L’alternanza scuola-lavoro al centro del dibattito politico sulla scuola, dopo le proteste degli studenti per gli incidenti, alcuni anche mortali, in alternanza, si delinea una revisione delle modalità di svolgimento che nei prossimi giorni dovrebbero trovare una declinazione definitiva.
Il Ministro ha annunciato una riunione che si terrà la prossima settimana per discutere di sicurezza sul lavoro. Il tavolo è stato convocato d’intesa con la ministra del Lavoro e si prevede di rivedere la normativa per rafforzare le tutele sanitarie, assistenziali e assicurative per gli studenti. L’obiettivo è quello di garantire maggiore sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e assicurare il corretto funzionamento del sistema esistente.
Tra le iniziative anticipate quella della formazione del tutor scolastico per gestire e valutare l’esperienza lavorativa degli studenti in alternanza scuola-lavoro. Il Ministro ha sottolineato la necessità di un accompagnamento costante da parte dei due tutor (scolastico e aziendale) e di un dialogo continuo tra loro per garantire sia la sicurezza che l’efficacia educativa e professionale dell’esperienza di alternanza. L’obiettivo è anche quello di creare maggiore coerenza tra il percorso di studio e il progetto formativo in modo che quest’ultimo diventi un patrimonio formativo duraturo.
Sull’argomento è intervenuto anche nella giornata di oggi, durante l’apertura ufficiale della campagna elettorale della Lega Giovani per le elezioni regionali in sostegno della candidatura di Attilio Fontana, all’autodromo di Monza, anticipando che a livello regionale si stilerà “una lista di aziende certificate: ci deve essere prima la verifica delle misure di sicurezza adottate dalle singole aziende così come daremo indicazioni ai presidi, prima di sottoscrivere le convenzioni, di verificare tutta una serie di requisiti”.
“C’è in tutti i paesi occidentali, – ha continuato – in alcuni c’è più alternanza che lo studio teorico in classe. Noi abbiamo realizzato un buon equilibrio: è fondamentale dare al ragazzo una formazione non solo teorica in classe, altrimenti non sarà in grado di essere un operatore di successo in una situazione lavorativa. Dobbiamo però pretendere che questo avvenga in sicurezza”. Per Valditara, “bisogna che il ragazzo non venga lasciato solo nell’azienda, tutor scolastico e tutor aziendale si devono parlare e devono essere formati e anche il ragazzo che deve essere formato, come un lavoratore, prima che vada in azienda”.