Bergoglio e la guerra in Ucraina: Pronto a incontrare i presidenti Putin e Zelensky

di Gian Guido Vecchi, dal volo papale

Francesco, di ritorno dal viaggio in Africa, parla anche dei gay: Le persone di tendenza omosessuale sono figli di Dio, Dio vuole loro bene, li accompagna. Condannare una persona cos peccato. Criminalizzare le persone di tendenza omosessuale una ingiustizia

Il Papa raggiunge i giornalisti in fondo all’aereo appoggiato a un bastone, si siede, accanto a lui arrivano il primate anglicano Justin Welby e il moderatore Chiesa scozzese Ian Greenshields, che lo hanno accompagnato nel pellegrinaggio ecumenico in Sud Sudan. Ho voluto ci fossero anche loro, soprattutto l’arcivescovo di Canterbury che ha una storia di anni in questa strada di riconciliazione, ha lavorato tanto prima di me a questo. Francesco, tra l’altro, ricorda i tanti confitti dimenticati, tutto il mondo in guerra, in autodistruzione: fermiamoci in tempo, ripete che che criminalizzare le persone omosessuali una ingiustizia e soprattutto sillaba, secco: La morte di Benedetto stata strumentalizzata da gente senza etica, di partito e non di Chiesa .

S i parlato in questi giorni molto di unit. Dopo la morte di Benedetto la sua missione diventata pi difficile? Si sono rafforzate le tensioni tra ali diverse della Chiesa cattolica?
Ho potuto parlare di tutto con Papa Benedetto, scambiare opinioni, e lui era sempre al mio fianco, appoggiando, e se aveva qualche difficolt me la diceva e parlavamo e non c’erano problemi. Una volta io ho parlato del matrimonio delle persone omosessuali, ho detto il matrimonio un sacramento e noi non possiamo fare un sacramento, ma c’ la possibilit della unione civile, cominciata in Francia…Una persona che si crede un grande teologo, tramite un amico di papa Benedetto, andato da lui e ha fatto una denuncia contro di me. Benedetto non si spaventato, ha chiamato quattro cardinali teologi di primo livello, ha detto: spiegatemi questo. Loro l’hanno spiegato, e cos finita la storia. Per dire come si muoveva Benedetto quando c’era una denuncia. Alcune alcune cose che si dicono, che Benedetto era amareggiato per questo o per l’altro, sono “storie cinesi” (nel senso del “telefono senza fili”, mal riportate, ndr )… Anzi, Benedetto l’ho consultato per alcune decisioni e lui era d’accordo. La morte di Benedetto credo sia stata strumentalizzata da gente che vuole portare acqua al proprio mulino. E quelli che strumentalizzano una persona cos brava, cos di Dio, quasi direi un santo padre della Chiesa, direi che gente che non ha etica, gente di partito e non di Chiesa… Si vede in ogni parte, la tendenza a fare, di posizioni teologiche, dei partiti. Queste cose cadranno da sole, o se non cadranno andranno avanti come tante volte accaduto nella storia della Chiesa. Ho voluto dire chiaramente chi era papa Benedetto, non era amareggiato.

Nel 2019 lei si inginocchi davanti ai leader del Sud Sudan per chiedere la pace. Compirebbe lo stesso gesto nei confronti di Putin, visto che fra poco sar un anno di guerra e i suoi appelli per la pace finora sono caduti nel vuoto?
Io sono aperto a incontrare entrambi i presidenti, dell’Ucraina e della Russia. Non sono andato a Kiev perch non era possibile andare al momento. Nel secondo giorno della guerra sono andato all’ambasciata russa, volevo andare a Mosca per parlare a Putin e pareva ci fosse una piccola finestrina, poi il ministro Lavrov mi ha detto vedremo, pi avanti… Quel gesto non stato pensato e le cose che non sono state pensate non le puoi ripetere. Non si pu spiegare, sono stati strumento di un impulso interiore, non era pianificato. L’Ucraina non l’unica guerra. Da tredici anni la Siria in guerra, da dieci lo Yemen in guerra, pensa la povera gente rohingya, in America Latina, quanti focolari di guerra ci sono…S, ci sono guerre pi importanti per il rumore che fanno, ma, non so, tutto il mondo in guerra, e in autodistruzione. Dobbiamo pensare seriamente: in autodistruzione. Fermiamoci in tempo, perch una bomba ti richiama una pi grande e una pi grande e nell’escalation tu non sai dove finirai. La testa fredda bisogna (avere). Poi sia Sua eccellenza che monsignor Greenshields hanno parlato delle donne, ma le donne, le ho viste nel Sud Sudan: portano avanti i figli, delle volte rimangono sole, ma hanno la forza di creare un Paese, le donne sono brave. Gli uomini vanno alla lotta, vanno alla guerra, e queste signore con due, tre, quatto, cinque bambini vanno avanti, le ho viste in Sud Sudan. E, parlando di donne, vorrei direi una parola alle suore, le suore che si immischiano, ne ho viste alcune qui in Sud Sudan, e poi nella Messa di oggi avete sentito il nome di tante suore che sono state uccise… Torniamo alla forza della donna, dobbiamo prenderla sul serio e non usarla come pubblicit del maquillage: per favore, questo un insulto alla donna, la donna per le cose pi grandi! Per l’altro punto gi ti ho detto, guardiamo alle guerre che sono nel mondo.

Risponde anche l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby:
Per quanto riguarda la Russia, Putin e l’Ucraina, dove sono stato alla fine di novembre e inizio dicembre, non ho davvero nulla da aggiungere, salvo che questa guerra nelle mani del signor Putin, potrebbe fermarla con il ritiro e il cessate il fuoco e poi negoziati su accordi di lungo termine. una guerra terribile e terrificante, ma voglio dire che sono d’accordo con Papa Francesco, ci sono molte altre guerre, parlo ogni qualche settimana con il capo della nostra Chiesa in Myanmar, ho parlato ai leader della nostra Chiesa in Nigeria, dove ieri sono state uccise 40 persone, ho parlato a molti in giro per il mondo. Concordo totalmente con il Santo Padre, la guerra finisce con il coinvolgimento di donne e giovani, per le ragioni che egli ha detto.

Prima di viaggio ha detto che l’omosessualiat non un crimine. Cosa dice alle famiglie in Congo e in Sud Sudan che rifiutano i loro figli omosessuali, ai preti, ai vescovi?
Di questo problema ho parlato in due viaggi. Tornando dal Brasile ho detto: se una persona di tendenza omosessuale e credente cerca Dio, chi sono io per giudicarla? Tornando dall’Irlanda ho detto ai genitori: le persone che hanno questo orientamento hanno il diritto di rimanere a casa, non avete il diritto di cacciarli di casa. La criminalizzazione dell’omosessualit un problema, pi o meno cinquanta Paesi del mondo hanno in un modo o nell’altro questa criminalizzazione, alcuni dicono di pi, e di questi una decina ha la pena di morte. Questo non giusto, le persone di tendenza omosessuale sono figli di Dio, Dio vuole loro bene, li accompagna. Condannare una persona cos peccato. Criminalizzare le persone di tendenza omosessuale una ingiustizia. Alcuni dicono: creano gruppi che fanno chiasso. Ma non sto parlando dei gruppi, le lobby sono un’altra cosa, sto parlando delle persone. E il catechismo della Chiesa cattolica dice una frase: non vanno marginalizzati. chiaro.

La risposta di Justin Welby: Non pu esservi sfuggito che nella Chiesa d’Inghilterra parliamo dell’argomento in questo periodo, compreso una buona quantit di dibattito in Parlamento. Voglio dire che vorrei aver parlato con l’eleganza e la chiarezza che ha usato il Papa. Concordo interamente con ogni parola che ha detto e per quanto riguarda la criminalizzazione, la Chiesa d’Inghilterra, la comunione anglicana ha approvato due risoluzioni contro la criminalizzazione ma ci non ha davvero cambiato la mentalit di molte persone. Nei prossimi quattro giorni al sinodo generale sar il tema principale della discussione e sicuramente citer quel che ha detto meravigliosamente e accuratamente il Santo Padre.

Come ha trovato il Congo?
Ho visto che nel Congo c’ tanta voglia di andare avanti, tanta cultura. Alcuni mesi fa ho incontrato a Roma gli universitari africani, intelligentissimi, questa una delle vostre ricchezze: i giovani, i giovani intelligenti. Vanno appoggiati perch studino e vadano avanti, bisogna fare loro posto, non chiudere la porte. Voi avete tante ricchezze che attirano gente che viene a sfruttare i poveri. C’ questa idea che l’Africa va sfruttata. Qualcuno dice che i Paesi che avevano le colonie hanno dato l’indipendenza dal pavimento in su, ma sotto no. Non so se vero, si dice cos. L’Africa ha la propria dignit. Bisogna eliminare l’idea di sfruttare. Mi colpisce il problema dell’Est, che un problema di guerra e di sfruttamento. Ho potuto avere una riunione con le vittime di quella guerra terribile, feriti, amputati, tanto dolore, e tutto per prendere le ricchezze. Non va, non va. male. Il Congo ha tante possibilit.

E il Sud Sudan?
Il tema della violenza quotidiano. Lo abbiamo visto anche nel Sud Sudan, come si provoca la violenza. Uno dei punti la vendita delle armi. La venduta delle armi oggi credo che nel mondo sia la peste, la peste pi grande. Qualcuno dice che finirebbe la fame del mondo, se non si vedessero armi. Con le armi si dissemina la guerra. Dietro ci sono interessi, soprattutto economici, per struttare la terra, i minerali, le ricchezze. vero che il tribalismo in Africa non aiuta. Ci vuole un dialogo fra le diverse trib. Ricordo quando sono stato in Kenia, nello stadio pieno, tutti si sono alzati per dire: no al tribalismo. vero che hanno culture diverse, la propria storia, inimicizie. Ma anche vero che si provoca la guerra delle trib vendendo armi, e poi si sfrutta la terra di ambedue le trib. Questo diabiolico, non mi viene un’altra parola, questo distruggere il creato, la persona. Non so in Sud Sudan, ma in alcuni Paesi i ragazzini sono presi per fare la milizia. Questo molto doloroso. II problema pi grave l’ansia di prendere le ricchezze di quel Paese tramite la guerra, e sfruttano anche i bambini.

Dall’inizio del pontificato lei parla della globalizzazione dell’indifferenza. Pensa di visitare altri Paesi dimenticati?
C’ dappertutto, la globalizzazione dell’indifferenza. Anche nell’interno del Paese pu darsi, persone che hanno dimenticato i compatrioti. Pensare che le fortune pi grandi del mondo sono nelle mani di una minoranza… Il cuore non gli si apre per evitrare questo. Sui viaggi, credo andr in India il prossimo anno; il 29 settembre vado a marsiglia e c’ la possibilit che da Marsiglia vada in Mongolia. Quest’anno un altro viaggio, Lisbona. Il criterio: ho scelto di visitare i Paesi pi piccoli dell’Europa…“ andato in Francia”? No, sono andato a Strasburgo, andr a Marsiglia, non in Francia… I pi piccoli, per conoscere l’Europa nascosta, che ha tanta cultura, per accompagnare quei Paesi, per esempio l’Albania che ha sofferto la dittatura pi crudele della storia… La scelta questa, cercare di non cadere io nella globalizzazione della indifferenza…La salute? Sai che l’erba cattiva non muore mai! Non come all’inizio del pontificato, questo ginocchio d fastidio, per va avanti lentamente, poi vediamo.

5 febbraio 2023 (modifica il 5 febbraio 2023 | 18:41)

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