di Andrea Marinelli e Guido Olimpio
Il punto militare 348 | Attraverso tablet, comunicazioni protette e altri canali i tecnici possono fornire dettagli su come mantenere i pezzi forniti dall’Alleanza, in particolare i cannoni sottoposti ad una lunga usura
Le notizie, spesso confuse e avvolte dalla nebbia di guerra, segnalano preparativi degli occupanti in pi direzioni. Pressione continua su Bakhmut (dove i difensori sarebbero in difficolt), operazioni sul fronte meridionale per cercare di proteggere le linee di rifornimento ferroviarie che alimentano Melitopol, creazione di nuove trincee/postazioni lunghe decine di chilometri, diversivi per impegnare gli ucraini, aumento della cadenza di tiro dell’artiglieria. L’esercito di Zelensky peraltro cerca di avanzare nella regione di Kremmina per tagliare vie di rifornimento.
Gli scenari sono sempre due: il primo prevede un assalto della Russia in tempi ravvicinati usando i mobilitati e reparti scelti; il secondo si allunga alla primavera e riguarda una possibile iniziativa dell’Ucraina rinforzata dai nuovi equipaggiamenti inviati dai donatori. Qualche esperto sottolinea come non solo i tank — che richiedono comunque del tempo prima di essere operativi — ma anche i blindati da combattimento (tipo i Marders tedeschi e gli americani Stryker e Bradley) migliorino le capacit della resistenza. Garantiscono maggiore protezione alla fanteria, aumentano il volume di fuoco, affiancano i corazzati pesanti in tattiche dove la mobilit conta.
Aiuti in remoto
La logistica il nodo pi duro, lo segnalavamo nel taccuino di ieri.
Un articolo dell’Associated Press racconta come la Nato abbia costituito un gruppo di tecnici in una base nel sud della Polonia collegata in remoto con i colleghi ucraini. Usando tablet, comunicazioni protette e altri canali i meccanici possono fornire dettagli su come mantenere i pezzi forniti dall’Alleanza, in particolare i cannoni sottoposti ad una lunga usura.
I lunghi calibri — rivelano le fonti all’Ap — sono usati oltre ogni limite, con un rate non previsto dalle tabelle. Il team era composto all’inizio da una piccola pattuglia ed ora cresciuto man mano che l’arsenale occidentale aumentato. Ne fanno parte elementi delle forze armate e privati a contratto.
I collegamenti non sono agevoli, il segnale pu essere debole, tuttavia il sistema rappresenta una soluzione d’emergenza in una fase critica. In questo modo Kiev cerca di ridurre il numero di mezzi da inviare all’estero per le riparazioni, un trasferimento che richiede giorni e sottrae equipaggiamenti. Restano poi gli interrogativi sulle condizioni dei tank promessi dai paesi europei: la Difesa portoghese, dopo una prima verifica sui suoi 37 Leopard, ha affermato sono operativi appena 10, un numero basso che impedirebbe un trasferimento in Ucraina perch sarebbe compromessa la sicurezza nazionale.
Gli aerei
La Nato non ha ancora deciso se fornire dei caccia a Zelensky, al momento il tema oggetto di discussione.
I negoziati, ha affermato il consigliere presidenziale Mykhailo Podoliak, stanno accelerando cos come procedono sui missili a lungo raggio (300 km) sui quali Joe Biden frena.
Nell’attesa l’Ucraina si porta avanti e e modifica alcune delle sue piste per ospitarli. Secondo il sito War Zone, i velivoli occidentali richiedono strutture d’appoggio pi sofisticate rispetto a quelle riservate a Mig e Sukhoi in dotazione all’aeronautica locale che riuscita a restare in volo nonostante la relativa supremazia degli invasori.
Ha disperso i suoi aerei e adottato contromisure per sottrarli agli strike missilistici russi, tattiche che hanno solo in parte contenuto perdite significative causate dai sistemi avversari.
28 gennaio 2023 (modifica il 28 gennaio 2023 | 19:07)
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