l’eterna rivalità
di Michelangelo Borrillo04 nov 2022
Una battaglia lunga un secolo. Nata in famiglia — tra due fratelli — allargatasi ai campi di calcio — quelli calcati da Johan Cruijff e Franz Beckenbauer — e adesso estesa agli uffici dei piani alti delle due aziende, quelli occupati dai ceo. Con effetti anche sui listini di Borsa, in particolare di quella tedesca di Francoforte. Adidas, infatti, ha deciso di strappare alla concorrente Puma l’amministratore delegato Bjorn Gulden. È bastata un’indiscrezione di Bloomberg, una prima mezza conferma di Adidas — che ha definito Gulden un «potenziale successore» dell’attuale ceo Kasper Rorsted — e una seconda mezza conferma di Puma — che ha annunciato Arne Freundt , attuale chief commercial officer come successore di Gulden — per infiammare la Frankfurter Börse: le azioni Adidas hanno chiuso in rialzo del 21%.
Le origini della rivalità commerciale
Gulden, quindi, è pronto a tornare a casa: il manager, prima di approdare in Puma nel 2013, aveva infatti lavorato per l’Adidas con il ruolo di senior vice president dell’abbigliamento e degli accessori. Strapparsi a vicenda i manager non sorprende chi conosce la lunga rivalità tra Adidas e Puma. originata addirittura da una storia che dura da 100 anni. Da quando, negli anni ‘20 del secolo scorso, i fratelli Rudolf e Adolf — detto Adi — Dassler iniziano a produrre scarpe in cuoio: prima cucendole a mano nella lavanderia della madre, poi aprendo una piccola fabbrica di calzature — la Gebrüder Dassler Sportschuhfabrik — vicino Norimberga, specializzandosi in scarpe da calcio con i tacchetti e scarpe da atletica chiodate, da utilizzare per l’Olimpiade del 1928 di Amsterdam. Il successo, però, arriverà da un’altra Olimpiade, quella del 1936 a Berlino: Jesse Owens vince quattro medaglie d’oro calzando proprio le scarpe dei due fratelli. All’apice del successo, però, arriva la Seconda guerra mondiale e anche i due fratelli si separano, divisi anche dalle differenti opinioni politiche. Ognuno va per la sua strada, fondando due diverse società seppur rimanendo nella stessa città, il piccolo comune bavarese di Herzogenaurach: Rudolf fonda la Puma, Adi l’Adidas.
Gli epici scontri Adidas-Puma sui campi di calcio
Prima di diventare manager, Bjorn Gulden è stato un calciatore professionista norvegese. E proprio sui campi di calcio la rivalità tra Adidas e Puma ha vissuto le sue battaglie più epiche. L’avvenimento che spiega meglio la concorrenza tra i due colossi dell’abbigliamento sportivo ha come cornice proprio la Baviera: il 7 luglio del 1974, all’Olympiastadion di Monaco, si gioca la finale tra Olanda e Germania Ovest. Le due squadre hanno come sponsor tecnico Adidas, ma il capitano degli Orange, Cruijff, si presenta in campo con una divisa diversa da quella dei compagni, con due sole strisce sulle braccia e non le tre che da sempre caratterizzano l’Adidas. Puma, in quegli anni, aveva infatti deciso di puntare sulle sponsorizzazioni individuali, decidendo proprio di investire sul Pelè bianco d’Olanda. Che, in virtù del legame commerciale, decide di scendere in campo con gli scarpini Puma, la maglia arancione senza una delle tre strisce e con del nastro adesivo sul petto a copertura del caratteristico fiore che distingue il marchio Adidas. Storie d’altri tempi, di un calcio romantico che cominciava, però, a essere governato dagli sponsor. La cornice fatta di maglie bianche e arancioni sul tappeto verde della finale mondiale, però, rendono quella battaglia commerciale immortale: c’è da scommettere che il cambio di casacca di Gulden — sebbene in Borsa abbia incrementato la capitalizzazione di Adidas di qualche miliardo — fra qualche anno non susciterà la stessa nostalgia.
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, 2022-11-04 18:48:00, Adidas ha deciso di strappare alla concorrente Puma l’ad Bjorn Gulden. L’ultimo dei dispetti di una rivalità nata cento anni fa che ha avuto come protagonista anche Johan Cruijff che nella finale mondiale scese in campo senza una delle tre strisce Adidas, Michelangelo Borrillo