Era la notte fra il 26 e il 27 maggio 1993 quando 277 chilogrammi di esplosivo provocò la morte di 5 persone: lo studente Dario Capolicchio, 22 anni, Fabrizio Nencioni, 39 anni, la moglie Angela Fiume, 31 anni, le loro figlie Nadia, 9 anni, e Caterina di appena 50 giorni di vita. L’attentato terroristico compiuto da Cosa nostra passò alla storia come “La strage di via dei Georgofili” nella città di Firenze a pochi passi dagli Uffizi. La piccola Nadia ieri è tornata più che mai protagonista nella giornata in cui viene catturato il super latitante. Questo infatti, una volta giunto nell’hangar per i dovuti adempimenti, si è trovato davanti un quadro molto particolare: gli uomini del Ros avevano da tempo incorniciato la poesia scritta dalla piccola Nadia Nencioni nei loro uffici. Una poesia con la calligrafia ancora da perfezionare, intitolata “Tramonto” e che recita così: “Il pomeriggio se ne va il tramonto si avvicina un momento stupendo. Il sole sta andando via (a letto) È già sera tutto è finito”. SlideSlide Oggi arriva notizia che “Tramonto” era il nome in codice dell’operazione che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro. Per la strage in cui perse la vita la piccola di 9 anni Messina Denaro è condannato all’ergastolo e non solo: tale atto è da annoverare alla scia di attentati tra il 1992 e il 1993 volti a colpire le forze di polizia e la magistratura italiana, vedi attentato a Falcone e Borsellino, uomini politici come Salvo Lima, il patrimonio culturale italiano come appunto il sopra indicato attentato e anche personalità non coinvolte direttamente nel contrasto alla mafia, come il giornalista Maurizio Costanzo: proprio il suo impegno contro la mafia lo vide protagonista di un attentato il 14 maggio 1993 quando una Fiat Uno imbottita di 90 chilogrammi di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro, vicino al Teatro Parioli da dove era appena uscito il noto giornalista.