Biden e Xi, lunga telefonata ma nessun passo avanti: Pechino non farà da mediatore

di Guido Santevecchi

I cinesi: «Spetta a chi ha messo il sonaglio al collo della tigre il compito di toglierlo». La Casa Bianca: «Conseguenze mondiali se sosterrete Mosca». E su Taiwan: «Non toccare lo status quo»

«Spetta a chi ha messo il sonaglio al collo della tigre il compito di toglierlo»: è una delle sottili frasi che Xi Jinping ha usato nella videoconferenza con Joe Biden, mentre tutti si chiedono quale sia il ruolo della Cina nella tragedia ucraina. Decodificato, il proverbio mandarino significa che per il leader cinese debbono essere Stati Uniti e Nato a discutere con la Russia per risolvere la crisi. Nessuna promessa di mediazione da parte di Pechino, per ora resta l’ambiguità strategica.

Nelle quasi due ore di colloquio, Biden ha ripetuto che «la Cina deve stare dalla parte giusta della storia», vale a dire non aiutare i russi nella loro «brutale aggressione, se non vuole incorrere in implicazioni e conseguenze non solo da parte americana ma mondiali». Da giorni la Casa Bianca ammonisce i cinesi a non concedere a Putin una via di fuga dalle sanzioni economiche e soprattutto intima di non accogliere la richiesta di forniture militari, che secondo l’intelligence americana Mosca ha rivolto a Pechino («disinformazione scellerata», l’ha bollata la diplomazia cinese).

Sulle sanzioni che secondo i cinesi non servono e in questa circostanza sono «illegali» perché non concordate all’Onu, Xi ha aggiunto che «fanno solo soffrire la gente e innescano spirali gravi per l’economia globalizzata». La discussione è stata «franca, diretta, sulla sostanza», dice la Casa Bianca, sinonimo diplomatico anche di durezza. Ma nel resoconto dell’agenzia Xinhua, a Xi sono attribuiti toni pacati: «Ha osservato che alcuni negli Stati Uniti non hanno dato seguito alla comprensione comune raggiunta dai due presidenti (nel precedente faccia a faccia virtuale di novembre, ndr)».

Il resoconto

Nella telefonata di ieri si può leggere cautela cinese, dunque. Ma nessun impegno nuovo. La Xinhua è stata stranamente rapidissima nel lanciare il riassunto dell’intervento di Xi, addirittura mentre la chiamata era ancora a metà: segno che tutto era già stato preparato in anticipo e non erano previsti aggiustamenti di posizione di fronte alle domande di Biden. «Pace e sviluppo mondiali sono di fronte a nuove sfide; gli eventi mostrano ancora una volta che le relazioni tra Stati non debbono arrivare al confronto sul campo di battaglia; uno scontro tra Stati non è nell’interesse di nessuno; dobbiamo condurre le relazioni Cina-America sul giusto binario, farci carico delle nostre responsabilità di grandi Paesi per la pace e la tranquillità mondiale; la crisi ucraina è qualcosa che la Cina non vorrebbe vedere», ha elencato Xi.

L’Ucraina e Taiwan

Da questi slogan non emerge il ruolo che Pechino sarebbe disposta a giocare per mettere fine all’invasione (che Xi insiste a non chiamare invasione, ma solo crisi e instabilità). Nel sommario della Xinhua, tra l’altro, vengono citate prima le tensioni con gli americani a proposito di Taiwan che l’Ucraina. Anche qui, Xi ha detto che «alcuni negli Stati Uniti inviano messaggi sbagliati agli indipendentisti» (e per mandare un segnale opposto, una portaerei cinese è stata inviata nello Stretto). Biden ha detto che Washington «continuerà ad opporsi a qualsiasi cambiamento dello status quo a Taiwan». La Casa Bianca spiega che «non sono state offerte carote» ai cinesi per persuaderli a non appoggiare i russi.

Putin e l’amicizia «senza limiti»

L’antico proverbio sulla tigre e il sonaglio viene usato sovente da Xi, in particolare quando è convinto di dover dare una lezione all’interlocutore. Per lui, è stato l’allargamento a Est della Nato guidata da Washington che ha scatenato la tigre (russa). E su sfiducia e rancore nei confronti dell’Occidente si fonda l’amicizia «senza limiti» con Putin. Xi e Biden si sono lasciati «osservando che il colloquio è stato costruttivo», dando incarico a gruppi di lavoro di proseguire nei «rispettivi sforzi per risolvere la crisi ucraina», conclude la versione cinese; quella americana dice che «il canale di comunicazione resterà aperto».

19 marzo 2022 (modifica il 19 marzo 2022 | 08:35)

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, 2022-03-19 07:29:00, I cinesi: «Spetta a chi ha messo il sonaglio al collo della tigre il compito di toglierlo». La Casa Bianca: «Conseguenze mondiali se sosterrete Mosca». E su Taiwan: «Non toccare lo status quo» ,

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