A scuola un questionario per gli studenti con domande sulla sessualità. Protestano i genitori: Nessuno ci ha detto nulla. La scuola: Ricerca anonima e volontaria

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“Nessuno ci ha detto nulla, lo siamo venuti a sapere dai nostri figli”. Si tratta del commento dei genitori degli studenti del liceo scientifico Serpieri  di Rimini, contestando un questionario somministrato agli studenti legato alla sessualità.

Non si tratta di un sondaggio organizzato dall’istituto ma fa parte di una ricerca condotta nell’ambito di una tesi di laurea in psicologia.

I nostri figli sono tornati a casa – spiega un gruppo di genitori del Serpieri come si legge su Il Resto del Carlino – raccontando di un questionario strano e imbarazzante e quindi abbiamo provato a capire di cosa si trattasse provando a compilarlo“.

Da un lato il modulo dichiara in premessa che l’esplorazione è rivolta agli studenti del Serpieri dai 13 ai 20 anni, salvo poi nella domanda iniziale chiedere se si è maggiorenni.

Il problema però nasce dal fatto che a chi dichiara no, non viene consentito di accedere alle domande. Ma a chi dichiara sì senza nessun tipo di controllo anagrafico va avanti.

Poi le domande del questionario, per i genitori molto sconvenienti:  “Il questionario introduce lo studente in un crescendo di assurdità, a partire dalla dichiarazione del genere tra cui compare un’opzione X, ben poco spiegabile scientificamente, frequenza e fine del guardare video pornografici, quali sostanze liquide escono dagli organi sessuali, domande sulle fantasie erotiche e sul desiderio sessuale, per poi entrare ancor più nell’intimo, chiedendo la propria percezione nell’atto sessuale, sui gusti sessuali. Da cornice al tutto, domande formulate eliminando il genere con l’uso dell’asterisco come lettera finale“.

Fra le domande più contestate dalle famiglie, alcune a cui si riferiscono a conoscenze anatomiche degli organi di riproduzione. O la percezione degli studenti di se stessi in relazione agli altri con domande anche sui rapporti e le zone erogene.

Dal canto suo, il liceo Serpieri ha precisato con la comunicazione numero 506 che l’indagine è anonima, la partecipazione è volontaria e non consente in alcun modo l’identificazione del partecipante.

Ma quello che i genitori contestano sono comunque le modalità in cui è stata gestita la questione, molto delicata:  “Le famiglie registrano come per l’ennesima volta, come accaduto l’anno scorso sul cambio di regolamento a loro insaputa per l’introduzione della carriera alias, ci sia la completa estromissione dalla vita della scuola su temi etici, delicati, che rendono palese come la direzione e forse il corpo docente vogliano estromettere i genitori, non chiedendo neppure loro le autorizzazioni previste per legge. Al dirigente e al collegio docenti del Serpier i chiediamo – concludono i genitori – che venga tolto immediatamente il qr code su tutte le porte delle aule e che l’educatrice cancelli tutte le risposte ricevute. Aspettarsi delle scuse ai genitori tenuti all’oscuro, sarebbe cortesia dovuta, ma sappiamo che non accadrà mai“.

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