spiagge
di Claudia Voltattorni25 feb 2023
Il governo terr conto del richiamo del presidente Sergio Mattarella, lavoreremo in modo compatto per valutare le soluzioni migliori e pi opportune, promette il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. Ma certo lui, cui stata affidata la questione balneari, per primo sa che la soluzione tutt’altro che semplice. Perch quella sulle concessioni delle spiagge torna ad essere ancora una volta una mina vagante che investe un esecutivo italiano, che sia di centrodestra, centrosinistra, giallo-verde, giallo-rosso, o tecnico.
Da 13 anni lo , da quando cio nel 2010 fu abrogato il rinnovo automatico delle autorizzazioni dopo la procedura d’infrazione della Commissione europea sulla libera circolazione dei servizi nell’Unione, la cosiddetta direttiva Bolkenstein. Da allora tutti i governi che si sono susseguiti si sono trovati il caso sul tavolo e la soluzione ogni volta stata spostare il problema pi in l, prorogando le scadenze. In mezzo, nuovi richiami dell’Europa che ha sollevato problemi di tutela della concorrenza e minacciato sanzioni.
Motivo per cui nel 2022 il governo di Mario Draghi ha anticipato di 10 anni, dal 2033, il termine fissato dal suo predecessore Giuseppe Conte. Il caso torna rovente con il decreto Milleproroghe approvato dal Parlamento che fa slittare di un anno (fine 2024) la scadenza delle concessioni e al 2025 l’avvio delle gare (a fine 2025 per ragioni oggettive) e la firma con riserva da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che chiede indispensabili ulteriori iniziative di Governo e Parlamento. Dure le opposizioni che accusano il governo di inadeguatezza (M5S) e di perdere credibilit (Azione), mentre Italia Viva chiede a Fitto di riferire in Aula.
Il nodo da sciogliere ancora pi stretto: perch alla tutela della concorrenza, che coinvolge anche le concessioni balneari, collegato il Pnrr. La prossima tranche di 19 miliardi di euro. Ma la Commissione europea ha gi fatto sapere che si prender un mese di tempo in pi (fine marzo) per esaminare il dossier italiano prima del via libera. Da tempo il ministro Fitto ha avviato un confronto con l’Ue, ma se il governo ha promesso al capo dello Stato attenzione e approfondimento, la maggioranza tutt’altro che unita.
Da sempre Lega e Forza Italia sono i diretti referenti del mondo dei balneari e gi durante l’esame del decreto avevano fatto muro a qualsiasi passo indietro sulla proroga opponendo la centralit del Parlamento. Ora la Lega si affida al tavolo tecnico istituzionale, previsto dal Milleproroghe al via la prossima settimana. L’obiettivo, spiega il senatore Roberto Marti, arrivare ad una fotografia della situazione per poter affrontare in modo serio gli effetti distorsivi della Bolkenstein e trovare una soluzione che tuteli le imprese e migliaia di famiglie. Forza Italia con Maurizio Gasparri punta sulla non scarsit delle spiagge: Ci sono ampi spazi per nuove imprese e per una corretta concorrenza non lesiva di investimenti, valore e continuit di imprese legittimamente esistenti: la mappatura lo dimostrer.
Posizione condivisa dal Sib, il Sindacato dei balneari di Confcommercio con il presidente Antonio Capacchione che chiede una legge organica e la ricognizione degli spazi per mettere ordine: su 7.500 chilometri di costa, solo lo 0,50% occupato dagli stabilimenti balneari, ecco, la concorrenza si fa ampliando l’offerta con nuove aree, non sostituendo negli stessi spazi chi c’era prima. Invita poi a tenere conto dei principi imperativi di chi detiene una concessione: per la maggior parte dei concessionari lo stabilimento balneare l’unica fonte di guadagno, bisogna farlo capire all’Europa. E confida tutta la delusione per i partiti che usano le spiagge per fini politici senza trovare una soluzione: mi appello a loro, basta strumentalizzazioni, noi una riforma la invochiamo.
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