Bibite «zero», «light», «funzionali» o «alla frutta»: siete sicuri che facciano bene?

Tassare oppure no le bevande zuccherate? 10 Paesi europei su 53, tra i quali non compare l’Italia nonostante abbia uno dei tassi di obesit pi alti d’Europa, hanno detto s alla Sugar tax: non hanno avuto dubbi davanti alle evidenze scientifiche, e quindi all’esortazione dell’OMS di adottare misure come questa per promuovere stili di vita salutari. Cominciando dalla Norvegia, apripista, hanno applicato imposte a diverse bevande, cominciando da quelle gasate per finire in alcuni casi anche a quelle vegetali, i succhi di frutta, le acque aromatizzate.
La limitazione degli zuccheri – insieme ai grassi saturi, al sale e alle calorie – un punto fondamentale: di per s non sono nocivi, ma l’eccesso espone a rischi che vanno dall’obesit al diabete di tipo 2 alle malattie croniche, dice Daniela Erba, professoressa di Nutrizione Umana presso il Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’Universit Statale di Milano.

Le bevande zuccherate e l’energia vuota

Se si pone l’accento sulle bevande zuccherate perch sono considerate tra le principali responsabili di un’assunzione eccessiva e quindi delle relative conseguenze. Si bevono senza pensarci, e per il nostro organismo sono inutili. Dal punto di vista nutrizionale berle non serve a nulla. Le bevande zuccherate apportano energia vuota: hanno una densit di nutrienti irrisoria, e apportano un quantitativo di zuccheri enorme, prosegue la professoressa Erba. Un esempio? Un bicchiere di una delle bevande gasate pi comuni l’equivalente di 7 zollette, ovvero 35 grammi di zucchero.

Gli zuccheri aggiunti

Un quantitativo importante, specie se si considera che l’apporto massimo di 75 grammi al giorno di zuccheri in una dieta media di 2000 calorie. Dieta in cui, poi, le fonti di zuccheri sono e devono essere diverse perch gli alimenti che li contengono naturalmente sono anche ricchi di altri nutrienti come vitamine, fibre, minerali. Sono contenuti nella frutta, di cui dovremmo mangiare almeno due porzioni quotidiane che apportano in media 30 grammi di zuccheri. Poi sono nel latte, per chi lo beve: con una tazza si arriva a 10 grammi e quindi complessivamente a 40. E poi nella pasta e nel pane. Tutto il resto, come le bibite, ma anche le zollette con cui dolcifichiamo il caff, rappresenta i cosiddetti zuccheri aggiunti, che quindi vanno assolutamente limitati, considerati un’eccezione.

Come scegliere

Attenzione quindi a cosa si beve: l’unica bevanda priva di zuccheri l’acqua. E tutto ci che il marketing ci presenta come zero, light, funzionale o alla frutta non sempre come appare.

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9 dicembre 2022 | 07:03
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, 2022-12-09 09:35:00, «Senza zucchero» non è sinonimo di «sano». Ecco perché, con i consigli della professoressa di Nutrizione Umana Daniela Erba, Fabiana Salsi

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