Ancora cattedre scoperte, mancano docenti di matematica e informatica. Lallarme dei presidi

Sta per concludersi il mese di ottobre ma ancora le cattedre scoperte sono all’ordine del giorno. Specie nelle discipline scientifiche e tecniche. Da Milano arriva l’allarme dei presidi.

Il problema è che ci sono ancora posti da assegnare ma mancano i docenti di matematica, fisica e informatica. “Alcune classi di concorso, come in passato, sono sguarnite” spiega a Il Corriere della Sera Mauro Agostino Donato Zeni, presidente dell’Anp  di Milano.

Il fenomeno non rappresenta un mistero: i laureati in matematica, informatica, ingegneria, meccanica trovano offerte di lavoro più allettanti nel mondo delle imprese o, nel caso dei matematici, anche delle banche d’affari e del data analysis.

Quest’anno ho faticato parecchio per avere l’organico al completo“, aggiunge il dirigente del Lagrange, Orazio Pezzullo.

E ancora: al Liceo artistico Brera hanno coperto due cattedre di matematica con le messe a disposizione, i curricula inviati ai licei. “Per adesso si sono rivelati docenti molto bravi” spiega la preside Emilia Ametrano.

Gli istituti tecnici fronteggiano invece la mancanza di supplenti in informatica: “Ci mancano ancora sei docenti“, dice il preside del Molinari, Davide Bonetti. All’Ettore Conti si cercano meccanici. Al Kandinsky vuote le cattedre di fisica e meccanica.

Addirittura al Marelli Dudovich ancora dieci posti da coprire. “Dopo le chiamate ci avanzavano 19 ore di fisica, 12 di matematica e una cattedra intera di logistica — racconta Franco Tornaghi, preside al Maxwell — dalle graduatorie interne e delle scuole vicine siamo riusciti a trovare le supplenze per le prime due. Per logistica (occorrono ingegneri aeronautici o laureandi con diplomi di scuole ad indirizzo aeronautico), invece, ancora nessuno”.

Il Miur vuole investire sui percorsi professionali, tecnici e nella formazione terziaria, incurante delle difficoltà che i dirigenti affrontano nel reclutare delle professionalità che sono molto poco attratte dal sistema istruzione. Perché i presidi non possono prorogare dei contratti a chi necessariamente deve andare in quiescenza? Perché non avvalersi di professionisti che intendono avere dei contratti di docenza con la scuola?”, si chiede Federico Militante, preside al Lagrange.

Supplenze, interpelli docenti: ancora tanti gli avvisi pubblicati dalle scuole alla ricerca di insegnanti

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