carburanti
di Claudia Voltattorni15 gen 2023
Fino a 6 mila euro di multa se sui cartelli mancher la segnalazione del prezzo medio dei carburanti. E in caso di recidiva, sospensione dell’attivit fino ad un massimo di 90 giorni. Inaccettabile dicono i gestori delle pompe di benzina: Cos ricade ancora una volta tutto su di noi, come se fossimo i colpevoli degli aumenti dei prezzi, non ci stiamo.
Marted l’incontro con il governo
Il giorno dopo la pubblicazione del decreto carburanti in Gazzetta Ufficiale e a meno di 48 ore dal nuovo incontro col governo, fissato per marted, che dovrebbe scongiurarlo, lo sciopero dei benzinai di due giorni — 25 e 26 gennaio prossimi, su strade e autostrade — diventa quasi una certezza. Luned mattina le associazioni dei gestori che rappresentano i 22.500 impianti di servizio (Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio) si riuniranno e voteranno s alla protesta proclamata la scorsa settimana contro l’ondata di fango, poi sospesa dopo il primo incontro a Palazzo Chigi: Andiamo avanti — spiegano —: dal decreto ci aspettavamo delle aperture che non ci sono state e sanzioni cos alte per una misura che non serve a nulla sono inaccettabili. Sotto accusa anche la sospensione dell’attivit prevista dopo la terza violazione, un provvedimento che per i benzinai rischia di trasformarsi in chiusura definitiva e che rischia di metterli anche in difficolt con le imprese con cui hanno i contratti di fornitura.
Siamo delusi e arrabbiati
Il primo incontro di venerd scorso con il governo aveva avuto come risultato il congelamento dello sciopero in attesa della pubblicazione del decreto carburanti che, secondo i gestori, avrebbe dovuto includere le sanzioni solo per quei 4 mila irregolari che non comunicano prezzi e non rispettano le regole. Non stato cos. E la delusione fortissima. Ci hanno dato retta sulla media dei prezzi calcolata su base regionale – spiega Bruno Bearzi della Figisc – e sullo stop alle comunicazioni quotidiane. Sul resto, non viene nascosta la rabbia, della base soprattutto. Siamo delusi ed arrabbiati per le parti del decreto – continua Bearzi – che continuano ad individuare nei gestori i responsabili delle storture del sistema attribuendoci ulteriori oneri e soprattutto ulteriori pesanti sanzioni, per questo molto probabile che si vada verso la conferma dello sciopero. Preoccupano anche i tempi: massimo 30 giorni per adeguarsi alle nuove regole. I cartelli? Tra autorizzazioni e realizzazione ci vorranno 6 mesi almeno, altro che 30 giorni, protesta un gestore.
Primo tavolo tecnico con il governo
Ma il governo va avanti. E per ora conferma l’incontro di marted con le associazioni di categoria in quella che nasce come la prima riunione del tavolo permanente di tutta la filiera per riordinare il settore, incluso, ha spiegato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, dove si verificano fenomeni di speculazione, l c’ molto da fare. E se nel decreto torna l’accisa mobile ideata nel 2007 dall’allora esecutivo Prodi con ritocchi all’aliquota sui carburanti in caso di rialzi elevati del prezzo del greggio negli ultimi due mesi, nel governo viene ribadito che in caso di rialzi dei prezzi, la sterilizzazione delle accise ci sar.
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