Arrestato il figlio del Chapo, in Messico. Disordini e sparatorie, la polizia chiede alla popolazione di rimanere in casa

di Guido Olimpio

Ovidio Guzman, figlio del leader del cartello del narcotraffico di Sinaloa, Joaquin El Chapo Guzman, stato arrestato in Messico, alla vigilia di un incontro tra i presidenti di Usa e Messico. I suoi seguaci hanno iniziato a provocare violenze per premere sulle autorit

I militari messicani hanno catturato Ovidio Guzman, figlio di el Chapo e uno dei leader del Cartello di Sinaloa.

Un arresto con due implicazioni immediate.

La prima: i suoi seguaci hanno gi provocato violenze per premere sulle autorit.

La seconda: il 9 gennaio il presidente Obrador incontra Joe Biden, vertice dedicato anche alla situazione a cavallo del confine.

Il boss stato individuato all’alba da un’operazione della Difesa nella regione di Culiacan, un intervento con il coinvolgimento di unit scelte ed elicotteri che hanno sparato sulle guardie del corpo. Il blitz ha riguardato il sobborgo di Jesus Maria, una localit dove vivrebbe la madre del gangster, un luogo citato in una ballata dedicata alle imprese di Ovidio. Dunque in apparenza non un rifugio segreto bens un posto noto a tutti. Ma nel contesto messicano sempre meglio considerare ogni scenario, verit multiple, versioni mutevoli.

Immediata la reazione dei banditi. Ci sono stati dei blocchi stradali con veicoli dati alle fiamme, sparatorie e minacce.

Situazione ad alto rischio, al punto che i funzionari locali hanno invitato la popolazione a restare nelle proprie case.

Chiuso l’aeroporto, sospesa una partita di calcio.

Misure estreme per evitare — forse — quanto avvenne nell’ottobre del 2019 sempre a Culiacan: Ovidio, detto anche El Raton, era stato fermato in una villa della cittadina ma lo avevano poi rilasciato in seguito alle minacce ricevute. Un cedimento vergognoso, un segno di debolezza da parte dello Stato giustificato dalla volont di evitare vittime innocenti.

Un atteggiamento in linea con il quadro generale in Messico dove l’impunit pi forte della legge.

Ovidio guida insieme ai fratelli una parte del network ereditato dal padre Joaquim oggi rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Florence in Colorado. in lotta con altre fazioni di Sinaloa e fronteggia la spinta emergente dei rivali di Jalisco. Dunque pu essere stato tradito dai nemici interni, dai concorrenti o magari scoperto grazie al supporto dell’intelligence statunitense che opera in supporto della Marina, la componente di fiducia.

C’ poi da considerare l’atteggiamento del governo locale, nazionalista o pragmatico a seconda delle circostanze. Subisce schiaffi e umiliazioni ma quando serve riesce a scovare qualche ricercato.

L’ultimo episodio ha coinvolto El Neto. Il capo di una gang era evaso dalla prigione di Ciudad Juarez insieme ad una ventina di complici dopo un assalto costato la vita a dieci agenti. Le forze di sicurezza lo hanno ucciso all’alba di gioved. Le successive perquisizioni nel penitenziario cittadino hanno scoperto dieci celle VP, con tv, droga, grandi quantit di contanti e armi.

5 gennaio 2023 (modifica il 5 gennaio 2023 | 20:24)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version