Bagno a Ripoli, Casini al bivio dopo il passaggio a Iv: commissariamento o rimpasto in giunta

politica 18 novembre 2022 – 10:32 Il confronto tra gli iscritti del Pd: «Dobbiamo far prevalere l’interesse dei cittadini» di Giorgio Bernardini Amministrativo o politico: almeno un commissariamento è all’orizzonte. La scorsa notte ha messo il Pd di Bagno a Ripoli di fronte a un bivio: se prevarrà «la linea dura», una mozione di sfiducia in Consiglio Comunale al sindaco Francesco Casini produrrà l’amministrazione straordinaria sino alla prossima primavera, quando si terrebbero le nuove elezioni; se invece — come pare — dovesse esser percorsa «la strada della responsabilità», il commissariamento per il primo cittadino sarà di tipo politico. «In quel caso niente sarà più come prima», dice perentorio il segretario del Pd cittadino Edoardo Ciprianetti. Il riferimento è alla proposta di un nuovo patto di legislatura — mancano ancora 18 mesi — da stringere con il sindaco. È toccato proprio al giovane segretario dem, ieri sera, dare il via alla discussione pubblica fra gli iscritti di Bagno a Ripoli. La sua relazione ha ripercorso i punti salienti della frattura più fragorosa del centrosinistra toscano post elezioni politiche, ovvero la scelta del sindaco Casini di passare dal Pd a Italia Viva. Proprio ieri la promessa/minaccia di Matteo Renzi — «Toglierò al Pd un nome ogni 15 giorni» — è tornata a farsi concreta con un altro acquisto: Tommaso Cocchi, consigliere al Quartiere 1 del Comune di Firenze eletto nel Pd, ha deciso di aderire al gruppo di Iv. Ma l’epicentro dello scontro resta Bagno a Ripoli, dove il Pd vuol dare l’esempio: «Vorrei che prevalesse l’esclusivo interesse dei cittadini, cercherò di guidare la discussione con questo obiettivo», spiega ancora Ciprianetti. Il grande sfogatoio delle ultime ore ha prodotto come detto due posizioni distinte. Quella che vorrebbe subito mettere il sindaco di fronte all’accusa di «tradimento» prevede la sfiducia: i 9 Consiglieri del Pd (sul totale di 16) permettono al partito di giocare questa carta. Tuttavia le conseguenze sarebbero gravi anche per l’azione amministrativa del centrosinistra, che peraltro ha già conosciuto un passaggio a vuoto con l’annullamento dell’ultima riunione di giunta. Dunque, il «commissariamento politico» di Casini pare esser la soluzione più verosimile: una sorta di nuova cabina di regia sull’azione del sindaco e — forse — persino una riformulazione della sua squadra di governo. Rischia il posto, in questo scenario, l’assessora alle pari Opportunità Eleonora Francois, espressione della lista civica del sindaco (i cui tre membri in Consiglio comunale, per ora ,non aderiranno a Italia Viva).Tra le possibili richieste del Pd a Casini potrebbe esserci infine quella di cedere a esponenti dem le sue deleghe più pesanti, comprese quelle al Bilancio. La parola «commissariamento» non piace per nulla a Casini. Che si difende e cerca comunque di distendere gli animi: «Vedremo la proposta che ci arriverà, ma sono ben disponibile — spiega il sindaco — a dare ai miei assessori maggiore responsabilità. Ben venga una proposta che rafforza il lavoro di ciascun componente, sono certo che da questo momento difficile potremo ricavare soluzioni per fare ancora meglio per i nostri cittadini». A prendere la decisione finale sulla strategia da perseguire nel Pd, sarà l’assemblea comunale che si terrà nei prossimi giorni. La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 18 novembre 2022 | 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-18 09:34:00, Il confronto tra gli iscritti del Pd: «Dobbiamo far prevalere l’interesse dei cittadini»,

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