Agnelli ai dipendenti: «Risultati straordinari, ma ora è meglio lasciare insieme» Nota del club: Maurizio Scanavino nuovo dg

di Massimiliano Nerozzi e Simona Lorenzetti

Dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione della Juventus, il presidente uscente ha scritto una mail ai dipendenti in cui rivendica i successi di questi anni e spiega la decisione

C’è tanto orgoglio e qualche (pre)giudizio, nella lettera con cui Andrea Agnelli saluta i dipendenti, dopo 12 anni di presidenza (e le dimissioni di tutto il consiglio di amministrazione) : «Stiamo affrontando un momento delicato societariamente — scrive via mail — e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme, dando la possibilità a una nuova formazione di ribaltare quella partita». Davanti alle critiche avanzate dalla Consob, l’inchiesta della Procura di Torino e, si suppone, le intercettazioni captate dalla guardia di finanza, non tutti hanno avuto la stessa visione, e reazione. Di più ora, che con gli atti alla Procura della Federcalcio, c’è la possibilità che venga chiesta la revisione della sentenza sulle plusvalenze e aperta una nuova indagine sui contratti. Per certi versi — presunti illeciti contabili e contenuti delle intercettazioni — potrebbe pure essere peggio di Calciopoli, si lasciò scappare una volta un investigatore.

Ma ieri, per Agnelli, era anche il momento di lucidare le imprese: «Cari tutti, giocare e lavorare per la Juventus ha un unico obiettivo: Vincere». E lui, e la sua squadra, di dirigenti e giocatori, l’ha a lungo fatto: «Dal 2010 abbiamo onorato la nostra storia raggiungendo risultati straordinari: lo Stadium, nove scudetti maschili consecutivi, i primi in Italia ad aver una serie Netflix e Amazon Prime, il J-Medical, cinque scudetti femminili consecutivi a partire dal giorno zero». E ancora: «Le finali di Berlino e Cardiff (i nostri grandi rimpianti), l’accordo con Adidas, la coppa Italia Next Gen, la prima società a rappresentare i club in seno al Comitato esecutivo Uefa, il J-Museum e tanto altro». Parla di campo: «Ovunque siamo stati, quando la squadra era compatta non temevamo nessuno».

«Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale — si conclude la lettera —. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus. Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore, confortato da una frase di Friedrich Nietzsche: «And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music» (E quelli che furono visti ballare, furono considerati pazzi da chi non poteva sentire la musica, ndr). «Ricordate, ci riconosceremo ovunque con uno sguardo: Siamo la gente della Juve! Fino alla fine…».

E parla di quel che c’è attorno, società e proprietà: «Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento — scrive ancora Agnelli — bisogna avere la lucidità e contenere i danni. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus». Se ne va, «confortato da una frase di Nietzsche: “And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music”». E coloro che sono stati visti danzare erano ritenuti pazzi da coloro che non potevano ascoltare la musica. Adesso, però, c’è solo silenzio. Suoneranno altri, con uno scouting già partito: da Alessandro Nasi ad Alex Del Piero.

28 novembre 2022 (modifica il 29 novembre 2022 | 00:23)

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, 2022-11-28 23:57:00, Dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione della Juventus, il presidente uscente ha scritto una mail ai dipendenti in cui rivendica i successi di questi anni e spiega la decisione, Massimiliano Nerozzi e Simona Lorenzetti

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