Addio a Tony Binarelli, il mago della televisione che prestò le mani a Brigitte Bardot e Terence Hill

di Elvira Serra

Il prestigiatore aveva 81 anni. Il collega Silvan: «Se ne va un grande amico, resterà indimenticabile». L’escapologo Andrew Basso: «Per noi giovani era come un papà». Allenava le mani sollevano le bottiglie con le dita

Allenava le mani appallottolando i fogli di carta, stringendo le palline o sollevando le bottiglie dal collo, dopo averci infilato le dita. Un tempo lo faceva anche per quattro ore al giorno. L’abilità a maneggiare le carte, del resto, gli aveva aperto le porte del cinema come «contromani», la controfigura degli attori durante le partite di poker. Il primo fu Rex Harrison, ma si fecero sostituire da lui uomini e donne in oltre cinquanta pellicole, da Alain Delon a Charles Bronson, da Gina Lollobrigida a Brigitte Bardot, anche se la scena stracult resta quella in cui Terence Hill, seduto di fronte al sodale Bud Spencer, dà le carte sul tavolo verde di un saloon in … continuavano a chiamarlo Trinità. Questo, prima che raggiungesse la popolarità sul piccolo schermo grazie a Corrado e alla sua Domenica in .

I trucchi mai svelati

Antonio «Tony» Binarelli si è spento prima dell’alba del 12 luglio all’ospedale Sandro Pertini di Roma a 81 anni, dopo una lunga malattia di cui non amava parlare, anzi: con chi lo sentiva per un saluto sminuiva gli acciacchi, scherzandoci sopra. Illusionista, mago, attore, autore di libri, ha fatto «perdere la testa» anche alla duchessa Claudia d’Aosta (l’aveva fatta sparire, letteralmente). Una volta a Buona Domenica, su Canale 5, tenne con il fiato sospeso i telespettatori giocando alla roulette russa. Naturalmente c’era il trucco, ma per 11 minuti e 42 secondi da casa, se possibile, trattennero il fiato, finché una delle sei pistole calibro 32 a canna corta che aveva puntato contro di sé non sparò a vuoto.

La passione da ragazzino

Raccontava, cambiando un po’ l’aneddoto ogni volta, che si era appassionato alla magia a tredici anni, al mare di Follonica, a causa di una broncopolmonite che gli aveva impedito di fare i bagni. Entrando in una libreria avrebbe fatto crollare uno scaffale per ritrovarsi sulla testa esattamente il libro che lo aveva incuriosito: L’Emulo di Bosco. Confidenze di un prestigiatore, di Romanoff. Poco importa che il titolo cambiasse da un’intervista all’altra o che quel libro glielo avesse invece regalato suo padre, durante la convalescenza, come pure confessò. Vero è che da allora chiese di ricevere in dono solo saggi su magia, illusionismo, prestidigitazione, ai quali dedicò ogni momento libero dell’adolescenza, grazie ai quali cominciò a esibirsi sedicenne nelle parrocchie. Fu a uno di questi spettacoli che conobbe la futura moglie, Marina, di cui sul palco azzeccò il numero di telefono, conquistando il diritto di conoscerne l’indirizzo di casa: e le mandò, il giorno dopo, tante rose quante la somma dei famosi numeri indovinati.

I premi

Nel 2008 fu nominato Cavaliere della Repubblica, onorificenza che lo commosse e lo riempì di orgoglio, non meno dei tre premi ai Campionati Mondiali d’Illusionismo (nel 1967, nel 1970 e nel 1973) o del Telegatto che conquistò (unico tra i prestigiatori) grazie alla presenza fissa a «Buona Domenica», dal 1991 al 1995. Soffrì l’allontanamento progressivo dalla televisione. Ma, ammetteva, i tempi erano cambiati: quando aveva cominciato con Corrado aveva quindici minuti a disposizione, non tre. Però non perse mai il contatto con il pubblico, accettando gli inviti che arrivavano da circoli e piazze.

Il ricordo dei colleghi

Il «collega» Silvan lo ricorda così con il Corriere: «Sono immensamente addolorato perché ci ha lasciato un amico e un grande personaggio della magia italiana. Ci siamo incontrati migliaia di volte e la sua persona rimarrà per me indimenticabile». E uno degli allievi migliori, l’escapologo Andrew Basso: «Ci siamo sentiti l’ultima volta il 2 maggio, mi incoraggiava sempre. Riusciva a creare una tensione altissima, quando si esibiva, e poi la smorzava con una battuta in romanesco. Per noi giovani maghi che partecipavamo ai suoi corsi lui era come un papà: oltre che maestro, rappresentava davvero una figura magica».

12 luglio 2022 (modifica il 12 luglio 2022 | 22:35)

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, 2022-07-12 22:25:00, Il prestigiatore aveva 81 anni. Il collega Silvan: «Se ne va un grande amico, resterà indimenticabile». L’escapologo Andrew Basso: «Per noi giovani era come un papà». Allenava le mani sollevano le bottiglie con le dita, Elvira Serra

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