Un anno di profezie sbagliate sulla guerra in Ucraina: quali sono state e perché

Perch tante previsioni sulla guerra in Ucraina si sono rivelate clamorosamente errate negli ultimi dodici mesi? Ripercorrere le profezie mai avverate utile, in questo tragico anniversario dell’invasione. Altrimenti rischiamo di cascarci ancora, se continuiamo ad essere prigionieri degli stessi meccanismi che ci hanno indotto in errore la prima volta. Provo a elencare, per capitoli, le principali smentite che la realt ha inflitto ai nostri pregiudizi.

1) Vittoria facile e veloce per Putin.
Questa era l’opinione pi diffusa un anno fa. Era una delle ragioni per cui molti leader occidentali erano pronti a concedere di tutto e di pi alla Russia: a cominciare da una neutralit ucraina che la consegnava al destino di Stato-satellite di Mosca. Da che cosa nasceva questa previsione, spazzata via dalla resistenza ucraina? Da una sopravvalutazione delle forze armate russe, legata ad alcuni exploit (Cecenia, Georgia, Siria) studiati poco e male. Da una sottovalutazione del nazionalismo ucraino: in molti hanno creduto alla propaganda di Putin secondo cui l’Ucraina non fu mai stata una vera nazione bens soltanto una costola della Russia. E quindi avrebbe dovuto accogliere a braccia aperte l’armata di Putin, almeno in alcune regioni. Ignoranza storica e pregiudizi filo-russi hanno contribuito. Per evitare di continuare a ripetere gli stessi errori, bisogna selezionare le proprie fonti d’informazione, ricordando chi furono i falsi profeti. Per il pubblico italiano utile un avvertimento: ci sono nella nostra storia nazionale ricchi giacimenti di pregiudizio filo-russo e anti-occidentale che attingono alle tradizioni politiche maggioritarie (fascismo, comunismo, un certo cattolicesimo), per cui i falsi profeti hanno un pubblico predisposto ad ascoltarli e a perdonargli tutti gli errori. Attenzione al rischio opposto. Un anno pieno di sorprese negative per le forze armate russe, non deve indurci a pensare che i generali di Putin non possano imparare dai propri errori, correggere il tiro. In quanto alla resistenza ucraina, sappiamo quanto ha bisogno di aiuti militari dall’Occidente, e quanto gli arsenali Nato siano assottigliati da trent’anni di disarmo.

2) Apocalisse energetica.
Un anno fa, e per mesi dopo l’inizio dell’invasione, molti descrivevano un’Europa sull’orlo di una terrificante penuria energetica, condannata a un inverno di gelo e stenti. I rialzi delle tariffe energetiche ci sono stati, hanno picchiato duro sui bilanci di famiglie e imprese, ma quella crisi stata pi breve e assai meno tragica del previsto. L’inverno abbastanza mite stato un fattore, ma non il pi importante. I paesi europei hanno dimostrato flessibilit nel diversificare le proprie fonti, andando a cercare energia altrove. Il sistema delle imprese ha reagito accelerando i risparmi energetici e l’innovazione. Le fasce sociali pi deboli sono state aiutate grazie ai bilanci pubblici. Perch tante previsioni allarmiste e catastrofiste? Perch tendiamo a sottovalutare la ricchezza dei nostri stessi paesi. Oggi abbiamo risorse molto superiori, ad esempio, rispetto al primo shock energetico degli anni Settanta. Tendiamo anche a sottostimare l’elasticit tipica dell’economia di mercato, che reagisce con prontezza agli aumenti di prezzi o alle scarsit. Infine sottovalutiamo la capacit di risposta dei sistemi politici democratici. Un diffuso pregiudizio dice che le dittature sanno reggere meglio gli sforzi bellici prolungati, ma la storia non conferma questo teorema.

3) Apocalisse alimentare.
Idem come sopra. A un certo punto del 2022 sembrava che ci fosse la carestia alle porte dell’Italia. Il solito riflesso apocalittico – e forse filorusso – descriveva la produzione di cereali russi come indispensabile a tal punto, che il mondo intero stava scivolando verso la fame. Ma la Russia non aveva interesse a cessare le sue vendite di cereali. E nella misura in cui queste si sono ridotte perch la guerra ha ostacolato la logistica, il mondo annovera tante altre superpotenze agricole in grado di compensare (tra i maggiori produttori figurano Stati Uniti, Canada, Argentina, Brasile, Australia, perfino la sorprendente India). Gli aumenti dei prezzi ci sono stati, i pi colpiti sono i paesi poveri. Finora per anche su quel fronte non abbiamo visto l’Apocalisse che era stata preannunciata in termini di rivoluzioni, migrazioni in massa. E’ bene ricordare questo dato: siamo otto miliardi sul pianeta ma la produzione agricola in grado di sfamare dieci miliardi di persone. La povert, non la scarsit, la ragione per cui esistono ancora centinaia di milioni di denutriti e sottonutriti. Povert e diseguaglianze esistevano prima di questa guerra.

4) Le sanzioni costringeranno la Russia a sedersi al tavolo di negoziato.
dai tempi di Mussolini in Etiopia che le sanzioni internazionali falliscono. L’Italia fascista non cambi politica estera perch era sottoposta a un regime sanzionatorio. Lo stesso dicasi per Cuba, Corea del Nord, Iran. Tutti questi paesi hanno trovato anche dei sistemi per aggirare almeno in parte l’embargo, figurarsi se la Russia non si era preparata per fare lo stesso. Forse l’unico caso davvero rilevante di successo di sanzioni fu la loro applicazione contro il Sudafrica dell’apartheid: in quel caso per l’isolamento internazionale si univa ad un potente movimento di liberazione interno, guidato da Nelson Mandela. Peraltro il regime di sanzioni contro la Russia oggi vede schierato tutto l’Occidente insieme con alleati importanti come Giappone, Corea del Sud. Ma gran parte del mondo, inclusa una potenza filo-occidentale come l’India, il Golfo Persico, l’Africa e l’America latina, non partecipa al nostro regime di sanzioni. Quello che un tempo si chiamava Terzo mondo, e che oggi non per forza sinonimo di povert bens di non allineamento, continua a vedere la guerra soprattutto come un conflitto Est-Ovest, dove il grande Sud non ha interessi in gioco e quindi non vede la necessit di schierarsi.

5) La guerra finir con la mediazione cinese.
Xi Jinping sta con Putin a tutti gli effetti. Lo aiuta in modo sostanziale aumentando i propri rapporti commerciali, da cui lucra anche vantaggi: compra gas e petrolio a prezzi scontati. La Cina vende anche tecnologie “duali” che i russi usano sul terreno militare: droni e semiconduttori. Secondo gli Stati Uniti Xi starebbe valutando la possibilit di fornire apertamente armi vere e proprie, pur di risparmiare una umiliante sconfitta all’alleato Putin. La Cina nel lungo termine colonizzer la Russia. Anche se questa guerra le ha procurato delusioni e costi, vede la sua utilit in termini di “distrazione” dell’America dall’Estremo Oriente.

6) Putin user l’arma nucleare.
L’ha minacciata pi volte, ma una minaccia credibile? Fra le contro-indicazioni, gli esperti americani indicano il fatto che le armi nucleari tattiche usate in un campo di battaglia dove le forze sono ravvicinate, possono seminare morte e distruzione anche tra i soldati russi. Alla merc dei venti, la radioattivit pu ritornare sul territorio russo. certo un segnale grave il fatto che Putin abbia sospeso il trattato New Start sulla limitazione delle armi nucleari. Ma di fatto lo aveva gi sospeso molto prima della guerra, usando come pretesto la pandemia per negare l’accesso agli ispettori americani.

7) Putin sta per sparire: golpe o malattia terminale.
Altra profezia che circola periodicamente, e altrettanto regolarmente viene dimenticata. Lo abbiamo visto tutti godersi un bagno di folla nel mega-comizio di due giorni fa a Mosca. Non sembrava un uomo malato, n assediato dagli oppositori. Gli unici attacchi visibili contro di lui all’interno della Russia, vengono da falchi della destra nazionalista come il capo della Divisione Wagner. Il fatto che lui li tolleri lascia aperta una supposizione: che sia lui stesso a voler far credere all’Occidente che una sua caduta sarebbe seguita da un regime ancora pi aggressivo. In ogni caso dietro questa profezia (morte o golpe) c’ anche la convinzione, o la speranza, che Putin sia l’unico vero problema. Questo significa non fare i conti con la dimensione patologica, paranoica, di un imperialismo russo che ha messo radici anche nella cultura popolare. La Germania nazista dovette rieducare se stessa dopo il 1945 per purificarsi di una malattia che era nazionale, non era esclusiva di Adolf Hitler ed era gi ben visibile nel Primo Reich.

23 febbraio 2023, 18:28 – modifica il 23 febbraio 2023 | 18:53

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, , http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version