di Barbara Visentin
Dopo «Bando», star di TikTok con «Gasolina», pubblica l’ep «Lista 47»: «Punto alle hit»
Anna ha tanti motivi per festeggiare: mezzo miliardo di stream dei suoi pezzi, oltre 60 milioni di visualizzazioni dei suoi video, attualmente in testa ai brani più usati su TikTok con la sua ultima hit «Gasolina». A 16 anni con «Bando» è stata la più giovane artista di sempre in vetta alla classifica dei singoli e ora che ne ha 18 pubblica il suo primo ep «Lista 47», sperando di aprire la strada ad altre rapper donne.
Cosa significa «Lista 47»?
«È la lista per entrare alla mia festa e il 47 è il mio numero fortunato. È un disco che fa ballare, magari d’inverno farò qualcosa di più chill, ma ora voglio far divertire le persone e spero che “Gasolina” diventi la canzone dell’estate».
Non teme l’accezione negativa dei tormentoni?
«Sì, ma ci sono già passata. Si sa che quando senti tante volte una canzone dopo un po’ pensi “questa mi ha rotto”, ma c’è anche tanto riscontro positivo. È bello fare le hit».
Nei pezzi mescola molto le lingue: inglese, spagnolo…
«Credo sia proprio una cosa che mi caratterizza, mischiandole riesco a fare dei flow molto più fighi e spesso le parole in inglese diventano dei pilastri delle mie canzoni che poi la gente ripete».
In «Solo andata» dice «non so se mi sento ancora pronta per stare in risalto».
«Parlo del mio percorso da quando sono emersa a quando sono esplosa. Ero un ragazzina di 16 anni, già con le mie insicurezze, e non so se mi sentivo pronta per espormi a così tante persone. È stato uno choc però adesso ci sto dentro completamente».
Dice poi che l’obiettivo era far felice sua madre, è così?
«Certe persone quando torno a La Spezia, mia città d’origine, mi trattano come se non fossi più io, mi chiedono se mi ricordo di loro, come se il successo mi avesse cambiata. Ma io in fondo sento di essere rimasta la stessa. Altre cercano di approfittarsene e fingere di esserti sempre stati vicine, ma a me non è mai fregato niente della fama. Volevo solo far felice mia madre perché in passato le ho dato tante preoccupazioni. E credo che questo sia un bel riscatto».
Sua madre non è preoccupata per l’ambiente rap?
«No assolutamente, perché sa che ci sto dentro. Vivo da sola a Milano, è dura fare tutto, ma sono felice, non sono per niente mammona».
A 16 anni è stato difficile essere presa sul serio?
«Molto, purtroppo. In Italia dobbiamo ancora fare lo step in cui si normalizza il rap femminile. In America le tipe rappano e spaccano, da noi non vengono prese seriamente quanto i maschi. Infatti io mi sbatterò per far diventare mainstream il rap femminile in Italia, voglio fare di tutto per fare strada alle future rapper e non voglio che passino quello che ho passato io».
Cosa le ha dato fastidio?
«Gli stereotipi che ci sono attorno alla donna che fa qualcosa per cui ha successo: essere sessualizzata, sentire che le femmine non possono fare rap, essere l’emblema della ragazzina».
La scena è perlopiù maschile e spesso appare maschilista. Lei come si trova?
«Io mi faccio i fatti miei. Mi sento apprezzata e vado d’accordo con tutti. Chi fa musica vede se sei forte, lo stereotipo viene da fuori. Sicuramente ci sono rapper che ci provano, quello ovvio, ma cose negative non ne ho trovate».
C’è qualcosa che cambierebbe dell’ambiente?
«Vorrei che fossero tutti più uniti perché c’è tanta rivalità inutile. Nel 2016-17 la scena rap era unitissima, nascevano tante collaborazioni, l’ho vissuta da fan ed era stupendo. Adesso tutti si scannano e si dissano, c’è tanto orgoglio».
16 giugno 2022 (modifica il 16 giugno 2022 | 21:45)
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, 2022-06-16 19:45:00, Dopo l’esordio con «Bando» è star dei social con «Gasolina»: amo le hit, Barbara Visentin