Al Bano accoglie una famiglia di profughi dall’Ucraina: «Putin ha fatto grande errore»

di Renato Franco

Il cantante ospiterà una madre con una bambina e un ragazzo di 18 anni. «Non ci si può girare dall’altra parte quando l’umanità chiama»

Ammiratore di Putin, inserito dall’Ucraina nella black list degli individui considerati una minaccia alla sicurezza nazionale, ora Al Bano non è rimasto indifferente alle tragiche immagini che ormai «siamo abituati» a vedere da giorni e ha deciso di ospitare tre profughi ucraini in fuga dalla guerra. «Si trasferiranno da me, nella mia casa di Cellino San Marco. Si tratta di una madre con una bambina e di un ragazzo di 18 anni. Dovrebbero essere tutti dello stesso nucleo familiare. Fanno parte di un gruppo di una quarantina di profughi che stanno arrivando qui; tutte le famiglie di Cellino e provincia si sono mobilitate per questo motivo, chi ne ospita uno, chi due. Non so quanto tempo rimarranno, mi auguro che si trovino bene e che questa terra possa lenire le loro naturali sofferenze, spero — per quanto possibile — che trovino pace».

Come è arrivato a questa scelta?

«Come si fa a girarsi dall’altra parte quando l’umanità ti chiama? Fino adesso sono sempre stato chiamato a cantare, adesso sono chiamato a fare queste opere di umanità, niente di straordinario».

Niente di straordinario, ma non tutti quelli che sono nelle sue condizioni economiche lo fanno.

«Non mi interessa quello che fanno gli altri, ma visto quello che stava succedendo il primo pensiero che mi è venuto è stato informarmi se avevano bisogno e ho dato il mio piccolo apporto. Le immagini che ci arrivano dall’Ucraina sono tragiche, di altri tempi, come se l’orologio della storia fosse tornato indietro di 70 anni. Ma per fortuna l’umanità non è ancora morta».

La Storia purtroppo insegna che non si impara dalla Storia…

«Non so cosa spinga il cervello umano a procurarsi la voglia di guerra, a proporre la violenza delle armi, cosa muova certi uomini a ergersi a padreterni che si possono permettere l’arroganza di spazzare via delle vite, distruggere delle città. Sono cose che non si possono capire dopo i tanti danni che la Seconda Guerra Mondiale ha lasciato alle nostre spalle, è un assurdo, ci si sente impotenti di fronte a tanta tragedia».

L’Italia si dimostra più generosa di certi politici che fanno distinzioni tra guerra e guerra, tra accoglienza e accoglienza?

«Sappiamo che gli italiani hanno un cuore immenso perché sono sempre stati un popolo di emigranti. Salvini ha voluto mettere ordine sull’accoglienza, perché spesso il disordine ha vinto sull’ordine».

Lei era finito nella lista nera dell’Ucraina.

«Ho reagito a quell’errore: cosa avevo fatto di male per meritarmelo? Non sono un terrorista. Le uniche note che sparo sono cantate, infatti hanno capito e mi hanno tolto dalla black list».

Cosa direbbe a Putin?

«Ho conosciuto Putin, ho cantato per lui, mi è piaciuto in passato e ora non mi piace più, ma mi è dispiaciuto, in questi giorni, vedermi definito “amico di Putin”. Purtroppo non sono amico suo. Se fossi suo amico farei una bella passeggiata con lui nel Cremlino e gli direi: sediamoci 5 minuti davanti a una bella bottiglia di vino, o di vodka, o di acqua pura. Parliamone. Non è giusto aggredire una nazione, un Paese, una famiglia, è una cosa assurda. Ora devi fare i conti con la Storia».

Quanto l’ha delusa Putin?

«Sono totalmente deluso, ma Putin non ha deluso solo me, ha deluso la Storia e mi dispiace perché è stato un uomo straordinario, positivamente fantastico nel rialzare le sorti di una Russia che ormai era in ginocchio quando prese il potere. Lui ha fatto cose talmente positive che un errore del genere non doveva permetterselo».

Beh, sui diritti civili non è stato esattamente un esempio, dalla libertà di stampa ai diritti della comunità Lgbtq+.

«Ma non dobbiamo ragionare con il metodo occidentale. In Russia hanno una storia fatta di zar prima e comunismo poi, dove c’è sempre stato un capo che comanda e gli altri che eseguono, con un tipo di cultura che non c’entra niente con la nostra. Quindi ha fatto delle cose positive, in nome di una Russia che è diventata solida; e non dimentichiamo che a Putin stavano dando il Nobel per la pace».

Ora Putin verrà condannato dalla storia.

«È già condannato dall’umanità, da quelle persone che non hanno più una famiglia, da quelle bombe che ha fatto buttare sulle case e sulle città. Tante persone in Russia la pensano come quella giornalista che ha lanciato quell’importante e coraggioso messaggio, no alla guerra».

In questa situazione ci sono anche responsabilità dell’Occidente?

«Io faccio il cantante, ma in termini semplici si può dire che ci sono due potenze che vogliono primeggiare nel mondo, l’America ha da sempre mire espansionistiche e la Russia in questo caso si è difesa dall’espansionismo degli Usa. Ma sull’attacco all’Ucraina Putin ha completamente torto, è inaccettabile e la società civile si rifiuta di continuare a vedere le immagini di morte e devastazione che ci arrivano quotidianamente».

Le perdite economiche per la cancellazione dei suoi concerti in Russia la preoccupano?

«Ho appreso la notizia dei concerti in Russia vietati a chi è a favore della pace e posso dire una cosa, da artista che fa quel mestiere e lo fa anche piuttosto bene: solo con la pace si ottengono risultati, e non vedo l’ora di tornare a cantare Libertà in tutti quei territori. Io canto anche per i soldi, ma soprattutto perché cantare mi dà gioia e adesso da quelle parti la gioia è lontana».

17 marzo 2022 (modifica il 17 marzo 2022 | 19:54)

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, 2022-03-17 18:54:00, Il cantante ospiterà una madre con una bambina e un ragazzo di 18 anni. «Non ci si può girare dall’altra parte quando l’umanità chiama», Renato Franco

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Pietro Guerra

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