Alla ricerca dei cibi della tradizione con Dinner Club

di Aldo Grasso

La seconda stagione, su Prime Video, vede lo chef Carlo Cracco affiancato da Antonio Albanese, Paola Cortellesi, Marco Giallini e Luca Zingaretti

Se avevo il tuo senso dell’ironia morivo di fame. Basta questa battuta per restituirci il senso profondo di Dinner Club, prodotto da Banijay Italia e tornato per la seconda stagione su Prime Video. Lo chef stellato Carlo Cracco, quello dall’ironia impercettibile, riparte in viaggio per l’Italia assieme a quattro compagni speciali: Paola Cortellesi, Marco Giallini, Luca Zingaretti e Antonio Albanese, l’autore della battuta.

Il format molto semplice: Cracco (Carlo Gracchio, secondo una simpatica cuoca) accompagna un ospite alla ricerca di cibi genuini in diverse regioni italiane. Albanese andato nel Sud Tirolo, Cortellesi in Sila e in Calabria, Giallini in Sicilia versante orientale, e Zingaretti in Romagna. Al termine dei viaggi, tutti si ritrovano a tavola, con l’aggiunta delle veterane Luciana Littizzetto e Sabrina Ferilli, e ognuno dei gli illustri ospiti deve cucinare per gli altri i piatti che ha degustato nelle scorribande.

La parte pi divertente ovviamente la prima, piena di sorprese e di imprevisti (si fa per dire). Vista la scarsa propensione all’intrattenimento da parte di Cracco (tragico quando racconta freddure), il peso della puntata ricade sull’ospite: sulla sua capacit di rendere vivo il viaggio, di interagire con chi cucina, di cogliere spunti offerti dagli incontri e trasformarli in spettacolo. Senza offesa per nessuno, ma chi ha interpretato meglio la parte stato Antonio Albanese. Pi fiacca la parte conviviale, quella in cui si preparano e si consumano i piatti conosciuti lungo il cammino. Certo, il montaggio cerca di salvare capre e cavoli ma l’apporto delle veterane davvero modesto.

Bisogna riconoscere a Cracco il coraggio di mostrare ancora i cibi della tradizione, quelli che la cucina degli chef ha trasformato in impalpabili ricordi. E forse anche venuto il momento di fare una seria riflessione sui ristoranti stellati: se chiudono ci sar un motivo.