di Mario Sconcerti
Il vero lavoro di Tite è stato questo, costruire una difesa in stile europeo, tenere bassi Danilo e Alexandro, evitare che gli avversari tirassero in porta
Il Brasile comincia giocando forse la miglior partita di questo inizio. Hanno stupito anche Francia e Spagna ma avevano avversari diversi. La Serbia per un’ora è stata all’altezza, ha tecnica e forza fisica. Il Brasile l’ha battuta in modo naturale rendendo via via sempre meno resistibile il suo palleggio veloce. Sembrava una squadra poco equilibrata, piena di fantasisti e con un solo interditore, Casemiro. L’altra mezzala era Paquetà, bravo e fragile. Ma è presto venuta fuori la completezza del gioco, la cura di tutta la squadra nel cercare di aiutarsi. Ci sono stati anche colpi alla brasiliana, ma nessuno li ha mai cercati, nemmeno Neymar, uscito dal campo con la caviglia gonfia. Era tutto in funzione dell’equilibrio.
Il vero lavoro di Tite è stato questo, costruire una difesa in stile europeo, tenere bassi Danilo e Alex Sandro, evitare che gli avversari tirassero in porta. In 76 partite sotto la sua conduzione, cinquanta volte il Brasile non ha preso gol. Richarlison è quasi un caso: non segna nel Tottenham, in nazionale non sbaglia un colpo, nove gol in sette partite. C’è stato un altro debutto rumoroso, quello di Leao. In dieci minuti ha segnato e spaccato la partita alla sua maniera. È stato un modo esplicito per confermare di aver diritto a molto più di quello che finora gli ha concesso il Portogallo. Il Mondiale sembra aver preso adesso un passo più regolare. È come se il Brasile avesse portato certezze che non c’erano ancora. Manca forse una stella che si alzi sugli altri, ma in questo calcio equilibrato e corto è facile piacere, difficile entusiasmare. Sarà l’importanza delle partite che stanno arrivando a scegliere la qualità migliore. Il Brasile però ha fatto fare a tutti un buon salto in avanti. Sembra infine sia passata la grande fretta degli arbitri di allungare le partite a dismisura. Stiamo tornando a recuperi abbastanza normali. Se confermato, il ritorno così rapido delle regole di sempre, sta a verificare la certezza che l’esperimento si è ripiegato su se stesso. Era irreale.
25 novembre 2022 (modifica il 25 novembre 2022 | 07:11)
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