Addio a «Lugard», l’elefante morto a causa della siccità: in Kenya oltre 200 esemplari scomparsi nel 2022

Un altro elefante anziano della savana del Kenya è stato trovato morto nel parco nazionale dello Tsavo, stroncato dalla siccità che ne ha accelerato il (naturale) deperimento fisico dell’età. La carcassa di «Lugard», questo il nome del pachiderma Big Tusker (cioè un tipo di elefante che ha proprietà genetiche che gli garantiscono grandi dimensioni e zanne), è stata avvistata da un pilota della Tsavo Trust. L’associazione da anni si occupa di preservare gli storici elefanti della savana, in collaborazione con l’ente governativo Kenya «Wildlife Service».

Lugard era stato visto vivo l’ultima volta lo scorso 10 novembre. È la stessa associazione ad aver dato la notizia della sua morte sui social: «Sebbene sia sempre triste perdere un elefante, per non parlare di un “Super Tusker”, non c’è dubbio che Lugard sia il padre di molti elefanti di età diverse ed è probabile che parecchi dei suoi discendenti diventeranno a loro volta “Super Tusker”. I suoi rari geni sono, infatti, stati trasmessi e assicurati all’ecosistema dello Tsavo».

Il Kenya quest’anno ha già perduto 205 elefanti a causa della siccità, come dichiarato il 4 novembre scorso dalla neo ministra del turismo keniano, Peninah Malonza. «Abbiamo confermato la mortalità legata alla siccità di specie come gnu, zebre, elefanti, zebre di Grevy e bufali, tra gli altri», aveva spiegando Malonza, invitando a osservare come il Paese avesse registrato precipitazioni inferiori alla media nelle ultime due stagioni delle piogge (ottobre-dicembre 2021 e marzo-maggio 2022).

Gli habitat dei parchi Amboseli, Tsavo, Laikipia e Samburu sono i più colpiti dalla siccità. Una situazione che mette a rischio la vita di migliaia di cittadini, ma anche di animali, fauna selvatica, bestiame.

25 novembre 2022 (modifica il 25 novembre 2022 | 19:35)

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, 2022-11-25 19:36:00, La siccità crea problemi anche per altre specie animali africane, Silvia Morosi

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