Sessant’anni, attualmente alla guida del Distretto militare del Sud, è stato a capo delle forze russe in Siria: ora Mosca si affida a lui per piegare la resistenza ucraina
Ci sono voluti 44 giorni e alla fine il Cremlino sembra aver deciso di nominare un comandante unico dell’Operazione militare speciale in Ucraina.
Da tempo gli esperti occidentali facevano notare come le varie forze impegnate sui differenti fronti sembrassero non agire in maniera coordinata. Segno evidente della mancanza di un unico centro di supervisione generale.
Adesso, secondo una fonte della Bbc, al generale Aleksandr Dvornikov, ex capo del corpo di spedizione in Siria, sarebbe stata affidata la guida di tutte le truppe in vista della battaglia che dovrebbe portare Mosca a controllare l’intero sud-est dell’Ucraina. Le truppe alle quali era stato affidato il tentativo di conquista di Kiev, poi abortito, e quelle schierate nel Donbass o sulla costa del Mare d’Azov «sembravano competere per ottenere le risorse necessarie, invece di agire in maniera univoca», ha commentato un analista americano parlando con la Cnn. «Invece uno dei principi della guerra è l’unità del comando, nel senso che una persona deve avere la responsabilità di tutto: deve coordinare il fuoco, dirigere la logistica, adoperare le forze di riserva, misurare i successi e gli insuccessi delle differenti ali del fronte e, in base a quello che vede, modificare la strategia».
Questa situazione ha portato probabilmente molti generali a doversi impegnare direttamente quasi in prima linea per tenere sotto controllo l’azione dei vari reparti. Da qui le fortissime perdite tra gli alti gradi denunciate dagli ucraini che affermano di aver ucciso almeno sei generali russi. E la morte in combattimento di un altissimo ufficiale è un evento che di solito è estremamente raro, secondo David Petraeus, ex comandante generale delle forze Usa in Afghanistan e Iraq ed ex direttore della Cia.
Non è del tutto certo che prima di Dvornikov i russi non avessero una guida unica delle operazioni, il cui nome, magari, non era stato rivelato. Nel caso, sostengono gli analisti occidentali, si sarebbe trattato di un comandante non molto efficiente, visti i risultati.
Dvornikov, sessant’anni, è attualmente alla guida del Distretto militare del sud, dopo essere stato a capo delle forze in Siria. In quell’occasione i russi adoperarono la cosiddetta «tecnica Grozny», vale a dire bombardamenti massicci e indiscriminati per spianare la strada alle forze di terra mandate poi ad occupare i centri cittadini. E si teme che lo stesso metodo stia per essere adottato nelle città tenute dall’esercito di Kiev e dai volontari.
Il generale, che ha studiato alla prestigiosa accademia Frunze di Mosca, è stato insignito del titolo di Eroe della Russia proprio per la sua attività in Siria.
9 aprile 2022 (modifica il 9 aprile 2022 | 14:30)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-04-09 14:18:00, Sessant’anni, attualmente alla guida del Distretto militare del Sud, è stato a capo delle forze russe in Siria: ora Mosca si affida a lui per piegare la resistenza ucraina, Fabrizio Dragosei