di Michela Proietti
Berlusconi mi chiese mille euro di sconto, non frequento troppi salotti (ma sbaglio). Da italiani rispondiamo come ci piacerebbe essere, ma mai come siamo veramente
Alessandra Ghisleri, sondaggista, politologa e fondatrice di Euromedia research. Quando ha iniziato a fare domande?
Da piccola, facevo domande su tutto. Ero la bambina dei perch, la curiosit mi accompagna da sempre: mia madre diceva che ero una rompic… atomica.
Prima dei sondaggi chi interrogava?
Mi sono laureata in Geologia alla Statale di Milano con una tesi in Oceanografia paleontologica: studiavo il mare e mi vedevo imbarcata su una nave. Non potevo fare domande agli animaletti, ma ne studiavo i comportamenti.
Dai fondali ai sondaggi.
Nel mezzo ho fatto anche l’intervistatrice nei call center, la pubblicit della carne irlandese nei supermercati, la venditrice in uno showroom che aveva abiti di Saint Laurent, di cui conservo smoking strepitosi. La carriera universitaria era complicata e poco pagata, cos sono capitata in Datamedia. Grazie al professor Morris Ghezzi ho capito che potevo fare domande di ogni tipo.
Che genere di domande?
Le pi banali, ma che dicono molto delle persone. Con Gianluigi Pardo , nella trasmissione, Ti sembra normale? agli intervistati chiediamo se hanno mai rubato gli asciugamani in hotel: vizi privati e pubbliche virt.
Nel libro La Repubblica dei sondaggi scrive: Conoscere il pensiero delle persone il grande desiderio proibito di ogni essere umano. anche il suo?
S, ma l’ho capito dopo. Da ragazza sognavo la famiglia e i figli, poi ho creato una azienda. I decenni costruiscono e ti cambiano.
La chiamano la signora dei sondaggi: la marcia in pi?
C’era necessit di unire la lettura dei dati ai numeri e comprenderne il contenuto. Ho deciso di mettermi in proprio con quello che poi diventato mio marito, Alfonso.
Il suo libro dedicato Ad Alfonso e al suo coraggio.
l’unione riuscita tra una cispadana e un siciliano.
C’ competizione tra voi?
stato lui a spingermi a fare la front-woman. Sono stata lasciata da uno che mi ha detto: “Fai un lavoro troppo importante, con un part-time potremmo stare insieme”.
La sua famiglia di origine?
Benestante. Ero spesso in vacanza.
Sua madre le ha insegnato l’indipendenza economica.
Vero, oggi per se mi vede in tiv pi dei contenuti commenta i capelli. O le collanine: “ma con tutte le cose che hai metti quelle”? Cose cos.
Rivela la sua et?
Quasi mai.
Mi dice di che anno ?
Sono del 1966: devo guadagnare tempo, quando qualcosa non funziona devo trovare la soluzione alternativa.
Un incontro decisivo.
Bruno Vespa stato il primo a darmi visibilit in trasmissione. Ricordo che l un politico insinuava il colore politico dei miei numeri. Invece erano veritieri.
stata la sondaggista d’elezione di Berlusconi.
Mi ha chiamata nel 2004: una stretta collaborazione fino al 2013. Alle ultime elezioni abbiamo fatto solo piccoli studi, adesso ha altri consiglieri e consigliori.
Che esperienza stata?
Mi ha dato delle chance rispettando quel che facevo. Ho lavorato con i consulenti di Clinton e Blair dai quali ho aspirato tutto il sapere. Abbiamo fatto passaggi storici: lo spostamento del G20 da La Maddalena a L’Aquila e il predellino.
Si sentiva vincolata?
Mentre acquisivo capacit acquisivo altri clienti.
Berlusconi era geloso?
No, anzi, era contento perch voleva dire che ci aveva visto giusto. Poi mi diceva: “Tanto so che non mi voti…”
Era vero?
Era vero, non sono una yes-woman. Nel mio lavoro pi sei sincero pi aiuti il tuo committente.
Un altro aneddoto.
Mi chiam di sabato: “Vieni ad Arcore”. Ero in giro, non ero vestita perbene, ero giovane e creativa. Non ci fece caso, disse: “Siediti e ascolta”.
Ha ascoltato?
Certo, ascoltare una dote rara. Berlusconi ce l’ha.
Non avete mai litigato?
Una volta, per gioco: mi ha chiesto uno sconto di 1.000 euro per un sondaggio.
I colleghi le hanno fatto pesare di essere donna?
I colleghi no, ma altri s. Ricordo che un giornalista nel 2006 disse che davo previsioni sbagliate e che dovevo tornare a fare il lavoro pi antico del mondo….
Quali pregiudizi ha dovuto abbattere?
L’essere donna e ingaggiata da un uomo che proveniva da una parte politica. Poi quando ti vedono le prime rughe sul viso ti accettano.
Giorgia Meloni.
Sposo quello che ha detto Ritanna Armeni: il fatto che sia diventata Presidente del Consiglio ispirer i giovani.
Aveva previsto la vittoria?
S, c’erano due punti e mezzo da aggiungere, era voto nascosto.
Il vostro lavoro pi da cartomanti o da scienziato?
Siamo studiosi, anche se vorrei avere la palla di cristallo per vincere l’ Enalotto.
La domande che non ha mai il coraggio di fare?
Quelle sulle malattie: lavoriamo con la farmaceutica e vediamo le persone nella parte pi fragile .
La sessualit?
Da italiani rispondiamo come ci piacerebbe essere e non come siamo. Ma esiste una batteria di domande dalle quali dedurre la verit.
Dire una bugia a lei impossibile?
Sono la pi tonta del mondo, baso tutto sulla fiducia: “Ma daiiiiii” la mia battuta. Forse perch non posso fare tutte le domande che vorrei.
Adesso su cosa indaga?
Sulla politica e gli scenari. C’ fiducia nelle istituzioni, ma non nei politici.
La chiacchiera con il tassista lo specchio del Paese?
S, in quell’abitacolo passa molta eterogeneit, una intervista in profondit.
I salotti?
Ne frequento pochi, ma sbaglio: l ti rendi conto chi la classe dirigente del Paese.
Il vantaggio di essere donna nel suo lavoro.
Siamo puntigliose e pi portate per la matematica.
Il famoso istinto?
Ti da il l a per imporre una tavola di calcolo.
Cosa ci manca?
Il passare oltre, tipico degli uomini: si insultano nel campo da calcetto e poi vanno a mangiare la pizza insieme
29 dicembre 2022 (modifica il 29 dicembre 2022 | 22:41)
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