Ballottaggio, dieci Comuni alle urne Molfetta rischia «anatra zoppa»

LE AMMINISTRATIVE Mezzogiorno, 26 giugno 2022 – 11:56 La vittoria di Drago su Minervini non darebbe la maggioranza in Consiglio al vincitore Clima acceso a Barletta. Sulla questione criminalità Cannito querela Emiliano di Lucia del Vecchio Calano al ballottaggio i votanti per le comunali di Barletta rispetto al primo turno. Alle ore 12 aveva votato il 16,49% degli aventi diritti contro il 19,27% del primo turno. La sfida è tra l’ex sindaco Cosimo Cannito (42,3% al primo turno), sostenuto dal centrodestra unito; e Santa Scommegna (36,6%), la candidata del Pd che, però, potrà contare anche sull’appoggio di Sinistra italiana e Italia Viva. Il riepilogo delle sfideDieci comuni tornano al voto oggi in Puglia per eleggere i nuovi sindaci, dopo una campagna elettorale per i ballottaggi senza esclusioni di colpi, minacce di querele, veleni e il sabato preelettorale segnato dalle accuse di violazione della “santa” regola del silenzio. Sullo sfondo il timore dell’astensionismo e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano a fare da mattatore sui palchi. La sfida più tesa e attesa è quella dell’unico capoluogo al voto, Barletta, che arriva al ballottaggio sotto i colpi della caduta traumatica dell’amministrazione e il commissariamento, dopo le dimissioni del sindaco, sferzata dalle faide locali, soprattutto interne alla sinistra e allo stesso Pd. Quelle stesse forze di centrosinistra che, per l’occasione del 26 giugno, però, si ricompongono, almeno sulla carta. A BarlettaBarletta, infatti, torna alle urne per scegliere il suo prossimo primo cittadino fra il sindaco uscente del centrodestra, il medico Cosimo Cannito e la dirigente comunale Santa Scommegna, candidata del Pd che incassa l’apparentamento del terzo arrivato, Carmine Doronzo, prima incomodo, ora risorsa per la vittoria del «cambiamento». A Barletta si registra l’unica intesa formalmente registrata. Cannito, che al primo turno è arrivato al 42,27% , prima di dimettersi e dopo la mozione di sfiducia trasversale che gli sottraeva in consiglio i voti necessari per governare, dietro suggerimento anche di un pezzo del Pd rappresentato dal consigliere regionale Ruggiero Mennea, aveva cercato l’appoggio del governatore, Michele Emiliano. Cannito gli aveva proposto una sorta di ribaltone con tutte le forze di centrosinistra per scongiurare il commissariamento, ottenendo l’alzata di scudi del Pd locale, con alla testa l’altro consigliere regionale della città, attuale capogruppo in Regione, Filippo Caracciolo. Le divisioni hanno prodotto la decisione di Sinistra italiana- Coalizione Civica, Italia Viva e due liste civiche, di puntare su Doronzo anziché su Scommegna che il 12 giugno scorso si è fermata al 36,63%. Il consenso di Doronzo, che si attesta al 18,47%, diviene prezioso. Non è un caso che Emiliano, sul palco del comizio finale, definisca l’apparentamento al secondo turno come il risultato di «una politica con la P maiuscola. Doronzo – dice il governatore – ha voluto spingere il processo di innovazione della coalizione del centrosinistra in maniera più forte ed evoluta di quanto noi non fossimo stati capaci di fare, e ha avuto ragione». Cannito: «Parole miserabili di Emiliano, lo querelo»Ma a Barletta il gioco si fa duro quando si parla di criminalità. Ed è un botta e risposta a distanza fra il governatore e l’uscente Cannito. «Li abbiamo respinti e messi in galera – ha urlato nei giorni scorsi Emiliano da uno dei palchi dei comizi – Tu adesso non ce li farai tornare per strada. Non gli darai il passaporto». «Sono una persona perbene», risponde Cannito che annuncia querela per «questi accostamenti miserabili». Clima teso anche a Giovinazzo, dove il Pd non arriva al ballottaggio, ma il suo schieramento potrebbe essere determinante per le sorti del voto. Il Pd informalmente sostiene Daniele De Gennaro contro Michele Sollecito, vicesindaco della giunta uscente, sostenuto da 7 civiche, con l’endorsement del centrodestra. «Una fusione a freddo e posticcia», quella fra il Pd e De Gennaro, commenta il sindaco uscente Tommaso De Palma con un post di ieri mattina su Fb, «di persone in perenne conflitto tra loro». Nel barese lotta all’ultimo voto anche a Molfetta, dove si agita il fantasma dell’anatra zoppa in consiglio comunale che si paleserebbe con una eventuale vittoria di Pasquale Drago sul sindaco uscente Tommaso Minervini. A Polignano nessun accordo formale. In lizza Maria La Ghezza (M5S) e Vito Carrieri (sinistra). A Castellana Grotte sfida tra Domenico Ciliberti e Vito Rubini. Santeramo va al voto con Vincenzo Casone (Pd) e Michela Nocco (Fdi e FI). Al voto anche Castellaneta, Mottola e Palagiano nel Tarantino. Galatina unico comune al ballottaggio in provincia di Lecce. 26 giugno 2022 | 11:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-26 09:56:00, La vittoria di Drago su Minervini non darebbe la maggioranza in Consiglio al vincitore Clima acceso a Barletta. Sulla questione criminalità Cannito querela Emiliano,

Pietro Guerra

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