Aida, i magnifici quattro

di Valerio Cappelli

Con il baritono italiano le superstar Anna Netrebko, Elina Garanca e Jonas Kaufmann: Nessuna rivalit, le brutte sorprese si hanno soltanto con i colleghi scarsi. Su black face e cancel culture la pensiamo allo stesso modo, sono polemiche ingiuste

VIENNA Una prima pi prima di tutte le altre. Anna Netrebko (soprano), Elina Garanca (mezzosoprano), Jonas Kaufmann (tenore) e Luca Salsi (baritono). I Fab Four della lirica hanno cantato per la prima volta insieme. Accade all’Opera di Vienna, nell’Aida di Nicolas Joel, sul podio Nicola Luisotti. I primi a essere stati sorpresi sono loro, le quattro star. Come avranno fatto a riunirci, trovando giorni in cui eravamo liberi tutti e quattro?, dice Luca Salsi. Qui ci racconta i retroscena di uno spettacolo che ha avuto un successo…faraonico. Non c’ altro palcoscenico dove si possa avere un cast simile, scrive Wiener Zeitung. E lo Standard: Un risultato degno di una prima assoluta.

E’ un allestimento del 1984, dunque una ripresa. In Italia impensabile avere una compagnia del genere per uno spettacolo vecchio. Ci si pu avvicinare, ma solo in una nuova produzione. Infatti il prossimo 7 dicembre per il Don Carlo alla Scala ci saranno Netrebko, Garanca e Salsi, che avr la sua quinta apertura scaligera: A Vienna c’ la stessa atmosfera ed elettricit, anche se una produzione non nuova e super classica, mancavano solo gli elefanti.

In Austria il 29 va in tv su ORF III. Biglietti esauriti da sei mesi. All’uscita del teatro, i magnifici quattro sono attesi dalla folla delle rockstar. La gente in smoking e le donne ingioiellate come al 7 dicembre, in genere qui si viene pi casual. Si sentono parlare mille lingue, come a Milano.

Quanto avete provato, siete arrivati all’ultimo momento? Un cast cos puoi metterlo su solo con poche prove. Ma abbiamo lavorato una settimana, non male per una ripresa. Ridono e scherzano, prima di immergersi nella profonda solitudine dei loro personaggi. E di essere sepolti dagli applausi. Salsi l’ultima volta che canta Amonasro, il re dell’Etiopia padre di Aida, un ruolo che d poche soddisfazioni. Con Anna l’abbiamo fatta tante volte insieme, anche a Salisburgo con Riccardo Muti. Andiamo col pilota automatico. Cantiamo in coppia da 23 anni.

Come indicazioni, poich Joel morto tre anni fa, ci sono gli assistenti registi della Staatsoper, dove si fa un’opera a sera e sono dipendenti del teatro. Le quattro star si sono auto gestite: Ci hanno dato giusto uno schema, non ci hanno detto nulla sulle intenzioni registiche.

Rivalit? Nessuna. Quando uno di noi non in scena, si mette in quinta ad ascoltare gli altri. Ci diamo consigli, le brutte esperienze si hanno con i colleghi scarsi. Gelosie per i camerini?Nessuna, giuro, anche se il mio il pi grande!. La russa Anna e la lettone Elina con la parrucca nera, al debutto come Amneris, la figlia del faraone sconfitta in amore, avevano gi cantato insieme, anche a Vienna: Sono due guerriere. Voci stupende, ruoli e registri diversi, ma la competizione in scena la vivono. Di cosa parlate tra voi? Io e Jonas della comune passione per gli orologi. Ma i cantanti sono noiosi, parlano solo di opera. Anna abita a Vienna ed molto brava in cucina, soprattutto nell’insalata russa che per loro chiamano in un altro modo. Oppure andiamo qui di fronte a Il Sole, il ristorante italiano di Aki Nuredini che un po’ la casa dei musicisti. All’inizio Anna sembra schiva, distante, sulle sue; se la conosci semplice e diventa la donna pi generosa del mondo. Parlate del black face, il volto dipinto oggi al centro delle polemiche sul razzismo? Siamo tutti d’accordo con Canio che nei Pagliacci dice che il teatro e la vita non sono la stessa cosa. Il movimento della cancel culture non c’entra nulla col teatro, ma pensiamo a Jago che definisce Otello il selvaggio dalle gonfie labbra. Allora cancelliamo Shakespeare. Bisogna andare all’opera con lo spirito di chi vuol ridere o piangere, non si tratta di sensibilit. Lui, come Amonasro, ha un costume vecchio stampo e i capelli un po’ ingrigiti, e soltanto la matita sotto gli occhi: Nessuno mi ha parlato del trucco, ma lui etiope, ed io, etiopi bianchi non ne vedo. E’ una polemica ingiusta.

In quest’Aida tutto ruota attorno alla musica. L’aspetto teatrale e visivo meno centrale rispetto all’Italia, il pubblico abbastanza conservatore, si vogliono ascoltare belle voci con i magnifici Wiener. La cultura musicale in Austria al centro della vita sociale e non residuale. Ricordo l’ex premier Conte che parlava di cultura come intrattenimento, un punto di vista completamente sbagliato, e detto nel momento sbagliato, con il Covid. Significa non sapere che Verdi non solo era un genio ma un contadino, un senatore, un uomo immenso.

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25 gennaio 2023 (modifica il 25 gennaio 2023 | 20:37)

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