fondo sanitario nazionale
di Claudia Voltattorni08 feb 2023
Oltre 125 miliardi di euro andranno alla sanit. Quasi 4 in pi rispetto ad un anno fa. Il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) presieduto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dal sottosegretario per il Coordinamento della Politica economica della presidenza del Consiglio Alessandro Morelli, ha approvato mercoled una serie di misure riguardanti le infrastrutture, la ricostruzione post sisma e la sanit appunto.
Il Fondo sanitario 2022
Dopo l’intesa in conferenza Stato-Regioni, il Fondo sanitario nazionale del 2022 destinato alle Regioni sar pi ricco e servir per ospedali, medici di base, nuove assunzioni, indennit accessorie per il personale di Pronto soccorso, ridurre le liste d’attesa, l’acquisto di farmaci innovativi. Il ministro della Salute Orazio Schillaciparla di un importante obiettivo raggiunto in tempi rapidi che d nuove prospettive a chi lavora nel Ssn e soprattutto a chi lavora in ambiti pi complessi come la medicina dei Pronto soccorso.
Stop ai medici gettonisti
Schillaci promette anche che per il Sud c’ la volont di combattere il fenomeno dei medici gettonisti che porta sconquasso nel sistema nazionale e fa s che chi lavora stabilmente nel Ssn si senta trascurato. E ribadisce: Le liste d’attesa sono una nostra priorit, bisogna razionalizzare. Dal 2023 i fondi saranno assegnati in base ai bisogni dei territori, spiega Schillaci: Con le Regioni sono stati condivisi anche i nuovi criteri: si tiene conto finalmente dei nuovi standard che sarebbero dovuti partire nel 2015; dal 2023 la quota in funzione dei tassi di mortalit della popolazione over 75 sar pari allo 0,75% del totale delle risorse e la quota da ripartire in funzione delle condizioni socio-economiche dei territori sar pari allo 0,75%.
Le infrastrutture
Il Cipess ha inoltre sbloccato 3 progetti definitivi di infrastrutture. Si tratta di una tratta della Pedemontana piemontese (384,45 milioni), della realizzazione del sistema filoviario di Verona (92,38 milioni) e della stazione ferroviaria di Bari centrale nell’ambito del progetto Grandi Stazioni (6,4 milioni). Ma Ubaldo Pagano del Pd ricorda come siano ancora fermi altri 21 miliardi di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 di cui grossa parte destinato al Mezzogiorno: risorse fondamentali per lo sviluppo dei territori ma ferme al palo per un ritardo sulla ripartizione.
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