Nel suo intervento alla Festa de Il Foglio, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ricordato, fra le varie iniziative avviate, quella che riguarda una partnership tra privati e istituzioni scolastiche rivolta a migliorare l’edilizia scolastica e l’efficienza energetica degli edifici, attraverso il project financing e la collaborazione con gli enti locali.
“Abbiamo inviato agli enti locali 10 punti ideati anche da famosi architetti perché sono convinto che scuole belle, con un’attenzione particolare alle forme, ai suoni e ai colori possano favorire maggiore impegno nel lavoro e nello studio e maggiore gradevolezza nei trasporti”, ha detto.
“Inoltre un miliardo e duecento milioni di euro sono dedicati all’edilizia scolastica”, ha aggiunto.
Tale iniziativa menzionata dal numero uno del dicastero di Viale Trastevere potrebbe dar seguito, oltre a quanto già esposto dal diretto interessato, alla proposta di qualche mese fa che scatenò un dibattito importante.
Nella realizzazione di questi interventi per le scuole, dove far intervenire anche aziende private, Valditara vedeva la realizzazione di uno studiolo per ogni docente di ogni scuola: “mi piacerebbe che ogni docente avesse un suo studiolo a scuola, una postazione con un pc, una libreria, dove poter preparare le lezioni, ricevere i genitori, fare ricerca. La scuola deve avere serenità nello studio e nel lavoro e deve essere accogliente. Una scuola intelligente è una scuola che crea serenità nell’apprendimento e nell’insegnamento”, spiegò all’epoca il Ministro.
Adesso, tornando sul tema Valditara non ha toccato il punto dello studiolo ma certamente potrebbe essere ricompreso fra i “10 punti ideati anche da famosi architetti” inviati agli Enti locali.
All’epoca Orizzonte Scuola aveva raccolto il parere dei diretti interessati, gli insegnanti, che hanno evidenziato come l’idea in sé, ammesso fosse percorribile in linea teorica, si scontra con una realtà molto chiara: “Lo studiolo? Ma se ci mancano le aule, le sedie, i banchi, la carta, penne e matite? Ma di che stiamo parlando?”
La possibilità di avere uno studiolo personale, in linea teorica, magari sulla base di quanto avviene per gli insegnanti universitari, non sarebbe una proposta insensata. Ma, come fanno notare gli utenti, che vivono la scuola ogni giorno, la situazione degli edifici scolastici non fa proprio presagire scenari del genere.
A meno che non si attui un piano massiccio per l’edilizia scolastica, che prima dia la precedenza agli interventi strutturali e di sicurezza, e che possa ricomprendere in seconda battuta anche benefit come quello dello studiolo, che andrebbero senza dubbio ad accrescere la serenità lavorativa, come inteso dal Ministro.
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