I primi due anni di Biden alla Casa Bianca: le guerre, linflazione e le inchieste

di Massimo Gaggi e Viviana Mazza

Il democratico ha compiuto passi falsi, come in Afghanistan, e leggerezze sui documenti top secret. Ma l’inflazione sembra superata, l’aiuto all’Ucraina ha ricompattato la Nato e le chances di rielezione restano buone

NEW YORK — Due anni fa, il 20 gennaio 2021, Joe Biden entr alla Casa Bianca presentandosi, con tono sommesso, come un medico chiamato a ricucire le ferite lasciate dall’assalto al Congresso di qualche giorno prima. In realt il presidente democratico intendeva lanciare un piano estremamente ambizioso fatto di investimenti pubblici, di rilancio delle industrie pi avanzate e di ampliamento della spesa sociale: riforme come non se ne vedevano da decenni in un’America politicamente sempre pi polarizzata e con un Parlamento a lungo ridotto a una semiparalisi. Non si trattava solo di soldi. Dopo quattro anni di Trump, un presidente abituato a improvvisare e privo di cultura di governo, Biden voleva restituire all’America anche il senso di quello che la Casa Bianca pu fare. Sulle infrastrutture, la lotta ai cambiamenti climatici e la rete sociale, il leader democratico ha ottenuto successi importanti. Non stato, come i suoi sostenitori avrebbero voluto, un Franklin D. Roosevelt, che var misure storiche per contrastare la Grande Depressione, o un Lyndon B. Johnson, che dopo l’assassinio di John F. Kennedy impose la legge sui diritti civili contro la discriminazione razziale e introdusse i pi importanti interventi di tutela sociale del Dopoguerra dando vita alla cosiddetta Great Society. Ma Biden, a differenza di questi suoi predecessori, non ha avuto il beneficio di una maggioranza al Congresso e ha operato in un’era di profonda incomunicabilit tra i due partiti. Sono stati due anni di montagne russe, durante i quali chi lo ha sostenuto, a partire dal capo dello staff della Casa Bianca, Ron Klain, ha ripetuto spesso: Non sottovalutate mai quanto viene sottovalutato Biden.

L’economia

Vista da Biden come il terreno sul quale costruire i progressi da lasciare agli americani come eredit della sua presidenza, l’economia stata dapprima una grande speranza per poi diventare un incubo quando si impennata la febbre dell’inflazione. Fino a tornare, ora che i prezzi sembrano di nuovo sotto controllo, ad essere un fattore positivo anche nella prospettiva delle presidenziali 2024. Appena entrato alla Casa Bianca, Biden era partito col piede giusto anche grazie alla scarsa opposizione di un partito repubblicano ancora stordito dall’assalto dei fan di Trump al Congresso.

Il pacchetto da 1.900 miliardi di aiuti alle famiglie e alle imprese, concepito per attutire gli effetti recessivi della pandemia e garantire un reddito a chi momentaneamente aveva perso il lavoro, voleva anche avviare una politica di sostegno alle famiglie offrendo un contributo mensile fisso a quelle con figli minorenni. Alla sua scadenza, Biden non riuscito a far passare il rinnovo di questa parte del pacchetto, ma, comunque, con le sue misure riuscito, almeno per un anno, a dimezzare la povert infantile in America, dimostrando che ridurre le diseguaglianze possibile, anche se molto costoso.

In questa prima stagione, nella quale era riuscito a conquistarsi la fiducia del leader della sinistra liberal Bernie Sanders, evitando, cos, spaccature nel partito, il successore di Trump aveva poi cercato di avviare una modernizzazione del Paese su tre fronti: un massiccio piano di investimenti in infrastrutture pubbliche che versano da decenni in uno stato di abbandono; un intervento di politica industriale volto a riportare in territorio americano le produzioni tecnologiche pi avanzate, a cominciare dai microprocessori, a suo tempo trasferite in Cina e in altri Paesi asiatici a basso costo del lavoro; un piano per la transizione energetica fatto di sostegni alle industrie verdi e incentivi per lo sviluppo di consumi ecocompatibili: di fatto una versione riveduta, e certamente meno ambiziosa, del faraonico Green New Deal lanciato dalla sinistra radicale di Alexandria Ocasio-Cortez.

Biden riuscito a far passare il piano infrastrutture, mentre sugli altri due fronti stato bloccato per un anno dall’opposizione dei repubblicani e anche di qualche parlamentare democratico eletto in Stati a maggioranza conservatrice. L’impennata dell’inflazione, dovuta in gran parte all’aumento dei costi di benzina e altri combustibili in tempi di guerra, ma sulla quale ha pesato anche la massiccia erogazione di sussidi che ha surriscaldato l’economia, sembrava aver sepolto le ambizioni riformatrici del presidente e compromesso le sue possibilit di rielezione.

Il covid

Anche la strategia anti Covid, che nei primi mesi della sua presidenza aveva dato a Biden grande popolarit grazie all’ottima organizzazione della campagna vaccinale, era poi diventata un fattore negativo per l’emergere di varianti che avevano dato il via a una ripresa dei contagi proprio mentre Biden dichiarava incautamente finita l’emergenza coronavirus.

Ma, nonostante questi venti contrari, una maggioranza sempre sul filo del rasoio e le umiliazioni subite da senatori del suo stesso partito, Biden non ha mai mollato. E alla fine ha ottenuto il varo di una politica industriale a sostegno delle tecnologie avanzate — una svolta per gli Stati Uniti e per il mondo presentata come un argine all’impetuosa crescita cinese — e anche l’approvazione di una versione ridotta, ma comunque consistente, del piano ambientale della sinistra democratica.

La sinistra

La sinistra liberal del suo partito si chiede se i successi legislativi di Biden – non solo i piani per l’ambiente e le infrastrutture, ma anche la riduzione dei costi dei medicinali con prescrizione e qualche modesto intervento sulla diffusione delle armi – siano pi importanti del fallimento su alcuni obiettivi divenuti la bandiera dei progressisti: misure che vanno dal diritto al congedo di maternit e paternit all’aumento del salario minimo, alla scuola materna gratuita, alle leggi sul diritti di voto e al bando delle armi d’assalto nelle citt americane. Interventi bloccati dall’opposizione repubblicana e anche dai dubbi di alcuni parlamentari democratici. Biden ha cercato di agire unilateralmente su alcuni temi cari ai giovani, perdonando migliaia di condannati per possesso di marijuana e cancellando parzialmente il debito studentesco. Ma dopo il ricorso dei repubblicani, sar la Corte Suprema a giudicare, a febbraio, la costituzionalit di quest’ultimo intervento. Alcuni suoi progetti sono rimasti al palo: non c’ mai stato un serio tentativo al Senato di approvare un’ampia riforma dell’immigrazione o misure pi restrittive sulle armi.

Dall’Ucraina all’Afghanistan

Il ritiro dall’Afghanistan nell’estate del 2021 , forse, il punto pi basso della presidenza Biden. La politica estera doveva essere il suo punto di forza: stato presidente della Commissione Esteri del Senato e, poi, vice di Obama. Ma le immagini indelebili della conquista lampo di Kabul da parte dei talebani e della disperazione degli afghani hanno portato i suoi stessi alleati a sollevare dubbi sulla competenza dell’Amministrazione e – in un momento di stallo legislativo e incertezza sul Covid — hanno contribuito alla discesa dell’indice di approvazione del presidente al di sotto del 50%. Anche coloro che ritenevano che lasciare l’Afghanistan fosse la decisione giusta considerano l’esecuzione disastrosa: forse rinviare il ritiro o lasciare un piccolo contingente militare avrebbe offerto una possibilit di stabilizzare la situazione. Ma Biden, comunque furioso per il fallimento dell’intelligence nel prevedere le conseguenze del ritiro, non si mai detto pentito dell’operazione. L’Ucraina invece stata — dalla condivisione dell’intelligence agli aiuti militari e umanitari e alle sanzioni contro la Russia — la prova di quella leadership che Biden aveva promesso quando, eletto presidente, annunci: L’America tornata. Ci ha portato anche a un rafforzamento della Nato e a una sua espansione, anche se non si vede ancora la fine di questa guerra che provoca enormi sofferenze in Ucraina, crea grosse difficolt economiche soprattutto all’Europa e rischia sempre di sfociare in un’escalation incontrollabile.

Il voto di midterm e quello del 2024

I vasti investimenti approvati dal Congresso — grazie anche all’appoggio di un’alleata cruciale, Nancy Pelosi, che ha appena concluso il suo mandato di speaker della Camera — daranno i loro frutti solo tra qualche anno. Nell’immediato, quindi, i democratici si erano preparati a pagare l’inflazione Biden con una sonora sconfitta alle elezioni di midterm del novembre scorso. Ma il crollo elettorale non c’ stato: probabilmente l’abolizione del diritto ad abortire sancito dalla Corte Suprema con l’appoggio della destra ha spaventato molti americani; mentre il malumore di altri elettori parzialmente rientrato quando, gi prima del voto, i prezzi hanno dato i primi segni di raffreddamento.

Prima di inciampare sulla questione dei documenti top secret trovati nelle sue residenze, Biden stava recuperando nei sondaggi d’opinione e aveva il vento in poppa, grazie, anche, al prezzo della benzina tornato ai livelli precrisi di due anni fa. Tutto sembrava andare per il verso giusto per Biden all’inizio del 2023: repubblicani erano in guerra tra loro e divisi sulla candidatura di Trump alla Casa Bianca nel 2024 mentre i democratici stavano accettando l’apparentemente inevitabile ricandidatura di Biden che ha compiuto 80 anni lo scorso novembre.

La scoperta che anche un politico esperto come lui, dopo aver accusato di irresponsabilit Trump per i file top secret tenuti a Mar-a-Lago, ha commesso un peccato simile (anche se apparentemente involontario a differenza di quello del suo predecessore) un regalo al suo avversario e ai repubblicani che ora, godendo della maggioranza alla Camera, condurranno indagini a tappeto sul presidente, suo figlio Hunter, il dipartimento di Giustizia e le agenzie federali.

Il caso dei documenti segreti potrebbe anche sgonfiarsi nel tempo e, se l’economia terr, Biden manterr buone possibilit di rielezione ma, dalla guerra ai rischi di recessione, per lui le incognite sono ancora molte. A cominciare dalla minaccia dell’ala trumpiana dei repubblicani di costringere il governo a fermare la sua attivit perch non pi in grado di reperire risorse in assenza dell’autorizzazione del Congresso ad aumentare il tetto del debito pubblico. Un default della nazione pi potente del mondo potrebbe avere conseguenze devastanti sull’economia americana e sui mercati finanziari di tutto il mondo.

20 gennaio 2023 (modifica il 20 gennaio 2023 | 09:41)

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