Anagni: focolaio di «Usutu», virus africano simile al West Nile. Il sindaco: «Zona circoscritta»

di Aldo Simoni

Infettate due famiglie che abitano nelle campagne di Villa Magna: il virus conosciuto come vettore della febbre del Nilo. La conferma dall’Istituto Zooprofilattico del Lazio

Un focolaio di infezione aviaria, di origine africana, è stato localizzato ad Anagni. A trasmetterla, uno sciame di zanzare che ha infettato due famiglie, una decina di persone, che abitano nella zona di Villa Magna, nelle campagne tra Sgurgola e Anagni. Si tratta dell’Usutu, un virus molto simile al West Nile, comunemente conosciuto come vettore della febbre del Nilo (Wnv, dall’inglese West nile virus).

I due virus differiscono per la frequenza con cui si registrano casi di mortalità negli uccelli (elevata nel caso dell’Usuv, bassa per il Wnv) e per l’impatto sulla sanità pubblica: in entrambi i casi si evidenziano con febbre alta, con manifestazioni cutanee , nei casi più gravi si può presentare come un’encefalite o come una meningite. La presenza del virus Usutu è stata confermata dall’Istituto Zooprofilattico del Lazio «in un pool di carcasse di zanzare, specie Culex Pipiens, nel territorio di Anagni». Il dottor Giuseppe Di Luzio (Igiene e Sanità Pubblica) ha informato il sindaco di Anagni con una dettagliata nota.

La segnalazione è partita affinché l’amministrazione comunale possa subito «disporre un incisivo intervento di disinfestazione in tutta la zona. In particolare lungo i fossati, i canali e gli specchi d’acqua». «L’intervento è stato immediato – assicura il sindaco Daniele Natalia – per cui la zona è stata immediatamente circoscritta. Continueremo a monitorare tutta l’area e ad attuare tutte le misure di prevenzione previste». Va detto, comunque, che nessuna delle persone colpite ad Anagni dal virus si trova in condizioni gravi. Hanno febbre e sfoghi cutanei: ma nulla che possa far preoccupare.

Nel frattempo i casi sono tenuti sotto osservazione perché nella zona si potrebbero trovare molte zanzare infette e, dunque, portatrici della malattia. I sintomi della malattia sono febbre, mal di testa, nausea, vomito e sfoghi cutanei. Spesso le persone infette non mostrano alcun sintomo, ma ciò dipende dall’età e dalla persona. Nel caso di puntura a bambini può presentarsi come sintomo una febbre leggera, mentre nei giovani possono presentarsi febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e arrossamento degli occhi.

In caso di anziani e persone debilitate, la malattia potrebbe avere conseguenze molto più serie. Il virus, scoperto in Africa qualche decina di anni fa, recentemente è stato segnalato anche in Europa e, in particolare, nel nostro Paese, è stato accertato in provincia di Verona due mesi fa. Gli scienziati hanno collegato la presenza del virus alla siccità e, più in generale, ai repentini cambiamenti climatici. L’Usutu, infatti, si prolifera in ambienti umidi e caldi: esattamente come quelli degli ultimi mesi nel Lazio. Il virus, prende il nome da un fiume sudafricano (il Grande Usutu, appunto, che nasce in Sud Africa, e sfocia nella baia di Maputo, in Mozambico) che scorre vicino alla località del Natal in cui fu effettuato il primo isolamento del virus in una zanzara femmina.

7 agosto 2022 (modifica il 7 agosto 2022 | 14:08)

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