Bergamo, i bimbi ustionati all’asilo: «Il falò dei papà non era autorizzato»

di Maddalena Berbenni

Parla la dirigente della scuola materna San Zeno, di Osio Sopra. La fiammata con il bioetanolo mentre venivano cotti i marshmallow. Gravissima bimba di 4 anni, lunedì era il suo compleanno. Sul prato, sono rimaste le sue scarpine bruciate

Escono in braccio ai loro papà, due bambini di 4 anni della sezione Blu. Le 13 sono passate da poco. Il primo, con sguardo birichino, abbassa il mignolo e indica l’età con le altre ditine. Fa il timido davanti agli estranei, ma è sveglio e, nella sostanza, sintetizza perfettamente la scena: «Hanno versato il liquido ed è partito il fuoco». Il tono è concitato, ha compreso che è successo qualcosa di «brutto». Poi si fa portare sulle altalene del parco di fronte alla scuola, la San Zeno di Osio Sopra.

Il cortile, lunedì mattina 30 maggio, sembrava la scena di un delitto, con i rilievi dei carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo e della compagnia di Treviglio. Cinque compagni di classe del piccolo sono in ospedale, ustionati perché alcuni papà volontari hanno provato ad arrostire marshmallow durante l’orienteering, l’attività sportiva organizzata tutte le primavere, da anni. Hanno usato un flacone di bioetanolo per accendere il fuoco e una fiammata improvvisa ha investito i bimbi seduti in cerchio attorno al braciere improvvisato.

La più grave, in condizioni molto critiche, è una piccola di Osio Sopra, che proprio lunedì ha compiuto 4 anni. È intubata nella Terapia intensiva del Buzzi di Milano con ustioni sul 70% del corpo. Al momento, i medici sono molto cauti nel definirla fuori pericolo. Serve tempo. Sul prato dell’asilo sono rimaste le sue scarpine da ginnastica bruciate. Meno grave un maschietto di Osio Sotto, anche lui 4 anni e anche lui in Terapia intensiva, ma più per precauzione, a quanto risulta. È stato portato al Niguarda, sempre a Milano, e ha ustioni sul 20% del corpo. Due bimbe di 3 e 5 anni e un bimbo di 6, invece, sono al Papa Giovanni XXIII, feriti lievemente. Una delle bambine, nella mattinata del 31 maggio, è stata dimessa.

Al Pronto soccorso, a Zingonia, sono finiti pure tre papà per ustioni leggere alle gambe e alle mani e perché intossicati. Hanno 35, 36 e 40 anni. Sono tornati a casa, martedì 31 maggio. Il pm Silvia Marchina, che ha voluto vedere di persona il luogo, ha aperto un fascicolo al momento a carico di ignoti per lesioni colpose e accensioni ed esplosioni pericolose. Uno dei primi punti da chiarire sarà chi, tra i papà, ha introdotto il liquido infiammabile nel cortile della scuola e lo ha maneggiato.

«Non è mai stata un’attività prevista né contemplata, io mi chiedo come possano avere fatto una cosa del genere senza autorizzazione», dichiara al telefono Simonetta Nava, dirigente della scuola da 19 anni. «In questo momento sono distrutta», ed è esattamente quello che si percepisce dalla sua voce. «Sono molto preoccupata per i bambini ustionati — aggiunge —. Mi assumo la responsabilità dell’orienteering. Lo abbiamo sempre organizzato, a parte negli anni del Covid. C’era un percorso con gli uccellini, una piccola carrucola, ma nessuno ha mai autorizzato il fuoco».

La scuola dell’infanzia ha 190 iscritti, 40 il nido. La struttura è parrocchiale, don Luca Guerinoni si è precipitato un attimo dopo l’allarme ed è riemerso con un comunicato stampa nel primo pomeriggio. Al momento dell’incidente, risulta che fosse presente anche la maestra che si occupa della sezione coinvolta, la Blu. E questo è un altro nodo da sciogliere: se davvero il fuoco non era previsto, perché non ha fermato i genitori? I bambini presenti erano 20, in buona parte seduti su panchette di legno disposte attorno ad alcune pietre messe a braciere. Come nei film americani, i papà avrebbero voluto arrostire un sacchetto di marshmallow. Basta poco. S’infila la caramella sullo spiedino e la si passa sulla fiamma. Ma il metodo scelto per accenderla li ha traditi. Hanno gettato il bioetanolo sulle pietre e dato fuoco. Con la luce del sole, però, non si sarebbero resi conto che il falò si era acceso, avrebbero aggiunto altro liquido e perciò si sarebbe sprigionata una fiammata violenta.

Il papà di 36 anni abita giusto vicino alla scuola. Nei primi, terribili momenti, fuori dal cancello sono accorsi i suoi genitori, la moglie e la figlia di 8 anni in lacrime. Era terrorizzata di non rivederlo più: «Si è ustionato alle gambe, gli ho portato i pantaloncini per vestirsi — racconta il padre del 36enne, nonno Romeo —. C’era anche mio nipote, di 5 anni. Appena è partita la fiammata, mio figlio lo ha scansato con le braccia, allontanando anche altri bambini. Non sappiamo altro».

Dalle 10.30, quando è avvenuto l’incidente, alle 13, quando alle famiglie è stato concesso di portare a casa i primi bambini, in via Montessori è stato il caos, tra ambulanze, vigili del fuoco, polizia locale, i due elicotteri che hanno trasportato i feriti più gravi. E tanti genitori spaventati. «Se ci sono bimbi di mezzo è normale che la preoccupazione si decuplichi», dice Gianfranco Bertulessi, nonno di un bimbo iscritto in una delle sezioni non interessate. «Ho letto la notizia sulla chat dei genitori e sono subito uscita dal lavoro», è una mamma la cui tensione cala solo quando se ne va con il figlioletto tra le braccia e una bimba per mano.

31 maggio 2022 (modifica il 31 maggio 2022 | 14:24)

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, 2022-05-31 12:24:00, Parla la dirigente della scuola materna San Zeno, di Osio Sopra. La fiammata con il bioetanolo mentre venivano cotti i marshmallow. Gravissima bimba di 4 anni, lunedì era il suo compleanno. Sul prato, sono rimaste le sue scarpine bruciate , Maddalena Berbenni

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