Assunzioni, corsa a ostacoli

Definito il calendario per immettere in ruolo 84 mila docenti ma le graduatorie sono carenti. Vecchie e nuove procedure per tentare di coprire i posti

Marco Nobilio e Alessandra Ricciardi su Italia oggi scrivono:

Ok del Mef per circa 84.800 docenti e 11 mila Ata da immettere in ruolo per settembre. Degli 11.323 Ata, 1.958 saranno direttori dei servizi amministrativi. Numeri insufficienti per il sindacato, giacché resterebbero scoperti altri 9 mila posti Ata in organico. Per le assunzioni dei docenti al ministero dell’istruzione ci si attende un tasso non marginale di posti che non saranno coperti a causa della carenza di candidati in graduatoria, in particolare al Nord. Era già accaduto con Marco Bussetti ministro, quando su 57 mila assunzioni autorizzate quasi la metà andò deserta.

Il ministero, nella circolare annuale sulle immissioni in ruolo, ha fissato un calendario di marcia molto serrato utilizzando in sequenza vecchie e nuove procedure. Le immissioni in ruolo ordinarie con le vecchie regole si concluderanno entro il 27 agosto. Dal 28 agosto al 1° settembre gli aspiranti docenti non immessi in ruolo potranno presentare le domande per la chiamata veloce. E il 2 settembre gli uffici pubblicheranno le nuove graduatorie. Entro il 7 settembre successivo saranno effettuate le immissioni in ruolo degli aventi titolo tratti da questi ultimi elenchi con retrodatazione giuridica al 1° settembre. Terminate le immissioni in ruolo, gli uffici dovranno procedere alle assunzioni a tempo determinato da graduatorie a esaurimento (Gae) e poi da graduatorie provinciali per le supplenze (Gps). E le relative operazioni dovranno concludersi entro il 14 settembre prossimo.

Le assunzioni a tempo indeterminato saranno effettuate, in primo luogo, previa ripartizione (metà e metà) dei posti disponibili tra graduatorie di merito dei concorsi e Gae. Le immissioni in ruolo da concorso saranno tratte in via prioritaria scorrendo le graduatorie dei concorsi ordinari del 2016. Lo scorrimento degli elenchi avverrà non solo individuando gli aventi titolo tra i vincitori, ma anche tra i meri idonei, e fino alla concorrenza dei posti disponibili. Una volta esaurite le graduatorie del concorso del 2016, si procederà allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi straordinari del 2018.

In ogni caso, prima di passare alle supplenze da Gae e poi da Gps, gli uffici scorreranno anche gli elenchi aggiuntivi al concorso del 2018 e gli ulteriori elenchi della cosiddetta chiamata veloce. Non essendo disponibili le graduatorie dei concorsi ordinari appena indetti, l’intera disponibilità residua, rispetto ai posti assegnati agli aventi diritto tratti dalle graduatorie dei concorsi del 2016, sarà assegnata agli aventi titolo tratti dalle graduatorie del concorso straordinario del 2018. Ai quali spetterebbe solo l’80% dei posti rimasti liberi dopo lo scorrimento delle graduatorie del concorso ordinario del 2016. L’eccedenza sarà interamente assegnata perchè i concorsi ordinari appena indetti non sono ancora partiti. E quindi le relative graduatorie non sono disponibili. Le assunzioni in eccedenza, però, saranno recuperate a vantaggio dei concorsi ordinari in occasione della tornata di assunzioni che sarà effettuata nel 2021/2022. In ogni caso, i docenti che saranno immessi in ruolo in quanto tratti dalle graduatorie dei concorsi del 2016, se dovessero maturare successivamente il diritto ad essere immessi in ruolo, manterranno il diritto a lasciare il posto già accettato e ad accettare un’altra eventuale nomina.

Anche quest’anno sarà possibile effettuare compensazioni nel medesimo grado di istruzione qualora le graduatorie dovessero risultare incapienti. Nel caso la compensazione non potesse essere effettuata a seguito dell’esaurimento delle graduatorie dei concorsi del 2016 e del 2018, le immissioni in ruolo sui posti in eccedenza potranno essere effettuate traendo gli aventi titolo dalle Gae. I posti lasciati liberi per effetto di pensionamenti acquisiti tardivamente al sistema informativo, dopo la pubblicazione degli esti della mobilità, non saranno presi in considerazione per le immissioni in ruolo. Pertanto, questi posti non andranno a incrementare quantitativamente il contingente già assegnato e le sedi lasciate libere non saranno comunque considerate disponibili.

Pietro Guerra

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