Après La Classe, il viaggio leggero con Manu Chao

di Barbara Visentin

La band salentina presenta il nuovo disco: «Santa Marilena»

Si vola in un’isola che non c’è, lontana da «crisi, pandemia e guerre», con il nuovo disco degli Après La Classe: «Santa Marilena», questo il titolo del lavoro, sta accompagnando l’estate live della storica band patchanka — il 20 agosto a Bergamo, il 21 a Corigliano d’Otranto, il 23 a Villapiana, ma il calendario è in continuo aggiornamento — con una voglia di evasione che non rinuncia però all’impegno: «Santa Marilena è uno stato della mente, è il luogo ideale nel quale vivere questo momento storico — racconta Valerio «Combass» Bruno, bassista del gruppo salentino —. In quest’isola i toni sono distesi, si vive in modo pacifico e sereno e c’è libertà totale, specie di espressione».

Gli Après (in cui militano, oltre a Combass, Francesco «Cesko» Arcuti e Marco «Puccia» Perrone), invitano il pubblico in questo luogo immaginario che ogni ascoltatore può fare proprio: «Mettete play, non pensate a nulla e viaggiate con noi. È un discorso leggero, ma ne abbiamo bisogno». Così l’album si apre con le atmosfere latine di «Chiringuito», insieme a Didy e Dj Gruff, e prosegue su ritmi reggae e contaminazioni sonore, come è sempre stato nel loro percorso «senza troppi schemi e vincoli» che è passato, negli anni, dallo ska al punk alla dub.

La leggerezza che viene dal «bisogno di vita» di questo periodo, spiega Bruno, non dimentica però di guardarsi attorno: «Non ci andava di parlare di pandemia e disagio, ma ci sono comunque discorsi di vita vissuta che hanno un certo spessore». In «Sogno otro mundo» la speranza di un pianeta migliore è cantata insieme a Manu Chao, «nostro punto di riferimento massimo insieme a Bob Marley», continua il bassista: «Lui è un maestro nel riuscire ad arrivare in alto con i messaggi. L’abbiamo conosciuto in Salento, abbiamo finito per passare con lui dei mesi, e questo brano più che un feat è una consacrazione di amicizia».

Il cambiamento, sostiene Combass, dovrebbe partire da «un investimento maggiore nella cultura, agendo sui ragazzi giovani». Ne trarrebbe beneficio anche la musica, dice: «Negli ultimi anni in Italia si è abbassato un po’ il livello, c’è tanto copia e incolla, ad esempio nella trap che invece avrebbe spunti molto interessanti. Chi non ha cultura va avanti un po’ per inerzia». Da 26 anni gli Après provano invece a «ricercare qualcosa di nuovo e diverso», senza scendere a compromessi con le logiche commerciali: «Abbiamo pagato un prezzo carissimo, basti pensare a radio e tv, dove esistiamo poco o niente. Ma siamo sempre presenti nelle piazze, con la gente, e vediamo anche un ricambio continuo di pubblico, con ragazzi giovani che ci scoprono. Questo ci porta a continuare a fare bene, senza fermarci mai».

18 agosto 2022 (modifica il 18 agosto 2022 | 21:54)

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, 2022-08-18 19:58:00, La band salentina presenta il nuovo disco: «Santa Marilena» , Barbara Visentin

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