Un’americanata a Roma

Basta, fermatevi. Al punto in cui sono arrivate le cose è persino stucchevole stabilire se l’operazione militare speciale che indusse Ilary a invadere la cassetta di sicurezza dei Rolex vada considerata un attacco preventivo o non piuttosto una rappresaglia per il golpe compiuto ai danni della sua cabina-armadio: dove un tempo (secondo la lista presentata ai giudici dalla signora) riposavano cento paia di scarpe, oggi Totti ha fatto il deserto e vorrebbe chiamarlo pace.

Si parla di una villona contesa, di borsette in fuga, addirittura di una Smart barricata in garage nell’attesa di diventare scalpo di guerra del vincitore. Ormai neanche Kissinger e Salvini, per citare due giganti della diplomazia, sarebbero in grado di dipanare la matassa, figuriamoci gli avvocati che a ogni groviglio ulteriore vedono lievitare proporzionalmente i loro onorari.

Per placare gli animi prima di arrivare all’Armageddon

(l’ingresso di entrambi nella casa del Grande Fratello), serve una mossa a sorpresa. La scoperta di un finto contratto prematrimoniale, scritto astutamente adesso, che contempli un’equa ripartizione delle maglie numero 10 e dei tacchi numero 12. Oppure, e mi scuso per lo sfacciato buonismo della proposta, la vendita all’asta di scarpe e orologi in eccesso (basterà conservarne cinque a testa, vero?) per pagare le bollette di qualche povero cristo di buon senso, ce ne sarà pur qualcuno, che non si strugge per il destino del guardaroba di due milionari.

Il Caffè di Gramellini vi aspetta qui, da martedì a sabato. Chi è abbonato al Corriere ha a disposizione anche «PrimaOra», la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. La si può leggere qui. Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo, e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale.

12 ottobre 2022, 06:51 – modifica il 12 ottobre 2022 | 06:51

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-12 05:00:00,

Basta, fermatevi. Al punto in cui sono arrivate le cose è persino stucchevole stabilire se l’operazione militare speciale che indusse Ilary a invadere la cassetta di sicurezza dei Rolex vada considerata un attacco preventivo o non piuttosto una rappresaglia per il golpe compiuto ai danni della sua cabina-armadio: dove un tempo (secondo la lista presentata ai giudici dalla signora) riposavano cento paia di scarpe, oggi Totti ha fatto il deserto e vorrebbe chiamarlo pace.

Si parla di una villona contesa, di borsette in fuga, addirittura di una Smart barricata in garage nell’attesa di diventare scalpo di guerra del vincitore. Ormai neanche Kissinger e Salvini, per citare due giganti della diplomazia, sarebbero in grado di dipanare la matassa, figuriamoci gli avvocati che a ogni groviglio ulteriore vedono lievitare proporzionalmente i loro onorari.

Per placare gli animi prima di arrivare all’Armageddon

(l’ingresso di entrambi nella casa del Grande Fratello), serve una mossa a sorpresa. La scoperta di un finto contratto prematrimoniale, scritto astutamente adesso, che contempli un’equa ripartizione delle maglie numero 10 e dei tacchi numero 12. Oppure, e mi scuso per lo sfacciato buonismo della proposta, la vendita all’asta di scarpe e orologi in eccesso (basterà conservarne cinque a testa, vero?) per pagare le bollette di qualche povero cristo di buon senso, ce ne sarà pur qualcuno, che non si strugge per il destino del guardaroba di due milionari.

Il Caffè di Gramellini vi aspetta qui, da martedì a sabato. Chi è abbonato al Corriere ha a disposizione anche «PrimaOra», la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. La si può leggere qui. Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo, e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale.

12 ottobre 2022, 06:51 – modifica il 12 ottobre 2022 | 06:51

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