L’Unione Europea, anche per i complessi fenomeni sociali legati alla scuola ed ai giovani che la interessano, cerca di mantenere un approccio organico e risoluto circa le nuove e continue esigenze di una generazione che soffre, anche secondo i dati, una didattica tradizionale, fatta ancora di lavagna e gesso.
Sino a 30 anni fa la formazione sul lavoro, per via del ciclo dei prodotti più lento e meccanico, era limitata a poche ore annuali: un dipendente restava al servizio della propria impresa, nella medesima posizione lavorativa per tutta la vita. L’accelerazione esponenziale innescata dal progresso tecnico-scientifico e dall’innovazione tecnologica di fatto porta ad un ciclo limitato dei prodotti, alla rispettiva realizzazione in breve tempo, secondo anche una logica competitiva ove l’innovazione richiede figure adeguatamente formate ed aggiornate anche nel lungo periodo.
Queste le sfide dell’Agenda Digitale 2030 per la scuola: formazione professionale compatibile all’innovazione ed alle nuove sfide ambientali e produttive che interessano il Vecchio Continente.
Una questione di competitività: i piani del Neia
L’innovazione tecnologica segue, di pari passo, dei fini specifici per quanto concerne sia il tessuto produttivo che intellettuale: maggiore competitività, trasparenza, minor impatto ambientale, cicli di produzione limitati (minor costo umano ed economico).
Gli investimenti sono concentrati sulla scuola e sui sistemi educativi dell’Unione, cercando di renderli più attrattivi e compatibili con gli obiettivi di una transizione duplice, verde e digitale. La necessità di sistemi educativi adatti, in ogni caso, ha anche il fine di formare soggetti adulti che in passato hanno esplorato il mercato del lavoro senza il corretto bagaglio di esperienze e competenze dedicate.
La Nuova Agenda Europea per l’Innovazione (Neia) mira a posizionare l’Europa in prima linea nella nuova ondata di innovazione tecnologica profonda e startup, secondo una duplice logica di collaborazione e competitività tra imprese, atenei, scuole e sistemi produttivi.
Come l’agenda entra nelle scuole?
Il primo fine della NEIA risulta quello di agire in maniera strutturale ed efficace sull’educazione già a livello primario, cercando di favorire una didattica digitale. I fondi del PNRR di cui il Belpaese sta usufruendo per la ricostruzione simultanea del tessuto sociale e produttivo sono guidati secondo tali esigenze: maggiore formazione per i docenti, infrastrutture, connessione libera e veloce, rete di didattica digitale ed alternativa.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito già mira all’allestimento, come dichiarato dall’ex Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, di aule digitali ed innovative per lo svolgimento delle attività didattiche in generale. Molti i passi per una connessione veloce negli istituti, con la posa dei cavi in fibra ottica e l’ammodernamento delle aule informatiche: questi solo i primi passi nell’ottica della NEIA, la quale intende entrare nella vita di studenti e docenti entro il termine del prossimo quinquennio.
Il progetto Next Generation Schools
Per gli istituti scolastici interessati, sono disponibili i percorsi formativi Next Generation Classrooms e Next Generation Labs e il percorso di accompagnamento e supporto personalizzato Accompagnamento, co-progettazione e consulenza personalizzata per gli spazi della scuola nell’ambito del progetto Next Generation Schools in collaborazione con Casco Learning.
Il percorso si rivolge in primo luogo ai dirigenti scolastici, al loro staff, ai docenti e al personale tecnico e amministrativo chiamati a progettare e realizzare in ogni singola scuola gli interventi connessi al PNRR, (Investimento 3.2: Scuola 4.0 – scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori, Framework Next Generation Classrooms (tutte le istituzioni scolastiche) & Framework Next Generation Labs (solo scuole secondarie di Secondo Grado).
Il team multidisciplinare di formatori e consulenti è composto da Aluisi Tosolini, Alessandro Catellani, Daniele Khalousi, Marcello Scaravella, Federico Dibennardo, Michelle Mazzotti, Stefano Manici, Stefania Mazza, Carlotta Pizzi e Enrico Carosio.
La scuola può richiedere il percorso completo o i singoli moduli al link sottostante.