Arnoldo Mondadori, il documentario frenato dalla fiction

di Aldo Grasso

La parte finzionale era il classico santino dove la narrazione stinge fatalmente nell’agiografia, dove la rappresentazione lascia spesso a desiderare

La storia dell’editoria italiana un territorio ancora da esplorare, talmente vasto da rendere indistinguibili i fatti veri, e straordinari, dalle leggende. Ha fatto bene Rai1 a trasmettere in prima serata la docu-fiction Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo, scritta da Francesco Miccich, Gloria Giorgianni e Salvatore De Mola e diretta dallo stesso Miccich, con la consulenza della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Qui non dobbiamo parlare della straordinaria figura di Mondadori, detto, l’incantabiss, che in dialetto mantovano significa incantatore di serpenti, per via di quella sua voce flautata che gli permetteva di leggere, come primo lavoro, le didascalie del cinema muto e di esercitare un incantesimo contrattuale con i suoi autori. Dobbiamo parlare di quell’ircocervo, di quella chimerica assurdit che si chiama docu-serie.

Diciamolo subito le testimonianze vere di Luca Formenton, Gian Arturo Ferrari, Pierluigi Battista, Ferruccio Parazzoli, tanto per citare gli interventi pi significativi, erano come schegge di un passato che vibrano nel ricordo, sorprendono nel ricostruire episodi, colpiscono nel tratteggiare la figura del grande editore. E poi il prezioso materiale di repertorio, vivido pi una pagina di storia, come l’intervista che fece Mario Soldati a Arnoldo. Ma la fiction, la fiction… La parte finzionale era il classico santino dove la narrazione stinge fatalmente nell’agiografia, dove la rappresentazione lascia spesso a desiderare (Arnoldo interpretato da Michele Placido e il figlio Alberto dal figlio di Placido, Brando), dove certi personaggi come Raffaele Mattioli sembrano pi una caricatura che frutto di studio e conoscenza. Peccato, anche se certi episodi, come il primo Oscar, quello di Addio alle armi (lire 350), dischiudono ricordi personali, momenti in cui si fremeva per l’ansia di inseguire la vita.