Salvare vite usando la Realtà virtuale (e i giochi): così diventa più semplice

Bastano un cellulare, una app e un cardbox: li si assembla e il gioco è fatto. Un gioco , certo, ma che permette di salvare vite umane in caso di arresto cardiaco. Usando un modernissimo mezzo tecnologico immersivo come la Realtà virtuale. La nuova modalità si è vista in azione sul palco del Tempo della Salute e ha suscitato la curiosità delle persone che hanno assistito all’incontro «Con la realtà virtuale il massaggio cardiaco diventa “un gioco da ragazzi”» con Giuseppe Ristagno, presidente uscente di Italian resuscitation council, e Federico Semeraro, presidente di European resuscitation council.

Per ogni minuto che passa, 10% di sopravvivenza in meno

Ogni anno in Europa si stima siano colpite da arresto cardiaco oltre 400mila persone. Si calcola che nel 33% dei casi sia possibile ripristinare la circolazione (ROSC, return of spontaneous circulation), ma le persone che sopravvivono dopo il ricovero in ospedale sono l’8% dei casi totali. La percentuale di persone che assistono all’arresto cardiaco e che intervengono con le manovre salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) è in media del 58% ma varia molto nei diversi Paesi. L’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici (DAE) avviene solo nel 28% dei casi. «La possibilità di sopravvivenza all’arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa» osserva Giuseppe Ristagno. «Per questo motivo le ultime linee guida sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare hanno gettato le basi per una “catena della sopravvivenza” che preveda, anche attraverso il diretto coinvolgimento dei cittadini, il rapido riconoscimento dell’arresto cardiaco, la chiamata al 112 (118), l’avvio delle manovre salvavita e l’uso del defibrillatore».

I primi risultati della sperimentazione

Torniamo alla realtà virtuale: dovrebbe diventare la formazione del futuro per insegnare la rianimazione cardiopolmonare. Lo dicono chiaramente i ragazzi delle scuole secondarie superiori di Bologna coinvolti nel progetto «Kids Save Lives: imparare come salvare una vita», lanciato all’inizio dell’anno scolastico 2022-2023 da Azienda Usl di Bologna con il supporto di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Dai primi dati raccolti con un questionario somministrato alla fine del corso, al quale hanno risposto 167 ragazzi, il 67% si dichiara favorevole a questa modalità didattica, il 16% resta «indifferente» e il 15% è di idea contraria. Non solo: se prima del corso solo il 48% del campione (questa volta il campione era di 183 ragazzi). E pensare che solo il 19% degli studianti aveva già seguito un corso Blsd (Basic life support defibrillation, il corso di primo soccorso e defibrillazione) . «È la prova che questa modalità funziona», commenta Semeraro.

Cominciare presto

Imparare le manovre di rianimazione cardiopolmonare, dunque, può diventare davvero un gioco da ragazzi. Basta cominciare presto. Dalle scuole, come raccomanda lo European resuscitation council (Erc) nelle recenti linee guida europee sul primo soccorso e come prevede la legge 116 del 4 agosto 2021. La normativa disciplina l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero, ma un focus importante è dedicato alla formazione nelle scuole di ogni ordine e grado, con iniziative rivolte agli studenti e al personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario. La legge 116, infatti, modifica la 107 del 2015, che aveva già introdotto l’obbligatorietà della formazione al primo soccorso nelle scuole e di fatto era però rimasta un’incompiuta.

App interattive

Il progetto «Kids Save Lives: imparare come salvare una vita», promosso da Azienda Usl di Bologna con il supporto di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, va ancora oltre e si propone di raggiungere l’obiettivo con un approccio del tutto innovativo: l’utilizzo di app interattive e tecnologie di Realtà virtuale (Vr) a scuola. Tutto parte da Italian resuscitation council, società scientifica accreditata dal Ministero della Salute (nata nel ‘94 per diffondere la cultura e l’organizzazione della rianimazione cardiopolmonare), ed European resuscitation council (di cui Irc fa parte) che hanno creato le app «Un Picnic Mozzafiato VR», dedicata alla scuola primaria, e «School of CPR VR», pensata invece per la scuola secondaria. Basta scaricare l’applicazione da uno degli store Apple o Google Play, inserire lo smartphone in un visore 3D , una specie di custodia da indossare come un paio di occhiali, e ci si trova immersi appunto in uno scenario che fa «provare» allo studente (per i bambini, l’ambiente è quello di una favola) come assistere una persona in arresto cardiaco ed effettuare una manovra di rianimazione cardiopolmonare.

Coinvolti anche 200 insegnanti

Per partecipare basta scaricare le due app «Un picnic mozzafiato VR» e «School of Cpr VR», disponibili sia sugli store Apple sia Google Play. Saranno coinvolte 20 scuole primarie e secondarie di Bologna e Ravenna, 2.000 studenti e 200 insegnanti, che avranno a disposizione 300 visori per Realtà virtuale e materiale didattico sulla rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce. Al termine, a ciascuna scuola saranno lasciati in «eredità» una decina di visori e il materiale didattico per continuare. in autonomia.

Effetto moltiplicatore

C’è poi un capitolo del progetto che riguarda in modo particolare i docenti. I promotori, infatti, vorrebbero che al termine delle lezioni si innescasse un effetto «moltiplicatore»: maestri e professori dovrebbero cioè diventare autonomi e in grado di insegnare a loro volta tutto quanto hanno appreso sulle emergenze cardiorespiratorie. Compreso il funzionamento delle due app. Oltre a queste, il 118 Bologna ne «pubblicizzerà» una terza. Si tratta di «DAE respondER» sviluppata nel 2017 per conto della Regione Emilia Romagna, una speciale applicazione per smartphone che geolocalizza i defibrillatori e i potenziali soccorritori più vicini alla persona da aiutare. Questo per far sapere agli studenti più grandi e agli insegnanti che è anche possibile diventare soccorritori occasionali, se si impara ad utilizzare l’app DAE RespondER. Con un beneficio del tutto tangibile. Secondo gli studi internazionali, infatti, il 70 per cento degli arresti cardiaci avviene in presenza di testimoni, ma soltanto nel 15 per cento dei casi viene iniziata la rianimazione . Ogni anno oltre 70 mila persone nel nostro Paese sono colpite da arresto cardiaco e molte di queste potrebbero essere salvate, se si intervenisse in modo tempestivo.

Investimento culturale

Non solo. Come spiega Federico Semeraro, presidente eletto di Erc, «insegnare ai ragazzi delle scuole nell’ambito della campagna di sensibilizzazione Kids Save Lives promossa da European resuscitation council rappresenta anche un investimento culturale per il futuro. Usare strumenti innovativi come la Realtà virtuale consentirà di rendere il trasferimento di conoscenza in modo divertente e leggero». «Il progetto della Azienda Usl di Bologna si allinea perfettamente alla legge di sistema che è stata approvata dal Parlamento ad agosto 2021. Un sfida emozionante per il futuro», conclude lo specialista.

13 novembre 2022 (modifica il 13 novembre 2022 | 13:59)

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, 2022-11-13 18:41:00, Con uno smartphone, un cardbox e una app i ragazzi imparano le manovre di rianimazione cardiopolmonare. La sperimentazione avviata nelle scuole di Bologna , Ruggiero Corcella

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