Amanda Knox è tornata a Perugia a metà giugno, dove ha incontrato il suo storico avvocato; poi ha rivisto Raffaele Sollecito a Gubbio. I due erano stati indagati, processati e assolti per il delitto di Meredith Kercher
Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
L’ultima volta che li abbiamo visti assieme a Perugia, liberi, erano imbacuccati in giubbotti invernali e abbracciati l’uno di fronte all’altra davanti alla casa di via della Pergola. La casa del delitto. Facce stravolte, espressione preoccupata, lacrime.
La nuova immagine è tutt’altra cosa. Sono a braccetto per le vie di Gubbio. Insieme come quindici anni fa, ma stavolta felici. O almeno: questo trasmette la fotografia pubblicata dal Mirror con la rivelazione sul loro incontro in Italia, a giugno, e la loro gita a Gubbio, 15 anni dopo l’omicidio di Meredith.
Amanda, 35 anni, è raggiante sotto il suo cappello di paglia.
Raffaele, 38 anni, barba e zainetto, la cinge con un braccio e sorride.
Istantanea di un tempo che sembra lontano anni luce da quei giorni di inizio novembre 2007.
Meredith Kercher, studentessa inglese, classe 1985, fu uccisa la sera dell’1, a coltellate, mentre era nell’appartamento di via della Pergola, appunto, che condivideva con Amanda. A casa con lei c’era Rudy Guede, giovane ivoriano con il quale — secondo la versione di lui — aveva avuto un approccio sessuale.
Lui, Guede, racconta che era in bagno, con le cuffiette al massimo del volume, quando ha sentito arrivare qualcuno e gli è sembrato di riconoscere la voce di Amanda. Poi un urlo lancinante, lui che corre a vedere cosa fosse successo e si imbatte in una figura maschile con il coltello in mano. Quello scappa, Rudy si affaccia dalla finestra e lo vede andare verso Amanda, che è già fuori dalla casa. Lo sente che le dice: «C’è un negro, andiamo via».
Il ragazzo racconta di aver tentato di soccorrere Meredith ma che poi, in preda al panico, è scappato e ha commesso un lungo elenco di errori nel vano tentativo di allontanare da lui i sospetti perché temeva di non essere creduto. Ecco.
Di tutta questa versione Amanda e Raffaele — imputati, incarcerati e poi assolti per il delitto — non condividono quasi nulla. Negli anni hanno ripetuto mille volte che Rudy è un criminale, che lui e soltanto lui ha ucciso Meredith. Che loro due non c’entrano niente.
Processo complicato: prima la condanna, poi l’assoluzione, poi il rinvio della Cassazione, poi di nuovo la condanna e infine l’assoluzione definitiva.
Rudy invece ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a 16 anni; è libero da un anno.
Difficile pensare che rivedendosi Amanda e Raffaele non abbiano parlato dei giorni angoscianti dopo il delitto. Anche perché il 2, cioè il giorno in cui fu ritrovato il corpo di Meredith, avevano programmato una gita a Gubbio. Ed è lì che hanno scelto di andare, quando si sono rivisti. Come a riannodare il filo di un discorso lasciato in sospeso. Dove eravamo rimasti? A Gubbio, alla gita mai fatta perché è successo quello che è successo…
«È stato bello — ha raccontato Sollecito al Mirror —. Avevamo programmato quel viaggio perché ovviamente non sapevamo cosa le fosse successo e quel giorno non avevamo impegni. È stato dolce-amaro tornarci perché dovevamo andare lì in circostanze così diverse, ma è stato bello per noi poter parlare di altro».
Amanda Knox è arrivata in Italia con la sua famiglia. La sua bambina, Eureka e suo marito Cristopher. Per l’occasione è tornata anche a Perugia, rivela l’agenzia Ansa, e ha incontrato l’ex cappellano della sezione femminile del carcere, don Scarabattoli.
Ancora Sollecito: «L’iniziativa della gita a Gubbio è stata sua, ma l’idea di entrambi. Ho provato emozioni contrastanti, sicuramente piacere di stare in buona compagnia. Ma anche tristezza per la tragedia che abbiamo subito».
30 ottobre 2022 (modifica il 30 ottobre 2022 | 20:03)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-10-30 19:03:00, Amanda Knox è tornata a Perugia a metà giugno, dove ha incontrato il suo storico avvocato; poi ha rivisto Raffaele Sollecito a Gubbio. I due erano stati indagati, processati e assolti per il delitto di Meredith Kercher, Giusi Fasano