lecce Mezzogiorno, 21 aprile 2022 – 17:21 L’ex sindaco di Lecce sul consigliere, finito ai domiciliari nel blitz contro il clan Moccia di Napoli: «È stato mio assessore ed è un amico fraterno. Sono sbalordito» di Claudio Tadicini La foto pubblicata su Facebook da Paolo Perrone All’indomani dell’arresto del consigliere comunale Andrea Guido, coinvolto nel blitz contro il clan Moccia per un presunto episodio corruttivo, scende in campo l’ex sindaco di Lecce Paolo Perrone, che difende a spada tratta l’amico ed ex assessore all’Ambiente della sua giunta, in carica fino a luglio 2017. Perrone: «Andrea Guido un amico fraterno»L’ex primo cittadino leccese Perrone è convinto dell’innocenza di Guido ed affida il suo pensiero ad un lungo post su Facebook: «Andrea Guido è una brava persona ed è un mio fraterno amico. Lo dico senza il minimo dubbio e a prescindere dal merito delle vicende di cronaca di queste ore, avendo il privilegio di stargli accanto da molti anni e di aver condiviso con lui un lungo e importante percorso politico e amministrativo. Mi pare, peraltro, che anche chi non ha avuto questo privilegio e lo ha osservato un po’ più da lontano, non abbia alcuna esitazione a riconoscergli capacità, serietà e disponibilità per la sua città. Soprattutto, una sensibilità non comune per chi ha difficoltà economiche, per gli animali, per l’ambiente, una qualità che caratterizza fortemente il suo impegno nella politica e nelle istituzioni da diversi anni a questa parte. Non a caso, la stima diffusa dei leccesi si è sempre tradotta in un significativo consenso elettorale personale, rimasto tale anche quando il centrodestra ha perso le elezioni». «Il suo arresto mi lascia sbalordito»Paolo Perrone, poi, prosegue: «Andrea Guido è stato anche mio assessore. Per quello che può contare, posso dire con assoluta certezza che ha ricoperto quel ruolo con la solita, fortissima, determinazione e con risultati che, da capo di quell’amministrazione e da leccese, giudico ampiamente soddisfacenti. Ma posso dire soprattutto che mai in quegli anni ho ricevuto da lui sollecitazioni per affidamenti che fossero irrituali o che lasciassero dubbi di qualche tipo, né ho mai avuto la sensazione che il mio assessore fosse responsabile di comportamenti non corretti o anomali. Per questo, quello che gli sta accadendo mi sembra sbalorditivo nella mia prospettiva di suo amico e di sindaco». «Da quello che leggo – prosegue nel suo lungo post Perrone – il suo coinvolgimento nell’inchiesta è legato ad alcune conversazioni di altre persone intercettate dagli inquirenti. Quelle parole, peraltro, tracciano uno scenario che non si è mai realizzato, cioè affidamenti di appalti o servizi che, di fatto, non ci sono stati. Sarà chi di dovere ad approfondire e a scandagliare eventuali responsabilità, ovviamente. Mi limito a far notare che in campagna elettorale si incontrano centinaia di persone, soprattutto sconosciuti. Spesso non si ha il tempo di valutare chi si ha di fronte e quali intenzioni abbia. Chi fa politica lo sa. E questa vicenda conferma il ventaglio di rischi a cui è esposto un assessore comunale che banalmente accetta di parlare con chicchessia, perfino finire in un’inchiesta di camorra». L’ex sindaco di Lecce, quindi, conclude: «Sono convinto che Andrea sia nel giusto e lo dimostrerà. Intanto, restano questi giorni bui che non avrebbe meritato». La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 21 aprile 2022 | 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-21 15:22:00, L’ex sindaco di Lecce sul consigliere, finito ai domiciliari nel blitz contro il clan Moccia di Napoli: «È stato mio assessore ed è un amico fraterno. Sono sbalordito»,