Assunzioni da GPS, UIL: ingiusta esclusione dei posti comuni, posti disponibili devono essere noti prima della domanda

Assunzioni da GPS prima fascia ed elenco aggiuntivo sostegno per l’anno scolastico 2023/24: il Ministero ha illustrato ai sindacati la BOZZA del decreto sulle modalità di conferimento delle nomine sui posti residui dopo la fase ordinaria di scorrimento GaE e graduatorie concorsi. Diverse le perplessità dei sindacati, sia dal punto di vista politico che tecnico.

Posizione della Federazione UIL Scuola Rua

In premessa abbiamo espresso soddisfazione per la proroga, anche per l’a.s. 2023/24, dell’applicazione della procedura straordinaria già sperimentata nei due anni scolastici precedenti che coinvolge i docenti inclusi nelle graduatorie provinciali per le supplenze al termine delle ordinarie immissioni in ruolo.

Come però abbiamo già ribadito in incontri precedenti, continuiamo ad esprimere la nostra netta contrarietà principalmente su due aspetti:
– l’esclusione dalla procedura dei docenti inclusi nelle GPS di I fascia su posto comune;
– la straordinarietà della procedura stessa: lo scorrimento della I fascia delle GPS è infatti un provvedimento che viene prorogato da disposizioni di legge straordinarie, mentre, per la Federazione UIL Scuola Rua, le assunzioni dalle graduatorie provinciali Gps per specializzati sul sostegno e abilitati debbano trasformarsi in un provvedimento strutturale successivo alla fase ordinaria delle immissioni in ruolo.

Abbiamo inoltre espresso delle forti riserve sulla procedura della c.d. “call veloce” al cui fallimento abbiamo già assistito qualche anno fa quando fu utilizzata nella fase ordinaria delle assunzioni in ruolo e sulle eventuali individuazioni con “recupero” per i docenti inseriti con riserva, in attesa di riconoscimento della specializzazione sul sostegno. Riteniamo, infatti, che la prospettiva di un vincolo triennale sulla mobilità, che non permetterebbe (ad oggi) di presentare neanche domanda di assegnazione provvisoria prima di tre anni, farà sì che i docenti che non saranno soddisfatti nella propria provincia di inclusione delle GPS difficilmente opteranno per la scelta di una diversa provincia, anche della stessa regione. È , per la UIL, un fallimento annunciato. Mentre, per quanto riguarda i docenti inseriti con riserva con titolo estero, abbiamo chiesto al Ministero di affrontare in modo più approfondito tutta la questione che al momento, a nostro avviso, appare più complessa di quanto indicato nella bozza di decreto anche perché nel decreto legge n. 43/2003 è stata solo enunciata, mentre ora andrebbe esplicitata maggiormente al fine di evitare un’ulteriore divisione tra i precari incidendo negativamente anche sulla continuità didattica.

Nel merito invece dell’articolato della bozza di decreto, abbiamo chiesto:

  • che sia chiarito che anche il rifiuto della sede, una volta assegnata, non incida sulla possibilità di partecipare agli incarichi annuali perché sono due procedure distinte;
  • che sia anticipata la data del 31 luglio come conclusione di tutta la procedura dell’anno di prova e formazione;
  • che siano resi noti i posti disponibili con molto anticipo rispetto all’avvio delle operazioni, sia per la procedura straordinaria all’interno della propria provincia che per la successiva
    “call veloce”.
  • In ultimo, rivendichiamo l’eliminazione dell’ulteriore prova finale, la cui modalità consiste in una lezione simulata con estrazione della traccia assegnata al candidato 24 ore prima dello svolgimento della prova che è più conforme ad una procedura concorsuale che non di scorrimento di una graduatoria provinciale. Riteniamo che ciò crei una forte discriminazione rispetto all’anno di formazione e prova che svolgono i docenti assunti in ruolo con le procedure ordinarie (assunti da GAE e dai concorsi).

Per la Federazione UIL scuola attraverso interventi estemporanei si continuano a stipulare contratti a tempo determinato (non in linea con le direttive della Commissione europea) al termine dei quali la valutazione del docente continua ad essere affidata ad una commissione esterna con una prova che rappresenta solo un ulteriore appesantimento del percorso di formazione e prova dei docenti.

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