La pagella del Mereghetti: Aldo tra Giovanni e Giacomo, guastafeste al matrimonio (voto 7-)

di Paolo Mereghetti

Il grande giorno la nuova, divertente commedia del trio, satira su una certa tranquillit borghese

Quando vai al cinema a vedere un film di Aldo Giovanni e Giacomo ti sembra di rincontrare dei vecchi amici. Per un po’ le rispettive strade si sono separate ma quando ci si ritrova il tempo sembra non essere mai passato: ritroviamo i gusti che conoscevamo, la comicit mai volgare, il piacere confortevole di un cinema che ha saputo restare fedele a se stesso. Proprio come ci si aspetta dai veri amici: Giovanni sempre il solito precistti (con la aperta, alla milanese), Giacomo il solito noiostti e Aldo il solito casinista incaricato di smontare le sicurezze dietro cui si trincerano i primi due.

Gli anni hanno aggiunto qualche ruga in pi e consigliato di evitare le gag pi slapstick delle origini ma siamo sempre di fronte al ritratto di un’Italia buona e placida, un’enorme e sconfinata provincia (per usare le parole di Buccheri) dove l’obiettivo delle loro frecciate ha finito per concentrarsi su loro stessi, sui loro difetti pi che sulle intemperanze degli altri. Accentuando con questo Il grande giorno una certa sotterranea (e inevitabile) malinconia ma espungendo quell’ombra mortifera che c’era nel precedente Odio l’estate . E se le risate non sono mai state fragorose, il divertimento per non abbandona mai lo spettatore.

Questa volta l’appuntamento al Nord, su un’isoletta lacustre, dove Giovanni ha organizzato il matrimonio della figlia Caterina (Margherita Mannino) con Elio (Giovanni Anzaldo), il figlio del socio d’affari Giacomo. I due padri si conoscono dalle elementari e insieme hanno fondato la Segrate Arredi, specializzata in divani: il primo pensa solo a esagerare – il catering affidato al matre (Pietro Ragusa) che ha Lady Gaga tra i suoi clienti, la cerimonia officiata da un cardinale (Roberto Citran) – mentre il secondo si preoccupa dei conti e di contrastare i suoi dolori psicosomatici.

Le due rispettive consorti – Valentina (Elena Lietti) per Giovanni e Lietta (Antonella Attili) per Giacomo – cercano di arginare manie e fobie dei rispettivi consorti, ma nessuno ha fatto i conti con la prima moglie di Giovanni e madre di Caterina, Margherita (Lucia Mascino) che si presenta con il suo ultimo compagno, l’esuberante fisioterapista Aldo, il cui compito sembra essere quello di rovinare ogni cosa. Cos nei tre giorni di festeggiamenti previsti, dal venerd alla domenica, niente andr come aveva immaginato il puntigliosissimo Giovanni.

Senza voler anticipare i mille modi in cui Aldo riuscir a rovinare quasi ogni cosa, vale la pena di sottolineare che se nella prima parte sembra di essere in una specie di Hollywood Party all’italiana, con il compagno di Margherita che si alterna dai panni dell’insipiente Hrundi V. Bakshi a quelli dell’alcolizzato cameriere che si scola i drink rifiutati dagli ospiti, nella seconda parte a finire sotto gli attacchi del trio sar piuttosto una certa idea di tranquillit borghese, di placido tran tran incapace di resistere alle tante verit – mezze o intere – che verranno a galla. Costringendo le persone a guardarsi finalmente in faccia, a volte anche con l’aiuto un po’ telefonato dei commenti ad alta voce dei vari invitati, i cui pettegolezzi sembrano avere quasi solo la funzione di far conoscere allo spettatore quello che si sarebbe dovuto capire altrimenti.

Cos come sono fin troppo didascaliche le parole del prete di montagna (Francesco Brandi) che aprono e chiudono il film. Certo, i tre comici (che firmano la sceneggiatura con Davide Lantieri, Michele Pellegrino e il regista Massimo Venier) non hanno la cattiveria di un Monicelli o il cinismo di un Dino Risi e nemmeno l’intelligenza sociologica di un Virz (a proposito: perch non provare ad alzare le ambizioni, come hanno fatto Ficarra e Picone con And?), il loro mondo di riferimento cerca di evitare spine o colpi bassi, ma i modi con cui tutti i protagonisti finiscono per uscire di scena nei titoli di coda non nascondono le amarezze della sconfitta e dei fallimenti. Da prendere sempre e comunque con un sorriso rassicurante, anche se questa volta un po’ pi tirato del solito.

19 dicembre 2022 (modifica il 19 dicembre 2022 | 20:38)

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, 2022-12-19 20:58:00, «Il grande giorno» è la nuova, divertente commedia del trio, satira su una certa tranquillità borghese,

Pietro Guerra

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