Assunzioni docenti da Gps su materia e vincoli mobilità, il silenzio di Bruxelles non è un buon segno e il tempo stringe

Che fine ha fatto la risposta da parte della Commissione europea alle immissioni in ruolo da Gps, anche su disciplina comune, previo concorso riservato, chieste oltre due mesi fa dal ministero dell’Istruzione con l’appoggio dei sindacati di comparto? Sinora a Bruxelles non si è andati oltre ad alcuni incontri con i parlamentari italiani che caldeggiano la soluzione.

Le settimane passano e il silenzio delle Commissione Ue non sembra far presagire nulla di buono, anche perché il tempo per organizzare le assunzioni del 2023 rimane sempre più stretto. E lo stesso vale per i vincoli alla mobilità dei neo immessi in ruolo, che infatti il ministero ha fatto intendere di volere confermare (anche se con qualche deroga valevole solo per l’anno prossimo).

Le assunzioni nella PA

Nel frattempo, il Governo ha approvato un piano di stabilizzazioni per tutta la PA, con la conferma dell’impianto di reclutamento dello scorso anno (con immissioni in ruolo da Gps prima fascia solo su sostegno), più il recupero di alcune migliaia di candidati risultati idonei nei concorsi, ma con punteggi che sino ad oggi non avevano loro permesso di entrare nella graduatoria di merito, e infine la possibilità di organizzare un concorso riservato ai precari storici o ai laureati che hanno già acquisito competenze pedagogiche attraverso i canonici 24 Cfu acquisiti presso strutture universitarie.

Si tratta di una risposta importante, ma non proprio in linea con quanto chiesto da tanti lavoratori. Un paio di giorni fa, i sindacati sono stati convocati al ministero dell’Istruzione e del merito per realizzare un confronto proprio su questi temi, e lo hanno fatto presente.

Le giustificazioni del Ministero

Durante l’incontro – fa sapere l’Anief – il Ministero ha confermato che sta lavorando a una procedura concorsuale riservata a coloro che hanno tre anni di servizio negli ultimi cinque anni o che sono in possesso dei 24 CFU. Questa procedura è stata considerata la più immediata dall’amministrazione, alla luce della chiusura della Commissione Europea. Tuttavia, le assunzioni dalla prima fascia GPS Sostegno e lo scorrimento degli idonei non contribuiranno al raggiungimento dei 70mila posti in ruolo richiesti dall’Unione Europea per il PNRR”.

Inoltre, “il Ministero ha anche richiesto una significativa semplificazione della procedura concorsuale per rispettare la tempistica stretta. Inoltre, è previsto l’avvio dei corsi per il conseguimento dei 30 CFU tra settembre e ottobre, come previsto dal DL 36/2022”.

I dubbi del sindacato

Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato che, oltre alla conferma di almeno 40mila posti di organico aggiuntivo, è necessario assumere su tutti i posti curricolari da prima e seconda fascia GPS in una o più province. La strada dei concorsi straordinari – ha osservato Pacifico – non è stata efficace per risolvere il problema del precariato. Inoltre, occorre garantire l’accesso diretto ai corsi di specializzazione a coloro che hanno prestato servizio per tre anni”.

Il sindacato ha quindi bocciato la formulazione attuale della bozza di decreto PA e chiesto emendamenti su organici, vincoli mobilità, gestione delle graduatorie, riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero e assunzioni con riserva.

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha rimandato la discussione sul testo definitivo del decreto (attualmente al vaglio del MEF per la consueta bollinatura) ai prossimi incontri con i rappresentati dei lavoratori della scuola.

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