Asili nido, Campania maglia nera. Ma nessuno chiede i fondi del Pnrr

il caso
Mezzogiorno, 9 marzo 2022 – 07:41

Il bando per realizzare le strutture è stato prorogato dal ministero dell’Istruzione

di Rosanna Lampugnani

Il ministero guidato da Patrizio Bianchi ha dovuto far slittare il bando per gli asili nido, a cui il Pnrr destina 2,4 miliardi. Una decisione adottata perché sono arrivate poche domande, per la metà delle risorse disponibili ed è stato il Mezzogiorno, e in particolare la Campania, a peccare per difetto. Infatti, nonostante solo il 3,2% dei bambini tra 0 e 3 anni frequenti il nido, la Campania ha presentato progetti per 119 milioni. Ne aveva a disposizione 328, la cifra maggiore di quelle distribuite tra i territori regionali. Un dato impietoso se raffrontato con quello dell’Emilia Romagna dove i il 25,5% dei bambini frequenta il nido e che, ciò nonostante, ha presentato progetti in eccesso rispetto ai fondi disponibili: del resto non si deve dimenticare che in fatto di nidi l’eccellenza mondiale, presa a modello anche dai giapponesi, è a Reggio Emilia.

Bando prorogatoDunque il ministero dell’Istruzione è corso ai ripari, ha spostato di un mese la scadenza del bando, dal 28 febbraio al 31 marzo e a quel punto si deciderà cosa fare, come risolvere il problema nel caso in cui si avesse una seconda distonia: in questi giorni, infatti, si sta ragionando se è il caso di spostare le risorse destinate agli asili nido sulle scuole materne, di cui c’è molta richiesta. Il ministero ha comunicato, infatti, che gli altri bandi sono andati bene, i progetti per scuole nuove, materne, palestre e mense hanno visto proprio la Campania tra le Regioni più solerti nel presentare progetti: per le nuove scuole, cui sono destinati 800 milioni, la Campania è prima con 95 domande; per le mense (400 milioni) la Campania è terza con 88 domande; per le palestre (300 milioni) la Campania è seconda con 297 domande. Quanto alle scuole dell’infanzia e ai poli dell’infanzia, complessivamente in viale Trastevere sono arrivate 1223 domande per 2,1 miliardi di finanziamenti, cifra ben superiore ai 600 milioni disponibili e di tutti i progetti presentati 113 arrivano dalla Campania, terza dopo Lombardia ed Emilia.

Un problema culturale?Ma perché il Mezzogiorno ha presentato pochi progetti di nido? Al ministero del Sud ipotizzano che forse ciò dipenda anche da un problema culturale, che attiene in particolare ai piccoli centri dove si pensa che i bambini piccoli debbano restare con le mamme le quali, del resto, hanno poche occasioni di lavoro extradomestico. Un ragionamento che nega tutti gli studi e le riflessioni sviluppatesi negli anni, i dati raccolti e che non a caso hanno spinto il governo a destinare il 55,3% delle risorse per i nidi proprio al Mezzogiorno. Per questo il ministero di Mara Carfagna ha sottolineato che i fondi devono «garantire il superamento del divario Nord-Sud e agiremo perché ogni centesimo di quella quota sia utilizzata». Si sta pensando, anche se i tempi sono strettissimi, ad una campagna in stile «pubblicità progresso» per spingere i Comuni a partecipare al bando, ricordando loro che le difficoltà che gli enti più piccoli incontrano nella fase progettuale possono essere affrontate grazie alla convenzione siglata tra Anci e Invitalia. Infine si sta ragionando anche se al Sud — per motivi demografici — sia più utile realizzare poli per l’infanzia, cioè per bambini da 0 a 6 anni, piuttosto che nidi. E quindi dirottare eventuali fondi non spesi su quel versante. In ogni caso, per evitare che la data del 31 marzo sia un secondo flop per il Mezzogiorno il ministero della Pubblica istruzione ha comunicato che «sosterrà la partecipazione dei Comuni con webinar e attraverso la task force di esperti dell’Agenzia per la coesione, anche assicurando ai Comuni più tempo per le verifiche di vulnerabilità», perché è ben presente il dibattito sulla distribuzione dei fondi, scoppiato dopo un «fuori onda» tra il governatore lombardo Attilio Fontana e il sindaco di Milano Beppe Sala, il quale ha candidato la città a diventare collettore dei fondi non utilizzati dal Sud. Il problema, infatti, non riguarda solo il bando per gli asili nido, ma anche altri segmenti del Pnrr che resta — ricorda il governo — lo strumento per superare proprio il divario economico e sociale Nord-Sud.

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9 marzo 2022 | 07:41
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