«Amsterdam», tentativo di colpo di stato nella New York degli anni ‘30

di Paolo Mereghetti

La cospirazione nota come «Wall Street Putsch» raccontata dal regista David O. Russell, non può non ricordare l’assalto al Campidoglio del 2021

Parlare a nuora perché suocera intenda, o comunque perché qualcuno non dimentichi. Sembra questo il compito che si è dato David O. Russell («Il lato positivo», «American Hustle») raccontando «Amsterdam», venerdì 21 ottobre alla Festa di Roma e la settimana prossima nei cinema italiani. Infatti, anche se il regista sostiene di aver lavorato al soggetto da almeno sei anni, l’idea di intrecciare un giallo filmato come una commedia con il tentativo di colpo di stato conosciuto come «Wall Street putsch» che nel 1933 voleva deporre il neo-eletto Franklin Delano Roosevelt, non può non far pensare all’assalto che il 6 gennaio 2021 i trumpiani scatenarono contro il Senato degli Stati Uniti per impedire l’elezione di Biden. Specie nel discorso finale che Robert De Niro rivolge ai veterani della Prima Guerra Mondiale.

Ma procediamo con ordine. All’inizio, nella New York del 1933, facciamo conoscenza del medico Burt Berendsen (Christian Bale, in una delle sue ennesime trasformazioni: magro, scavato, stralunato), tornato dal fronte con un occhio di vetro e deciso ad aiutare i reduci segnati nel corpo e nello spirito. Anche con «medicine» non del tutto approvate dall’ufficialità, tanto che la ricca famiglia della moglie (Beatrice Riseborough) l’ha sbattuto fuori casa. Un giorno l’amico ed ex commilitone Harold (John David Washington) gli chiede di fare l’autopsia sul corpo del loro vecchio generale Meekins, che la figlia Liz (Taylor Swift) sospetta essere stato avvelenato. Dubbio confermato dagli esami necroscopici eseguiti da Irma (Zoe Saldana), ma che costerà la vita proprio a Liz e l’accusa di averla uccisa ai due amici.

Raccontato finora con molte libertà, compresa la voce fuori campo di Burt, che ogni tanto sospende il racconto per spiegare questo o quello, e con uno stile concitato (la fotografia che imbrunisce i colori pastello è di Lubezki) più vicino alle slapstick comedies che alle atmosfere poliziesche, il film si concede un lungo flashback durante i combattimenti nelle Ardenne del 1918 per spiegare l’amicizia tra Burt e Harold ma soprattutto il loro legame con la sorprendente Valerie (Margot Robbie, più bella che mai), infermiera in Francia e musa di libertà che porterà i due amici a conoscere i sogni e i piaceri che sa regalare Amsterdam, oasi dell’anima più che destinazione geografica. Dove però il terzetto non troverà la forza per dimenticare i legami con la patria americana.

A New York torneranno in momenti diversi per ritrovarsi, grazie al cadavere di Meenkis, in un gioco più grande di loro, alle prese con una misteriosa Compagnia del 5 (e del dollaro forte), col generale multidecorato Gil Dillenberck (Robert De Niro) che i «poteri forti» (esistevano anche allora!) vorrebbero corrompere per usare la sua influenza sui reduci e col fratello di Valerie, il ricchissimo Tom (Rami Malek). Ed è qui, infiammato dalla convinta scelta di campo a favore della democrazia del generale Dillenberck, che il film mette da parte le sue ambizioni di genere per ribadire — in maniera chiara e forte — il suo rifiuto di sovvertire i risultati delle elezioni con un colpo di mano populista. Nel 1933 per evitare tentazioni mussoliniane e hitleriane, oggi per ricordare (con un filo troppa retorica, che frena il ritmo del film) che le folle minacciose sono sempre nemiche della vera democrazia.

21 ottobre 2022 (modifica il 21 ottobre 2022 | 20:17)

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, 2022-10-21 19:06:00, La cospirazione nota come «Wall Street Putsch» raccontata dal regista David O. Russell, non può non ricordare l’assalto al Campidoglio del 2021,

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