Assegnazione supplenze, lalgoritmo ha fatto flop. Migliaia di errori. Interrogazione parlamentare

“Anche quest’anno, l’Alleanza Verdi Sinistra, con i primi firmatari Franco Mari ed Elisabetta Piccolotti, ha rivolto al ministro Valditara un’interrogazione parlamentare al governo riguardo all’uso della procedura automatizzata online da parte del Ministero dell’Istruzione per assegnare le supplenze. Questa procedura ha ancora una volta generato migliaia di errori nell’assegnazione delle cattedre. L’algoritmo utilizzato, simile a quello dell’anno precedente, sembra non aver tenuto in considerazione alcuni parametri importanti. Di conseguenza, numerose cattedre sono state assegnate a candidati con meno titoli rispetto ai loro colleghi.

L’Alleanza Verdi Sinistra chiede al governo quali misure urgenti intenda adottare per correggere gli errori generati dall’algoritmo nella distribuzione delle cattedre dalle graduatorie provinciali per le supplenze. L’obiettivo è garantire un avvio dell’anno scolastico senza penalizzazioni per insegnanti, alunni, famiglie e la qualità dell’insegnamento.

Secondo i dati forniti dalla Flc Cgil, ci sono circa 100.000 cattedre da assegnare tra le supplenze e altri 80.000 posti in deroga per il sostegno. La scadenza per la presentazione delle domande online era il 31 luglio. A causa del caos verificatosi nell’anno scolastico precedente, le organizzazioni sindacali avevano segnalato diversi malfunzionamenti, fornendo osservazioni puntuali e proposte di soluzione in seguito a controversie dovute agli evidenti errori dell’algoritmo.

Tuttavia, il fatto che gli stessi errori si siano ripetuti lascia supporre che il ministero non abbia affrontato in modo adeguato, se non del tutto, i necessari interventi di manutenzione dell’algoritmo. È importante notare che la procedura automatizzata è gestita da un consorzio di imprese, tra cui Enterprise Services Italia, una società informatica controllata dalla multinazionale statunitense Dxc Technology e da Leonardo. Il valore della gara è pari a 5,3 milioni di euro, secondo quanto riportato da ‘Wired’.”