di Riccardo Bruno
Michele Tollis, pap di Fabio, ucciso nel gennaio 1998, a 16 anni, con Chiara Marino, 19: Indicai subito quel gruppo, ma per sei anni mi presero per pazzo. Oggi in cella restano solo in due, gli altri sono fuori. Ecco che fine hanno fatto
Era il 17 gennaio 1998, la diciannovenne Chiara Marino e il sedicenne Fabio Tollis, scompaiono dopo essere stati visti per l’ultima volta in un pub a Milano. I familiari lanciano l’appello, anche la trasmissione Chi l’ha visto? se ne occupa, gli amici sembrano collaborare alle ricerche e indicano la pista che siano fuggiti assieme, forse in Spagna. Chiara e Fabio invece erano stati uccisi, proprio dal gruppo dei loro amici, tossicodipendenti, esaltati, attratti dall’esoterismo, che poi passeranno alla cronaca come le Bestie di Satana, autori di una serie di crimini efferati. Sono passati 25 anni da quel duplice delitto, che verr scoperto solo molti anni dopo, dopo un altro omicidio, quello di Mariangela Pezzotta il 24 gennaio 2004.
Le indagini portarono alla scoperta di un gruppo di ragazzi dedito all’uso di sostanze stupefacenti, alcuni anche allo spaccio, e una vocazione satanista fatta di prove di coraggio e riti di affiliazione che consistevano nell’infliggere dolore fisico. Fino a suggellare un patto di sangue tra loro, con l’unica possibilit di uscire dal gruppo soltanto da morti. Le indagini, che ebbero un impulso decisivo grazie alla collaborazione di uno di loro, Andrea Volpe, e poi le successive condanne per i tre delitti, ma anche per l’istigazione al suicidio di Andrea Bontade (un altro componente punito per non essersi presentato la sera dell’omicidio di Tollis e Marino), furono confermate dalla Corte di Cassazione nell’ottobre 2007: Nicola Sapone, considerato uno dei leader, fu condannato a un doppio ergastolo; ergastolo anche per Paolo Leoni, ritenuto l’ideologo; 23 anni per Elisabetta Ballarin, ex fidanzata di Volpe; 27 anni e 3 mesi a Eros Monterosso; 29 anni e 3 mesi a Marco Zampollo. Andrea Volpe fu condannato a 20 anni per aver collaborato con la giustizia. Il 9 novembre 2007 la Corte d’Assise d’Appello di Brescia condann invece a 19 anni e mezzo Mario Maccione, all’epoca dei fatti contestati minorenne.
Che fine hanno fatto le Bestie di Satana? Solo due sono ancora in carcere: Nicola Sapone e Paolo Leoni detto Ozzy. Sapone, che continua a professarsi innocente, studia filosofia, Leoni invece detenuto a Sanremo e lavora come falegname. Andrea Volpe, il cui contributo stato determinante per svelare gli omicidi, ha scontato 16 dei 20 anni inflittigli, ha frequentato in carcere un corso di laurea in Scienze filosofiche e dell’educazione, e attualmente vive nel Ferrarese. Elisabetta Ballarin in carcere si laureata in Didattica dell’arte e lavora nel Bresciano. Eros Monterosso nel 2021 ha ottenuto l’affidamento in prova ed stato assegnato a un ufficio del Tribunale di Pavia. Mario Maccione, libero dal 2017, ha anche scritto un libro L’inferno tra le mani in cui racconta la sua storia. Anche Pietro Guerrieri fuori e lavora come operaio e tatuatore.
Michele Tollis, il padre di Fabio, oggi ha quasi 76 anni. Quando suoi figlio spar si trasform in detective, annot i dettagli, segnal le anomalie, cerc inutilmente di stimolare le indagini. Ancora oggi non ha messo da parte il suo impegno: Il mio compito, anche attraverso i social, quello di divulgare e far conoscere questa storia, non farla diventare una leggenda — dice al Corriere —. Voglio suscitare riflessioni che servano anche alle nuove generazioni per evitare che tragedie come queste possano ripetersi. un uomo che non pu cancellare il dolore sopportato dalla sua famiglia, ma sereno. La legge ha fatto il suo corso, un minimo di soddisfazione l’ho avuta, sono riuscito a fermare quel branco di assassini.
Quando nel gennaio del 2004 seppe dalla tv della morte di Mariangela Pezzotta e vide il volto di Andrea Volpe, dice che compresi tutto, fu la quadratura del cerchio. Fino a quel momento avevo avuto la segreta speranza di ritrovare mio figlio vivo, non pensavo potesse avere avuto una sorte cos atroce. Andai subito dai carabinieri e dissi che pensavo che anche mio figlio e Chiara erano stati uccisi e buttati in un fosso. Purtroppo aveva ragione. E se adesso ripensa a questi 25 anni e alle verit giudiziarie ormai acquisite, osserva di non aver niente di cui dolersi: Sono un cittadino italiano, rispettoso della legge. Se il codice prevede il reinserimento dei condannati in societ, non posso criticare le norme. Resta semmai l’amarezza per qualche pena che poteva essere pi pesante, e soprattutto per quei primi sei anni di agonia in cui ho segnalato pi volte di indagare su quei soggetti. Mi rispondevano che ero matto, che ero fuori di testa. Cos dopo cinque anni archiviarono il caso di Fabio e Chiara come una fuga volontaria. E invece erano stati uccisi da feroci criminali.
25 gennaio 2023 (modifica il 25 gennaio 2023 | 16:50)
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