo film si era a lungo dilungato) di un Na’vi per assomigliare ai nemici e ingannarli. Il suo compito: catturare il traditore Sully, considerato lo stratega della resistenza anti terrestre.

Intanto Jake e Neytiri hanno fatto tre figli – Neteyam (Jamie Flatters), l’assennato primogenito, Lo’ak (Britain Dalton), il complessato secondogenito, e il piccolo Tuk (Trinity Bliss) – e hanno adottato Kiki (Sigourney Weaver, decisamente ringiovanita. Anche se mi sembra di aver capito che la figlia della dottoressa che l’attrice americana interpretava nel primo film) e poi l’umano Spider (Jack Champion), orfanello terrestre rimasto su Pandora. Saranno proprio i figli a finire pi di una volta e a turno nelle mani di Lyle, che cercher di usarli per costringere Sully alla resa. Lui all’inizio sperer di sfuggirgli abbandonando il mondo delle foreste dove viveva per nascondere dal popolo dei Metkayina, che vivono sulla barriera corallina e considerano l’acqua il loro habitat principale. Ma Lyle lo scopre e inizia cos una caccia che occupa pi o meno le ultime due ore delle tre e un quarto di durata.

La storia, per, l’ultima delle cose che interessano a Cameron. Di fronte alla sfida della serialit che sembra aver spinto molti suoi colleghi a sceneggiature sempre pi complicate, dove i personaggi si moltiplicano come funghi (gli Avengers sono l a dimostrarlo), lui sceglie una trama minimale, scritta insieme a Rick Raffa e Amanda Silver, per puntare tutto sulla grandiosit e, appunto, la meraviglia.

Convinto, non a torto, che il cinema e soprattutto il suo pubblico pi giovane abbia perso quel rapporto coi film fatto di identificazione e realismo (nel senso che dovevano raccontare storie credibili e possibili) la sua scelta di regia tutta a favore della spettacolarit, della sorpresa, di tutto quello che eccede la realt. Per usare la formulazione messa a punto da David Thomson nel suo La formula perfetta (appena tradotto in italiano da Adelphi), quello che Cameron cerca un sentimento del cinema come forma visiva capace di offrirci cose mai viste o conosciute nella vita vera.

E da questo punto di vista Avatar – La via dell’acqua una specie di manuale delle meraviglie. Sfruttando la semplicit e la debolezza della trama (in fondo siamo all’eterno buoni contro cattivi, e non difficile capire come andr a finire) il film si concede delle autentiche pause di grandiosit visiva – la scoperta dei giganteschi cetacei tulkun, la catastrofe finale che si diverte a giocare con il ricordo del suo Titanic, le lunghe sequenze sottomarine – stregando lo spettatore con lunghe scene che poco aggiungono alla trama molto al piacere della visione. un cinema fatto pi di tecnologia che di recitazione, da gustare su uno schermo bigger than life, meglio nella versione in 3D, per ritrovare quel gusto dello spettacolo che la pandemia sembrava aver cancellato.

13 dicembre 2022 (modifica il 13 dicembre 2022 | 21:33)

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, 2022-12-13 20:33:00, Una famiglia, scontri fra umani e alieni su Pandora: 13 anni dopo, Cameron sorprende ancora,

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